mercoledì 30 novembre 2005

Le giornate si sono accorciate già da qualche tempo, oggi però il sole ha deciso di restare con noi senza mostrarsi, e la giornata è rimasta grigia, sembrava non voler neanche iniziare, adesso sta per finire e forse non crede di essere ancora iniziata. Quando poi la giornata si trascorre dietro una scrivania, e con poca voglia pure di scostare le tende c'è poco da fare.. Pensavo che per qualcuno di voi forse sono stato o sono tuttora come il sole di oggi, ci sono, ma non mi mostro. Con ciò non pretendo dire che le giornate di alcuni di voi siano spente, o che manchi qualcosa, voglio anzi, cambiare prospettiva. Perchè, pensate che sia stato piacevole per il sole oggi restare nascosto? Pensate che tutta l'energia infrantasi contro le nuvole e dispersa chissà dove abbia prodotto frutti? Non so rispondere, ma spero di si. Spero di si perchè, come sostengo dai primi post, è forse l'affetto covato di nascosto che porta con sè il seme di un abbraccio vero, di un pensiero profondamente e sinceramente radicato... Non possiamo vivere però solo di nuvole e di introversioni, dovremmo avere il coraggio di uscire allo scoperto ogni giorno, forse un giorno ci riusciremo, e non avremo più bisogno delle nuvole per amare...

Quello che non... F. Guccini
La vedi nel cielo quell' alta pressione, la senti una strana stagione?
Ma a notte la nebbia ti dice d' un fiato che il dio dell' inverno è arrivato.
Lo senti un aereo che porta lontano? Lo senti quel suono di un piano,
di un Mozart stonato che prova e riprova, ma il senso del vero non trova?

Lo senti il perchè di cortili bagnati, di auto a morire nei prati,
la pallida linea di vecchie ferite, di lettere ormai non spedite?
Lo vedi il rumore di favole spente? Lo sai che non siamo più niente?
Non siamo un aereo né un piano stonato, stagione, cortile od un prato...

Conosci l' odore di strade deserte che portano a vecchie scoperte,
e a nafta, telai, ciminiere corrose, a periferie misteriose,
e a rotaie implacabili per nessun dove, a letti, a brandine, ad alcove?
Lo sai che colore han le nuvole basse e i sedili di un' ex terza classe?

L' angoscia che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della vita,
di un giorno qualunque, di una sponda brulla? Lo sai che non siamo più nulla?
Non siamo una strada né malinconia, un treno o una periferia,
non siamo scoperta né sponda sfiorita, non siamo né un giorno né vita...

Non siamo la polvere di un angolo tetro, né un sasso tirato in un vetro,
lo schiocco del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo, non siamo...
Si fa a strisce il cielo e quell' alta pressione è un film di seconda visione,
è l' urlo di sempre che dice pian piano:
"Non siamo, non siamo, non siamo..."

martedì 29 novembre 2005

Comunicazione di servizio: pare che il mio telefono a seguito dell'intervento dei cordiali impiegati telecom, abbia ritrovato il suo normale funzionamento..
Sono in una condizione di attesa, che probabilmente qualche anno fa mi avrebbe catapultato in una dimensione ansiosa.. oggi non è così, e aspetto sereno.. stasera abbandono un gruppo di amici per ritrovarne un altro, in ogni caso col cuore sarò presente ovunque..:) (comodo così:)..
Torna come sempre il periodo della crismass caddi che anticipa la sessione di esami di dicembre e le feste natalizie.. credo che tra qualche anno i calendari riporteranno in rosso la data di inizio attivazione.. anche se tutto va sempre a vantaggio del mercato è una bella iniziativa, non essenziale, non importante ma piacevole.. almeno per chi non si ritrova bombardato dalle mie stupidaggini :)
A risultati definitivi credo che mi prenderò la libertà di esaminare criticamente questa tornata elettorale, e vi annuncerò anche il nome del vincitore del ballottaggio (oddio parlo come piccione..comincio a preoccuparmi..).. a prestissimo!!!

lunedì 28 novembre 2005

Pare che il vento di cui parlavo qualche post fa abbia preferito volgere i suoi effetti verso altri lidi.. La mia città si dimostra ancora una volta preda di logiche clientelari, di trabocchetti e indegnità varie. Tutto ciò mi rattrista. Mi rattrista perchè certi atteggiamenti ci rendono schiavi, tutti, nessuno escluso. Sto vivendo questi momenti incollato alla tv, so che alcuni tra voi hanno la fortuna di essere scrutatori o rappresentanti di lista, forse in questo modo avete la possibilità di distrarvi, o di non vedere questo scempio che si estende come un cancro sulla città. Avete la possibilità di osservare una realtà ristretta e conservate la speranza che altrove le cose possano andare diversamente. Le elezioni le abbiamo già perse, tutti, nessuno escluso. Le abbiamo perse perchè ancora una volta non siamo stati in grado di lanciare un segnale forte, inverce sentiamo parlare di forchette ristrette, di pugni di voti.. avremmo dovuto osservare una manifestazione eclatante, invece le cose vanno come prima, pugni di voti, forchette ristrette. Forse è vero che per sistemare le cose ci rimane solo la rivoluzione.. ma quando ci sveglieremo, quando smetteremo di credere nel mito del posto di lavoro, quando smetteremo di vendere il nostro voto per un buono spesa? Chi lo sa... "tremino pure le classi dominanti..." si, ma quando? vabbè, nel frattempo giusto per sdrammatizzare mi accontento di essere il vostro zimbello (chi sa capisce):), a più tardi, o a domani.. in ogni caso a presto!

domenica 27 novembre 2005

Non si può capire... Telecom ha deciso di mettersi contro di me... da giovedì il mio telefono è isolato, da ieri notte non riuscivo più a restituire la vita neanche alla linea adsl.. il bello è che se chiamate al mio numero di casa, risponde una gentile signora, che, rottasi le scatole di farmi da segretaria, avrà cominciato con le macumbe nei miei riguardi.. mi siete mancati :) non so se la connessione reggerà a lungo quindi sarò breve, giusto il tempo di scusarmi per l'assenza di oggi e di chiedere scusa anche per il fatto che a detta di molti, e sono daccordo, il blog non è più piacevole come un tempo. Non cambierà nulla purtroppo per voi, cercherò sempre, fin quando ne avrò voglia, di trascrivere quelle emozioni quotidiane che non passeranno inosservate, di raccontarmi e raccontarvi, di ringraziarvi.. buona rottura!!! e scusate... :)

sabato 26 novembre 2005

Ventiquattr'ore fa terminava il concerto di Venditti, eravamo in pochi, e spiace per gli assenti tra gli amici, in ogni caso credo che potremmo considerarci una piccola testimonianza di tutto il gruppo.. in mezzo alla folla eravamo noi, ed eravate anche voi, amici in comune e amici riservati, perchè per quattro colleghi vi erano anche tre amici "esterni", quasi a rappresentare una cerniera tra vite condivise, tra esperienze comuni ed esperienze riservate che divengono condivise.. è stato bello, per la musica di eccezionale qualità, e lo dice uno che per venditti non stravede, per il contorno gradevole.. soprattutto per il clima speranzoso, e non voglio fare propaganda pure perchè Genovese proprio non mi cala, ma mi è parso di vedere qualcosa di diverso, magari è suggestione, ma 'sto vento di cambiamento pareva soffiare perdavvero.. alla fine una breve passeggiata, un gelato allo yogurt (Salvi pensavo peggio, davvero..la prossima volta lo prendo pure io:), i saluti.. e alla prossima. Adesso sarete tutti tra discoteche e casini vari, io torno appena adesso da una serata un po' più tranquilla, per il clima ma non per le mie coronarie :)..
Alla prossima, sperando che arrivi presto, e sperando che molti di voi potranno essere presenti anche col corpo oltre che nelle nostre menti, alla prossima, perchè è stato bello davvero, anche se non si ha una persona da riparare dal freddo, ma eravamo un po' tutti nelle stesse condizioni, mal comune.. alla prossima, perchè non bastate mai..
Vi lascio con il pezzo più gettonato dalle esperte della compagnia :)

Dimmelo tu
Il nostro cane non mi riconosce più,
altri profumi, altre valigie da portar giù,
cerco le chiavi di casa ma questa non è casa mia, più mia.
I libri quelli li ho portati via,
anche l'ultimo sguardo, l'ultima fotografia,
quella di nonna bambina, che gioca con il cerchio in piazza,
..la piazza..
Amore, dimmelo tu cos'è,
quello che ancor ci manca, quello che ancora non c'è,
e che ti prende alle spalle e non ti fa tornare indietro,
più indietro.
Tu .. dimmelo tu cos'è.
Oh, tu .. dimmelo tu cos'è.
Scopare bene, scopare bene, questa è la prima cosa,
cercare un'altra donna, un'altra donna che non sia troppo vuota,
per ritornare di sera e non sentirsi ancora soli, ancora più soli.
In questa notte di agosto ogni stella al suo posto lassù,
in questa notte di strada quella che manca sei tu,
in questa estate romana di musica e fotografia .. ancora più mia ..
.. Amore, dimmelo tu cos'è,
quello che ancor ci manca, quello che ancora non c'è,
e che ti prende alle spalle e non ti fa tornare indietro,
più indietro.
Tu .. dimmelo tu cos'è.
Oh, tu .. dimmelo tu cos'è.


...buonanotte
Pare che Sofri sia in gravi condizioni. Sono triste per questo, non perchè ritenga Sofri un martire o un eroe, ma perchè è l'emblema delle contraddizioni della nostra Italia. Non sono un PM, valutare le accuse a suo carico non è, nè vuole essere mio compito, non sono un giudice, non sono un avvocato.. sono un osservatore, guardo Sofri e mi chiedo dove sia finita la mia cattolicissima Nazione. Mi chiedo dove siano i nostri costituzionalisti, dove siano i teorici del diritto penale.. vedo un uomo sano, ricco e pronto ad arricchire altri uomini. Lo vedo in gabbia, colmo di dignità, una dignità socratea.. ha già bevuto la cicuta. Perchè i parlamentari di centro obbediscono a Ruini e Ratzinger, giustamente se ne sono convinti, quando questi parlano di aborto, fecondazione assistita e famiglia e al contrario ignorano le parole del papa sulla grazia, sul perdono? Perchè in un caso sono paladini del Vangelo e nell'altro ostaggi della Lega e di AN? Non è mio interesse processare nessuno, ma credo che certi atteggiamenti compromissori dovrebbero indignare anzitutto quanti si professano cristiani, e chissà quanti Sofri sono ancora in gabbia. Ripeto, non è mia intenzione trattare della colpevolezza del condannato, solo riflettere e interrogarmi sui principi costituzionali, sulla dottrina cattolica, sullo spessore umano della nostra classe politica, di adesso e delle scorse legislature.. le alleanze, i principi, non vanno sanciti su targhe marmoree, andrebbero vissuti piuttosto. Allora tristemente comincio a credere che questa sia veramente una nazione di bigotti, esteti del principio.. mi auguro di cuore che qualcuno di voi riesca a smentirmi, io aspetto...
buona serata..
Un'altra giornata è finita con la vostra compagnia.. risate, buona musica e soprattutto ottima compagnia..
Ancora una volta mi sono soffermato sull'esile solidità di un paio di spalle, e non cambio opinione, mi auguro restino sempre così.. Anche oggi qualcuno ha avuto la pazienza di ascoltare i miei sproloqui, e un'altra parte di me adesso non è solo con me, spero sia così a lungo..
Sono già sotto le coperte, torno a sognare... buonanotte..

venerdì 25 novembre 2005

Buon compleanno Mari!!! Ma cos'è un compleanno? Credo sia un semplice registro per immagini: se ti chiedessi: "dov'eri il 7 luglio 2004?" probabilmente non sapresti rispondere, se invece ti chiedessi dove ti trovassi il 25 novembre 2004 saresti in grado di darmi una risposta, dirmi con chi eri, se è stata una giornata malinconica o colma di gioia.. questo è un compleanno, un giorno che si distingue per la sua capacità di fissarsi nella mente di chi lo compie. Mi fanno ridere quanti sostengono che il compleanno sia un giorno nefasto perchè invece di ventuno diventano ventidue, o invece di trentanove quaranta. Non invecchiamo anno dopo anno, diventiamo più esperti secondo dopo secondo. E sottolineo esperti, non saggi o migliori.. perchè la vita è un'esperienza, che ci lascia un pugno di istanti significativi, una moltitudine di persone eccezionali, pochi rimorsi ma sufficienti, scatole vuote e scatole piene, sei o sette parole che non dimenticheremo, pagine scritte di pugno e pagine lette, il ricordo di un piatto gustoso, baci, carezze, profumi semplici.. e tanti, tantissimi istanti di cui non ti ricordi, che sono sfuggiti.. mentre qualcuno ci guardava sperando di incrociare il nostro sguardo, e noi pensavamo ad altro, o non pensavamo.. istante passato, non notato. Questo ci lascia l'esperienza più semplice.
Allora auguri.. dove saremo il 25 novembre del 2006? E' bello non sapere.. sperando che quel giorno tu possa ricordarti di questo 25 novembre 2005..

giovedì 24 novembre 2005

Ci fa molto piacere credere nel destino, rappresenta un alibi per la nostra incompiutezza, per la nostra incapacità. Spesso non siamo in grado di governarci, spesso il coraggio latita, è allora che aspettiamo il destino, che a cavallo di un quadrupede volante qualunque ci allontani da una condizione ambigua, inadeguata.. fosse così, e forse è così, dovremmo odiarlo ciò che chiamiamo destino.. eppure io non ci riesco, perchè è bello sapere che il coraggio che ti manca è riposto da qualche altra parte, e lo attendi il destino.. prima o oi ti coglie.. è bello sapere che nell'imbarazzo di una scelta, negli indugi di un programma prima o poi una scelta non la operi tu.. bisogna avere fiducia. Ad esempio, quanti di voi sono certi di conoscere la persona con cui passeranno tutta la vita? magari la conoscete già, o l'avete vista solo passare e non sapete come si chiama, o ci avete trascorso tutta la vita senza immaginarla in quella posizione, la detestate, o forse è la persona che amate.. se esiste è da qualche parte, a pochi metri da voi o lontano, tanto da vincere l'immaginazione.. però è lì, e chi prenderà la decisione di permettere la collisione? Come facciamo a saperlo.. però ogni tanto accade, e le storie non finiscono. Due persone tra circa seimiliardi.. e vanno bene assieme, combaciano.. che casino. Penso che un Nobel per la fisica non sarebbe capace di fornire risposte, neanche immaginare risposte, le assurdità che ha studiato in una vita in confronto sono i pensierini delle elementari.. ed è bene.. perchè davanti a questi fenomeni non possiamo che essere tutti uguali, non vi sono povero e ricco, bello e brutto, borghese e proletario.. che casino, uguaglianza.
Meglio restare semplici, ad aspettare, cercando di sopravvivere per l'attesa di una condizione esaltante, meravigliosa.. prima o poi arriverà per tutti, per me, che scrivo, per te, che leggi.. chissà arriverà proprio per noi, per me che scrivo E per te che leggi.. meglio non sapere.. un giorno ci coglierà quel profumo, e non potremo più fermarci, tornare indietro, avere un altro padrone.. potremo solo obbedire felici, e seguire, accelerando il passo, l'impazienza che ci spinge fuori di noi e la paura riposta da un'altra parte..
Comunicazione di servizio: ho aggiunto, avendo recepito i suggerimenti di qualcuno tra voi, il link alla mia mail sulla barra di destra.. così mi avete a portata di mano per comunicazioni riservate.. è stata pure una buona prova perchè ho dovuto mettere mano direttamente sull'html, essendo il link alla mail strutturalmente diverso da un link ai siti.. ma di questo immagino interessi poco.
Molti di voi sono alle prese con i libri, dovrei esserlo anch'io a dire il vero, tra grafici e codici vi invito a restare sereni, perchè in ogni caso l'esame potrebbe non rendere giustizia ai vostri sacrifici.. tanto vale restare almeno un po' distaccati.. e pensare anche a tutto ciò che vi sta attorno: amici\che cibo divertimenti vari sconcicamenti... domani pare ci sarà venditti alle 21 a piazza duomo.. io credo di esserci.. gradita la vostra compagnia, anzi.. essenziale..
per un messaggio subliminale clicca qui come al solito chi deve capire capisce.. :)
Torno per un attimo sui miei libri, avevo solo il desiderio di dirvi queste quattro cose... a dopo!

mercoledì 23 novembre 2005

Dicono che il freddo sia tornato, l'avete sentito? Dovrei essere contento, perchè è il caldo estivo che mi infastidisce, il freddo mi è molto gradito, mette a tacere le mie ghiandole sudoripare.. eppure non sono sicuro che il freddo sia tornato, il caldo torrido ha lasciato il posto al clima mite della mia primavera, ed ogni immagine è docile ai miei occhi. Allora credo che il clima sia un fenomeno soggettivo, credo che quest'anno l'inverno non arriverà nei miei paraggi, o forse sarò io a schivarlo. Ciò che importa è che a intiepidire le mie giornate sono le immagini di cui mi circondo, che mi circondano. Tepore gradito, temperatura ideale.. Devo dire grazie anche per questo, ma al solito le parole non sono sufficienti e spero di potermi affidare alle opere un giorno, alle manifestazioni di vero affetto. Ciò che spero è che questi momenti non finiscano, riscoprire la calma di un dialogo, di una passeggiata, di una colazione, di una telefonata. Riscoprire la calma, mettere da parte la frenesia, la fretta. Il tempo pare dilatarsi, e non vi sono impegni improcrastinabili, non vi è più orario di pranzo, o di cena.. ogni istante assume una completezza sferica, ed ogni istante è vissuto solo in funzione di ogni istante, i cicli si aprono, si chiudono e si seguono e il tempo è sempre sufficiente a perfezionare ogni momento, la fine di uno, l'inizio di un altro.. tutto è perfetto. O quasi..
Cosa si nasconde nelle nostre intenzioni? Vorrei saperlo.. ma ne parleremo un'altra volta.. buona serata..

martedì 22 novembre 2005

Non ci sono condizioni belle come la compagnia. Chinato su un libro aspetti quella chiamata, perchè ne hai bisogno, perchè te la aspetti, perchè oggi la tua vita non ha più schemi blindati.. basta uno squillo, un sms.. e i programmi cambiano, non temi più di arrivare ad un appuntamento con cinque minuti di ritardo, anche se credevi di essere la persona più puntuale al mondo. Una discussione leggera, piacevole, e la giornata cambia, anche oggi hai ingannato chi aveva tracciato per te un percorso stabilito.. e ti piace il fuoristrada. Non dobbiamo precluderci nessuna possibilità, è vero.. la amo per questo la vita, perchè anche dove non c'è cibo si può evitare la morte di fame, e la paura svanisce, perchè per noi è preparata una vita serena, e i mezzi di sussistenza non mancano, perchè oggi si vive anche delle vostre parole. Quella che avrei considerato l'anticamera dell' immortalità non è altro che la piena consapevolezza della propria fragilità, e la piena consapevolezza che gli urti sono manifestazioni di amore inestimabili perchè possono assorbirsi, anche a costo di farci divenire frantumi..
E' bello sapere che ci manca qualcosa, che siamo così tremendamente incompleti.. è bello saperlo perchè avremo così ogni giorno la forza di cercare ciò che ci manca in tutte le altre metà incomplete che amiamo accarezzare con i pensieri, con le parole..
E' appena iniziata questa settimana, e pare già così vissuta, vissuta come la carta di un cioccolatino che provvediamo a stendere strofinandoci sopra le dita, con cura.. riparando l'inevitabile segno sugli angoli, lo strappo impercettibile. Vissuta forse perchè ne abbiamo appena salutata una simile solo qualche giorno fa, vissuta eppure mai prevedibile.. e si ricomincia con l'odore delle aule, si continua con gli esami impeccabili degli altri, non si finisce mai però..
Ovunque siate, a poche centinaia di metri dalla mia postazione luminosa, a poco più di un centinaio di chilometri, a quasi seicento, o a quasi mille.. una buona serata, ed una splendida giornata domani.. successi ed insuccessi troveranno comunque posto nei vostri bagagli, e dovrete conviverci prima di decidere cosa farne..

lunedì 21 novembre 2005

Teresa... sei stata nominata :)
Vi chiederete il perchè di questo incipit grandefratelloso.. è solo per sfatare un mito, perchè oggi, parlando con l'adorabile fanciulla dell'intestazione, le dissi, ed ella confermò, che spesso ci si ritrova nelle mie parole, altrettanto spesso però resto sibillino. Manifestavo l'esigenza di non trasformare questo blog in un vero e proprio diario, per questo la scelta di non fare nomi.. come dissi nel primo post, quanto sarebbe durato? Beh, ora mi rispondo.. un mese. E allora mi tolgo dall'imbarazzo di stabilire chi di voi sarebbe stato il primo e stabilisco che la prima nominata è proprio lei, anzi, sei proprio tu.. e non c'è un motivo, c'è solo affetto, come ce n'è per tutti voi. Il punto è che oggi ho condiviso dei piacevoli momenti con Tere, e allora, ricordando questa giornata comincio a fare nomi.. nessuno si senta offeso, nessuno si senta escluso.. l'argomento è stato simpatico e drammatico allo stesso tempo, e mi sembrava giusto sottolinearlo in maniera solennemente buffa.. a ciò si aggiunga che di Tere e delle sue coinquiline Mari e Salvi in questi giorni ho abusato, ho ricevuto molta forza da loro, e le ho riscoperte, una momento dopo l'altro, care amiche.. spero un giorno di poter trasmettere altrettanto, ancora una volta grazie..
Nessuno si illuda però, non è ancora finito il tempo dei messaggi in codice.. come farei a riservarvi i miei pensieri nell'intimo, i più profondi, se lo facessi esplicitamente? Così faccio i complimenti a dio (con la minuscola..chi deve capire capisca;) per una perspicacia sempre più sorprendente.. anche questa sera sto bene dunque.. e anche questa sera, ovunque voi siate vi auguro di stare bene, nessuno si illuda di essere sfuggito alla mia immaginazione e ai miei pensieri anche oggi..
Mi aspetta un'altra serata di lavoro, sempre piacevole, e, domani, di nuovo alle cinque e trenta.. non è più routine però, è mettersi a disposizione della vita.. ce n'è bisogno.. vorrei dire tante altre cose.. ma preferisco mordermi la lingua, anzi, le dita... buona serata..

domenica 20 novembre 2005

Serata tra amici.. non direi mai l'ennesima, perchè momenti come questi mantengono ciascuno la propria individualità.. sembrava quasi una pubblicità della birra Peroni.. ognuno di noi è diverso, profondo a suo modo, colto a suo modo, spiritoso a suo modo.. ed è bello perchè ancora una volta ho l'opportunità di dire "Grazie". La mia stanchezza in questo momento diventa veicolo che mi porta a scorgere l'essenza di certi sguardi, il piacere di certi gesti.. Siamo ciò che mangiamo? Forse oggi non saremmo abbastanza allora..
Giornata di viaggi questa per alcuni, giornata di rientri, di pensieri, di cene frugali.. giornata di pensieri, giornata di studio.. mi auguro sia stata una bella giornata per tutti in ogni caso..
Adesso mi aspettano le lenzuola.. sono veramente stanco.. vi lascio con un interrogativo incognito, che pone fine alla lunga serie di oggi, e vi rispondo con guccini, canzone delle domande consuete..

Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente
come se il tempo per noi non costasse l' uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale.

Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare parole in linguaggio d' azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei,
dicon tanto un silenzio e uno sguardo...

Se ci sono non so cosa sono e se vuoi
quel che sono o sarei, quel che sarò domani,
non parlare non dire più niente, se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani...

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse,
come un prato coperto a bitume.

Rimanere così, annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le età;
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicità...

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento, ma dentro di te,
aver tutto, ma non il domani...

Non andare... vai.. Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

E siamo qui spogli in questa stagione che unisce
tutto ciò che sta fermo, tutto ciò che si muove,
non so dire se nasce un periodo o finisce,
se dal cielo ora piove o non piove...

Pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene",
a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
Fuori c'è ancora una città?

Se c'è ancora balliamoci dentro stasera,
con gli amici cantiamo una nuova canzone...
tanti anni e son qui ad aspettar primavera,
tanti anni ed ancora in pallone...

Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...
Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di noi...

sabato 19 novembre 2005

Credo di essere tornato produttivo, lo vedo perchè scrivo.. tanto.. e leggo... sulla qualità della produzione ho ben poco da dire, vedete tutto, e per quanto apprezzi i vostri complimenti devo ammettere che non posso darvi molto peso, non perchè non siano sinceri ma perchè comunque parziali. In ogni caso giuro che non ho nessun interesse a scrivere bene o a ritenere o sperare che queste righe possano essere considerate un componimento artistico, prima perchè sono certo che non lo siano, poi perchè non vorrei fare il tipo "da corrida", o, per citare una favolosa trasmissione che imperversa su tcf in queste settimane, da "sottoachitoccaconpippotrovato".. semplicemente provo un piacere immenso ad aggiornare queste pagine, soprattutto perchè mi avvicinano a voi, e per questo impazzisco di gioia.. l'unico riconoscimento sono le vostre visite, che ormai si aggirano intorno alla cifra pazzesca di seicento.. è un onore, e non si può capire quanto mi faccia piacere.. anche la chitarra comincia a darmi soddisfazioni notevoli, proprio adesso che non ho più velleità ipertecnicistiche, ora che mi interessa poco replicare "tender surrender".. mi bastano quei quattro accordi oggi, qualche risvolto di quarta ed un do7+ o fa7+.. sono a posto, e l'ispirazione non manca, perchè voi non mancate.. E tutto questo non perchè sogno di sfondare, di pubblicare un libro o un disco.. proprio mi interessa poco.. mi basta sapere che voi leggete, e ascoltate.. voi siete il mio pubblico e questo è il mio successo, un premio strega o un disco d'oro non mi darebbero altrettante soddisfazioni, e per quanto possiate non crederci è così, davvero.
Qualunque cosa voi facciate questo sabato sera, divertitevi.. io penserò a prepararmi (vi o ti? Chi lo sa..) una sorpresa, e già le lenzuola mi attendono.. vi auguro il sorriso che in questo momento solca le mie labbra.. buona notte..
Nulla finisce nella vita.. la vita non è un tubetto di dentifricio o un barattolo di nutella. Ogni evento, da quello lieto a quello più sconvolgente ci riaccende e ci riinizia. Avvenimenti traumatici sono dolorosi, ma non vi è dolore che non semina dentro di noi il germe di una nuova speranza. Ciò non vuol dire che abbiamo il potere di dimenticare o di cancellare ciò che è stato, non vuol dire neanche che dovremmo avere il desiderio di dimenticare. Il dolore è esperienza, è la prima esperienza nell'alveo degli eventi istruttivi. E' il dolore che ci impedisce di produrre altro dolore, è il dolore che ci accompagna quando siamo smarriti.. quando allontaniamo il dolore dopo averlo accolto a lungo amiamo di più: la persona che è stata causa del nostro dolore come quella alla quale abbiamo inferto un carico di dolore inestimabile.
Credo di aver avuto molta fortuna se oggi posso esprimermi in questi termini, significa che in qualche modo una lezione era preparata per me affinchè migliorassi, e credo di essere migliorato, e col vostro aiuto di migliorarmi ogni giorno. Molti di voi non hanno ricevuto da me le attenzioni che meritavano, per molti di voi sono stato una illusione, una delusione. Qualcuno vedeva in me la perfezione, tanto da credere che avrebbe vissuto con me per sempre. Forse anch'io ho creduto di essere vicino alla perfezione, e di questo mi vergogno oggi. Purtroppo ho mostrato prepotentemente la mia fallibilità e sono stato dispensa di dolore, forse per qualcuno lo sono ancora, e di questo soffro. Mi auguro che il vostro dolore da me cagionato possa esservi di servizio. Non so a quanti di voi convenga avere fiducia nei miei confronti, vi invito comunque ad averne per il semplice motivo che io stesso ne ripongo in voi, ne ho riposta in voi e in alcuni casi sono stato anche mal ricompensato, è andata bene così. Oggi è il momento delle scommesse, e su tanti di voi scommetto e ho scommesso, in alcuni casi ho già anche incassato. Bisogna imparare a rischiare, non per assecondare le nostre endorfine ma perchè la certezza non esiste. Pare una triste realtà, ma credo che alla fine sia ciò per cui viviamo e ciò per merito del quale viviamo. Mi auguro e vi auguro tutta la stabilità del mondo, ma che sia una stabilità consapevole e sempre propensa al divenire, alla crescita. Se la stabilità ci porta a regredire, ci porta ad essere un pizzico più bassi, più fermi, più soli di prima allora stiamo sbagliando qualcosa.. salute...

venerdì 18 novembre 2005

Se fossimo degli specchi avremmo molte più opportunità di riflettere, ma va bene così, una dose di opacità ci è consegnata per trattenere con noi molta della luce che ci balza addosso. Spesso però è doloroso, perchè la luce che riceviamo vorremmo restituirla con gli interessi e invece non abbiamo capacità diverse dal trattenerla con noi in gran parte, e goderne.. da soli.. è triste ma inevitabile e non è un fenomeno irreversibile per fortuna, perchè la luce che non riusciamo a riflettere produce i suoi frutti dentro di noi, frutti che speriamo di poter condividere con tanti commensali un giorno, magari subito, o domani.. se esaminassimo ogni giorno quanto ci è accaduto nel corso delle dodici ore appena trascorse noteremmo che avremo ricevuto tanto, perchè mille sono i soli.. allo stesso modo qualcosa avremo emanato anche noi.. in misura inferiore, ma siamo un sole solo.. o almeno ci illudiamo di esserlo o ci illudiamo che vorremmo esserlo.. e la luce non viaggia in linea retta, è una curva, è una molteplicità di curve che possono avvolgerci, dal sapore decisamente femminile, ma questo, credo, solo perchè il binomio donna-curva è abbastanza simbolicamente espressivo per un individuo di sesso maschile :)..
Quando invece non si riesce a riflettere, e numerose sono le zone d'ombra che ci affliggono non saprei a chi attribuirne la responsabilità, ma è probabile, quasi tautologico, che la colpa sia nostra, figlia solo di una mancanza di coraggio che non dovremmo perdonarci mai.. perchè il nostro coraggio è anche la luce degli altri, la luce per gli altri. Rinunciarvi è grave, rinunciarvi è rinunciare alla luce.. Se viviamo tra molte zone d'ombra forse è opportuno riflettere, e dopo scegliere. Scegliere anche dolorosamente, tanto... è la luce che sana le ferite, le nostre e quelle degli altri... grazie a quanti hanno scelto, per loro, per me, per gli altri, per noi.. grazie..

giovedì 17 novembre 2005

Ogni dialogo è intriso di forti simbologie, simbologie dai codici oscuri, conosciuti solo dagli autori, accessibili però a quanti imparano a conoscere gli autori.. per questo ogni tanto temiamo di incontrare lo sguardo dell'interlocutore e preferiamo tenere lo sguardo sul tavolo, o sulle ginocchia, le nostre o quelle di chi ci ascolta. Il timore è generato dalla possibilità che l'oggetto dei nostri messaggi simbolici possa avvedersene, il timore è anche accresciuto allo stesso tempo dal desiderio che quei codici vengano decifrati, perchè non sono scritti senza motivo.. ed è un dolce incedere, parola dopo parola.. "non ti guardo perchè non vorrei tu capissi"..."non ti guardo perchè vorrei tu capissi che vi è qualcosa che vorrei tu capissi..".. chissà se a questi codici segue una risposta altrettanto criptata tipo "stupido, capisco che c'è qualcosa tu vorresti io capissi, ho capito, allora? Che si fa? Ti dai una mossa? Se tieni lo sguardo basso come fai ad avvederti delle mie risposte subliminali?.. Stupido..".. e questa è fantascienza, perchè nulla possiamo immaginare di quello che vorremmo, nulla di ciò che immaginiamo è fatto per verificarsi come vorremmo nella realtà.. resta il dolce incedere..
Le nostre forze sono riposte nelle aspettative generate da quanti ci accompagnano, ed è per questo che talvolta temiamo e rischiamo di perderci..
Per quanto il mio codice resterà oscuro? Magari fossi così stupido da non avvedermi che qualcuno con la sua luce sta già dissipando quelle ombre..
Felice serata a tutti, e complimenti per i successi che oggi hanno segnato la vostra giornata...

mercoledì 16 novembre 2005

Quanto valgono dieci lire? No, non ho un rigurgito anti-euro lega-stile,la riflessione scaturisce dall'ascolto di "niente da capire" di DeGregori, scoperta solo qualche giorno fa ed in via di metabolizzazione.. oggi che la lira è un ricordo, per molti un rimpianto,si acuisce il mio io relativista, il valore diventa parametro indefinito, e per dieci lire comprerei volentieri una mela, verde, senza bollini, poi con il resto comprerei il bollino giusto per vedere cosa c'è scritto, e dopo, con il resto del resto, comprerei un angolo silenzioso dove mangiarla.. Pensare che la mia generazione quelle monetine argenteoblu le ha viste solo nei cassetti della nonna.. quel dieci tondo, le spighe.. e quante volte chiedendo "cosa posso comprarmi con queste?" la risposta arrivava puntuale "manco una caramella".. ci sono ricordi che valgono dieci lire? Sul piano dell'io relativista sicuramente si, ed il valore nominale non conta adesso.. credo comunque di non avere ricordi da dieci lire, quanto esse siano...
Il mio pensiero corre adesso a quanti riprendono con gli esami.. oggi l'antipasto devo dire è stato gustoso, domani però è un'altra cosa, e allora in bocca al lupo... ci vediamo domani su quei banchi tiepidi..
Per concludere una notazione criptica, stringata: nessuno di noi è immune all'amore, nessuno di noi può non dirsi innamorato... buona serata..

Niente da capire

Le stelle sono tante
milioni di milioni
la luce dei lampioni
si riflette sulla strada lucida
seduto, non seduto
faccio sempre la mia parte
con l'anima in riserva
e il cuore che non parte
pero' Giovanna io me la ricordo
ma e' un ricordo che vale dieci lire
e non c'e' niente da capire

Mia moglie ha molti uomini
ognuno una scommessa
perduta ogni mattina
nello specchio del caffe'
io amo le sue rughe
ma lei non lo capisce
ha un cuore da fornaio
e forse mi tradisce
pero' Giovanna e' stata la migliore
faceva dei giochetti da impazzire
e non c' e' niente da capire

Se tu fossi di ghiaccio
ed io fossi di neve
che freddo amore mio
pensaci bene a fare l'amore
e' giusto quel che dici
ma i tuoi calci fanno male
io non ti invidio niente
non ho niente di speciale
ma se i tuoi occhi fossero ciliegie
io non ci troverei niente da dire
e non c'e' niente da capire

E' troppo tempo amore
che noi giochiamo a scacchi
mi dicono che stai vincendo
e ridono da matti
ma io non lo sapevo
che era una partita
posso dartela vinta
e tenermi la mia vita
pero' se un giorno tornerai da queste parti
riportami i miei occhi e il tuo fucile
e non c'e' niente da capire

martedì 15 novembre 2005

Cos'è l'ispirazione? Superficialmente diremmo sarebbe quella condizione psichico-spirituale che ci spinge a produrre, ma anche solo ad immaginare realtà desiderate che a volte ci appaiono irrealizzabili, altre volte sono irrealizzabili ma ci sembrano ovvie, presenti, a portata di azione. In realtà credo che l'ispirazione sia la più dolce fregatura in cui possiamo imbatterci: non vi è mai una fonte, ma una sola è visibile, cosicchè crediamo di essere ispirati da un soggetto ma non sapremo mai cos'è che ci ispira infondo, ed è bello ingannarsi quando si produce.. i frutti però a chi appartengono? Eterno dolce dilemma.. quello che senz'altro è bello e gratificante è rincontrarvi ogni sera, avere la forza di lasciare le mie povere occupazioni e sedermi stanco a questa candida luminosa postazione, senza sapere di cosa vi parlerò.. poi la prima parola e via... parole inutili o stupide, interessanti e colme di passione, rivolte a qualcuno di voi o riservate alla generalità delle cose.. parola fine a sè stessa o levigata abbastanza da poter essere discorso da sola.. è bello però ingannarsi di avere tutto in mano, e crederci, perchè le righe da imbrattare nessuno te le può togliere, e se proprio non meritano attenzione non si produce alcun male, è bello essere così attratti e colpiti da un non so cosa che ti fa apparire ogni desiderio come realizzabile, e realizzabile senza sacrifici, realizzabile solo perchè lo vuoi.. a momenti credi nella tua immortalità, e io ci credo, perchè nell'attimo che abbiamo vissuto siamo stati immortali, anche noi abbiamo vinto la morte, strappandole un istante e scrivendo un'altra riga.. e nessuno te la può togliere, nessuno la può cancellare perchè viaggia aspettando di depositarsi in un cantuccio alla fine del carburante, aspettando un giorno che la ricerca ne offra di alternativi, intanto viaggia, poi si parcheggia dove meglio crede.. Se fossi un buon comunicatore forse riuscirei a trasmettervi questo stato d'animo: l'elogio dell'incertezza, non sapere cosa farò tra cinque minuti e non esserne spaventato, come la roulette russa, ma senza pericolo.. perchè non esistono pericoli in questa vita, fuggono esorcizzati da un sorriso, e quando il tuo non c'è o non basta per fortuna arriva qualcuno a darti una mano.. e ti godi quei trentadue denti (o trentaquattro? Boh, non ricordo e non ho voglia di contare adesso..).. vi vedrò entrare con quel sorriso ancora una volta..e sarà come sapere che ci siete..

lunedì 14 novembre 2005

A volte, quelle che ci insegnano essere delle norme spontanee, quei comportamenti contraddistinti dall'"opinio necessitatis", quelle condotte che si osservano perchè è giusto così non hanno motivo razionale di esistere.. Oggi ho potuto rivivere sulla mia stessa pelle l'emozione di una laurea.. mi sento di dire sulla mia stessa pelle perchè credo sia così, ed oggi mi sento laureato due volte.. Il problema è che cresciamo con la mentalità che le nostre emozioni vadano imbrigliate.. mentre "mi" laureavo, questo pomeriggio, avendo la possibilità di farlo in un cantuccio senza gli occhi delle telecamere nè di una severa commissione avrei voluto commuovermi.. in realtà ho trattenuto le lacrime per venti minuti, e non so perchè.. non avrei destato scalpore, non avrei impressionato nessuno.. è l'"opinio"... Fortunatamente poi la carica nervosa si è tramutata in gioia, in intima felicità.. e sono felice.. un altro di voi ce l'ha fatta a raggiungere la linea della partenza, aspettando il prossimo sparo... Questa pagina vuole essere un augurio, un augurio sincero per una persona speciale, e scusatemi se per la prima volta su queste pagine mi permetto di dire che vi è una persona speciale.. non prendetela come un'offesa, la specialità non dipende da graduatorie, in questo caso dipende dalla natura delle persone: non mi appartengo perchè sono al mondo, e dunque sono vostro, la differenza nella natura delle persone sta che voi possedete i miei cocci rendendomi ciò che sono, uno solo può raccoglierli anche quando non si trovano. Grazie, ed ora mi permetto di commuovermi, a quel paese l'"opinio"...

domenica 13 novembre 2005

Il 19 ottobre, il giorno in cui ho deciso di cominciare a mettere pixel nero su pixel bianco alcuni dei miei pensieri, non pensavo sarebbe "finita" così... avevo sicuramente immaginato la vostra curiosità, che in fondo non era altro che la mia curiosità, credevo che avreste visitato queste pagine, e così è stato.. non immaginavo fino a questo punto però.. non è tanto per i quattrocentocinquanta accessi, quanto per l'intensità con la quale vi accostate a questa pagina.. nel mio gergo quotidiano viene a proporsi sempre più spesso un nuovo intercalare: "se hai letto il mio blog lo sai".. e raramente vi colgo impreparati.. alcuni post vedo che cominciano ad avere una sorta di connotazione autonoma.. si parla ormai del post dei gelati, o del primo post, l'inno alla delicatezza, quello dei geni... è troppo per me, vi giuro.. non è più tutto una sorpresa, in certi istanti sono proprio al limite tra l'imbarazzo e l'inadeguatezza.. molti si rivilgono a me quasi con ammirazione.. vi prego, non vi offendete.. ma valutatemi per quello che sono: uno che aspira ad essere come voi siete.. mi rendo conto che certe affermazioni sembrano forzate, autocelebrative.. non è così, sin dall'inizio ho sempre affermato che questo era il modo che ritenevo opportuno per dirvi grazie, e nulla è cambiato. Diventerò ripetitivo, banale.. gli accessi forse diminuiranno, ma io starò qui a dirvi grazie sin quando non avrò trovato un modo migliore.. Forse sto sbagliando, ma tutti sbagliamo.. e gli errori sono i nostri migliori alleati. Se ognuno di voi, nessuno escluso, sapesse quanto è importante per me, quanto è stato importante per me, potrei subito dismettere queste pagine, ciò che è certo è che difficilmente potrete mai capire. Ciascuno di voi rappresenta un tassello della mia persona, sarei ipocrita se dicessi che non vi è nessuna distinzione tra voi, ma sono certo che molti di voi non sanno di essere, tra i tasselli, quelli che costituiscono le fondamenta. Credo sia un bene, perchè come dicevo qualche giorno fa, la cosa più bella che mi stia capitando è avere alcuni di voi piantati nel cuore senza che lo immaginiate, potere coltivare gli affetti "a senso unico".. penso che questa sia una vera prova d'amore.. vedervi distratti, con la testa chissà dove, e sapere che in quel momento presso di me godete della più profonda stima, del più sincero desiderio che un giorno possiate arrivare dove io credo meritiate...
Vivo dei vostri dettagli, li metto da parte e li coltivo.. forse è un atteggiamento maniacale, ma una parola che non ricordate nemmeno di avere mai pronunciato, un gesto dimenticato, un sorriso, un'espressione crescono presso di me, a vostra insaputa.. non mi sento un ladro però.. è solo che è così.
Non posso concludere questo post senza rivolgere il pensiero a chi domani si ritroverà nella stessa condizione in cui io mi trovavo il ventotto ottobre: non sarà un successo, perchè meriti di più, non sarà un trionfo, perchè meriti di più.. fortunatamente non ci è dato sapere cosa sarà...domani, e, soprattutto, dopo...
una buona serata a tutti.. ed un buon rientro ai "forestieri di ieri"...

sabato 12 novembre 2005

Se ne va un'altra giornata.. e mi ricordo anche in questo momento che è l'ora di dire grazie.. ognuno di voi sa perchè, anche quando crede di non essere il destinatario delle mie parole. Leggo sempre più dei bei commenti che seguono ai miei post, e vedo tutto il vostro affetto, nei commenti scritti ed in quelli solo immaginati che non avete il tempo di inserire. In ogni caso tutto per me è un riconoscimento, il complimento come la critica..
Davo ieri un'occhiata ad un efficacissimo spot televisivo della apple (se vorrete vi darò il link ove reperirlo), che mostra alcuni degli uomini che nel secolo appena trascorso hanno fatto la storia. Dice testualmente (più o meno..abbiate pietà per la mia traduzione :-): "Ecco i pazzi,i ribelli, gli agitatori, quelli che hanno visto diversamente. Loro non hanno trovato le regole, loro non hanno rispetto per lo status quo. Puoi essere contro di loro, puoi essere d'accordo con loro; puoi glorificarli o infamarli, ma l'unica cosa che non puoi fare è ignorarli, perchè loro hanno cambiato le cose, hanno spinto avanti l'umanità. Alcuni li considerano pazzi, noi li consideriamo geni, pazzi abbastanza da pensare che avrebbero potuto cambiare il mondo, almeno lo hanno fatto.." nel frattempo vedi sullo schermo einstein, martin luther king, picasso, hitchcock.. io in molti di voi vedo le stesse genialità, e le stesse capacità, a molti di voi forse manca il coraggio di pensare che potreste cambiare il mondo.. ma basta un passo alla volta.. In molti di voi intravedo le stesse genialità dei volti della apple, e vi auguro, mi auguro che i miei figli un giorno accenderanno la tv e vi vedranno, nello stesso spot, con la musichetta ad effetto..in bianco e nero, al rallentatore.. "Ecco i pazzi, i ribelli, gli agitatori..." Vedo i volti di ciascuno di voi.. e non potete capire che gioia..
grazie.. cambiatelo sto mondo, il fatto che sia già bello così non vuol dire che non possa essere migliore... grazie...
think different...

venerdì 11 novembre 2005

Ed è subito sera... praticamente stamane mi sono alzato, come fossero passati cinque minuti: tra scalisi, skype, sms e mail mi volto ed è buio... giornata carina, tra ansie, concessioni amichevoli, storie che vengono da lontano, avvenimenti grotteschi...
Molti di voi, i "forestieri", hanno lasciato il luogo di studio o di lavoro e sono arrivati già a casa, o magari sono per strada in questo momento. I flussi migratori sono due: quello dei colleghi, che da messina rientrano nelle calabbbrie o in provincia, e quello dei lavoratori, che da ct o sr rientrano a runci beach.. poi ci sono gli stanziali come me e gli emigrati seri che tornano solo a Natale.. io un po' le prime due categorie di soggetti le invidio, e non tanto perchè godono di un'indipendenza smisurata e delle relative simpatiche responsabilità, ma perchè sono sottoposte allo stress della distanza e del riavvicinamento, alla nostalgia di casa per cinque giorni e alla nostalgia di fuori nei restanti due.. Non posso dire che sia esattamente così, ma così almeno me l'immagino... forse un giorno toccherà anche a me questa vita e potrò toccare con mano, intanto mi piace immaginarvi, su quel pullman, traghetto, autostrada.. e sono con voi... buon viaggio, e, soprattutto, buon week-end, non fate mancare a quanti vi amano tutto quello che non avete potuto trasmettere in settimana...
Ancora una volta scrivo ed è tardi.. sono sereno? Si, non c'è dubbio, anche se qualcuno vorrebbe insinuarlo.. credo che questo sia il momento della mia vita in cui è indispensabile avere coraggio, scegliere la via meno comoda e riuscire ad affermare quanto potrebbe essere considerato sconveniente.. non può essere una colpa la serenità, piuttosto una grazia.. uno stato di grazia.. A volte alcuni visi ti ostini a non guardarli, ti ostini a concentrarti sugli occhi più comodi perchè gli altri ti giudicano come è giusto che sia in certi casi. Non li guardi perchè ti vergogni di te stesso, e cerchi così di fuggire.. da cosa poi? Sarebbe bello fissare gli occhi che ti giudicano perchè dietro gli occhi degli altri si nasconde sempre il giudizio che si ha della propria persona.. un giudizio negativo che ci aspettiamo dal prossimo è anzitutto un giudizio negativo che abbiamo di noi stessi.. perchè fuggire allora? Semplicemente abitudine, comodità..
Vorrei leggere nei vostri sogni.. ma sarebbe troppo comodo dirvi perchè.. dormite sereni..

giovedì 10 novembre 2005

Se dovessi scrivere un inno alla delicatezza, lo farei con sembianze femminili, ma non di corpo. Di voce.. il problema è che non è possibile scrivere un inno alla delicatezza diverso da quello che è già scritto nel momento in cui la voce si manifesta. Non è possibile neanche tentare di plasmarne un'imitazione, una brutta copia, una riproduzione.. è un inno che si scrive ogni giorno, senza l'aiuto dei poeti o dei filosfi, perchè è già poesia, è già filosofia, basta a sè stesso. La delicatezza è una frequenza che non necessita di sintonia se sei disposto a farti sfiorare, è un sussurro, un grido, una risata, è una mano incerta, tremante, non troppo curata, con lo smalto un po' sbavato e qualche pellicina, è il freddo che percepisci solo quando te ne vuoi accorgere, e non te ne accorgi, è il corpo di una persona che conosci e che vedi avvicinarsi nell'immagine incerta, poi sempre più definita e sorridente man mano che si avvicina, un sorriso frenato, una bocca nascosta dalla mano... una lacrima, raccolta..
Se mi è consentito vorrei dedicare queste righe a tutte le amiche che frequentano questo blog, e anche a tutte le altre. In entrambi i casi è una dedica tanto intensa quanto sentita da ciascuna di voi.. Agli amici invece vorrei rivolgere un suggerimento, che forse è una supplica: se la percepite la delicatezza, perchè qualcuna la dispensa al vostro fianco, siatene onorati, e sappiate che non vi è nulla di più importante, non vi è nulla di più.. se invece della voce vorrete percepire solo sordi tonfi state sprecando tempo, vita.. e consumando voi stessi.
Felice serata..

mercoledì 9 novembre 2005

Cosa accade quando non sappiamo scegliere? Quando una decisione non è un tormento ma un piacevole rimbalzare tra labili strutture mentali? Quando siamo davanti al banco del gelato e il cuore dice "bacio" perchè è il tuo gusto, gli occhi però cercano invano di gustare mandorla tostata, c'è sempre però melone con i pezzettoni che ti tenta.. tutto sotto lo sguardo del gelataio con il cono in mano, vuoto.. un altro cliente dietro.. che sensazione magnifica.. ma anche delicata, ti senti un po' come un capo di stato con il dito che freme sul bottone rosso. Trenta secondi, cercando di nascondere un'esitazione che a confronto un fiume in piena è la goccia che trasuda dalla bottiglia ghiacciata... poi in un istante "il dado è tratto!".. se la serata è monotona dirai "bacio", più spesso ti capiterà di affiancare al bacio uno dei gusti che ti tentava, raramente dirai "cioccolato ed ananas!".. e una terza mano senti che cresce dentro la scatola cranica e ti schiaffeggia il cervello, il gelataio esita sperando che tu possa cambiare idea, ma alla fine hai già fatto abbastanza danno e confermi la scelta con un sorriso.. ti piacerà? Chi lo può sapere, certo è che il trauma dell'opzione ti ha già saziato abbastanza... Poi lo guardi con soddisfazione quel cono, compiaciuto... può darsi che una settimana dopo tornerai a sceglierlo... ma anche no.

P.S. Ho la certezza che le pagine di questo blog hanno varcato i confini nazionali! Qualcuno mi legge persino da firenze, milano, roma e, dulcis in fundo, catania (tranquilli, è letto da messinesi che esportano la civiltà in quel loco disghraziato)!

martedì 8 novembre 2005

Ho forzato uno di voi ad avere una discussione via sms, dalla quale ho fatto scaturire questa domanda: "per te cos'è un verso? Saresti capace di dare una definizione?". Domanda forse fine a se stessa, nata dall'intensità dei versi di Pasolini. Ho provato a rispondere, sono bastate poco più di dodici ore per giungere alla seguente conclusione: I versi sono manifestazione d'amore, amore che può manifestarsi nei confronti di tre entità: la poesia stessa, una persona, una cosa-sensazione. Ho concluso che quando il poeta scrive per amore della poesia sarà un poeta premiato, quando scrive per una persona (solitamente l'amata\o) sarà un poeta ispirato, quando scrive per un'emozione-sensazione-cosa sarà un poeta commosso. Di queste tre categorie ritroviamo molti esempi, forse tutti lo siamo, sicuramente molti, anche se l'appellativo "poeta" forse è esagerato.. il miracolo, l'evento, accade nel momento in cui in un soggetto possano rinvenirsi i caratteri di almeno due delle categorie citate (o, meglio, della prima necessaria e di una delle successive due eventuali): qui nasce il genio, il vate.. riflettiamo: chi contempla in sè l'amore per una persona ed allo stesso tempo l'amore per la poesia, e riesce a trasmetterlo in versi, compie un'operazione quasi mistica: riesce a connaturare la persona (spesso come dicevo amata) nella poesia, riesce a rinvenire la poesia nella persona, mescola le due entità e plasma un capolavoro.. noi "uomini della strada" spesso neanche riusciamo a concepire, e credo che in questo caso non abbia ragione chi dice che il capolavoro deve essere accessibile a tutti, spesso il vero capolavoro giace dimenticato perchè quasi nessuno è riuscito a concepirne i frutti.
In sostanza, è stato bello riflettere, e ringrazio chi me ne ha dato l'opportunità. Ancora aspetto una risposta, e mi auguro sia più illuminante rispetto alla mia, partorita in fretta, appaltata a ribasso su un preventivo di quarantotto ore..
E' bello anche vivere di confusione...
buona serata a tutti...

lunedì 7 novembre 2005

E' triste quando vorresti dire delle cose ma devi tenerle per te, perchè il berretto a sonagli non ce l'hai...
brucia... ma sono felice.. buonanotte, vado a scrivere da un'altra parte, solo per me, o solo per qualcuno tra voi forse.. un giorno saprete. Vi voglio bene..
Abbiamo appena superato quota 350 accessi, una nullità nel www. Una nullità se si considerasse l'intero bacino di utenza della rete, (wan per chi ha sostenuto gestione informatica..:-). Il fatto è invece che 350 accessi li abbiamo effettuati solo noi, io e quanti hanno ricevuto l'indirizzo. Non posso che considerare queste cifre come un immenso attestato di stima, ed una immensa relativa gratificazione, una spinta a continuare, un incoraggiamento.. proprio oggi ho ricevuto una ulteriore sorpresa, qualcuno dice di non avermi conosciuto prima negli stessi termini post lettura blog. Mi fa piacere, ma mi spaventa anche un po': dovrebbe significare che nella vita di tutti i giorni mi mostro diverso. Non escludo questa possibilità, è facile che nella vita di tutti i giorni non vi sia la possibilità di esprimersi in maniera totale, o si sia intimiditi dalla presenza di interlocutori che modellano il nostro modo di essere.. è triste, dovremmo essere noi sempre. A questo punto chi è il vero io? Quello che conoscete di persona o quello che si "nasconde" dietro il blog? A questa domanda non voglio dare una risposta, consapevole del fatto che forse vi è un punto di quilibrio. Se volete potete rispondere voi, anche attraverso i commenti, che, vi ricordo, sono sempre graditi.
Che dire, grazie per avermi donato un'altra giornata meritevole di essere immortalata, dalla colazione in qualità di ospite-pesce alla fugace spesa, al congedo dall'aula di civile, alle telefonate e i messaggi del pomeriggio, ai pensieri che non conosco e che mi avete dedicato anche solo visitando questa pagina. Sono sempre più convinto che questo sia il vostro blog più che il mio.. fin quando sarà così avrò di che gioire.. e, credo, pure dopo... grazie.

domenica 6 novembre 2005

Qualcuno di voi mi ha detto che questo blog gli è stato d'aiuto.. non capisco bene perchè, ma senz'altro mi fa molto piacere.. è tutto così strano.. probabilmente ancora non mi sono abituato a questa "nuova" vita, alla mia condizione così differente dagli ultimi anni. In un momento faccio fatica, in un altro resto sereno perchè ho la possibilità di osservare tutto da una posizione diversa, di accorgermi che in molte occasioni ho commesso errori pur se involontariamente.. ma siamo qui anche per sbagliare, purchè si tenti qualcosa è lecito, forse quasi doveroso, sbagliare. I problemi nascono quando ci si vuole precludere certe strade solo per timore, per sfiducia.. spero di percorrerli tutti i vicoli che affiancano e incrociano la via giusta, ammesso che riesca a trovarla e a restarci.. tutto ciò non mi spaventa più, perchè tutto è indispensabile: gli errori, le parole poco felici, le condotte di cui ci si vergogna.. ma chi fa caso ai nostri errori? Solo quanti ne risultano danneggiati, feriti. Gli stessi che però potremo riincrociare, e salutare come salvatori nel momento in cui ci tenderanno la mano ancora una volta, un'ennesima volta.. non è di questi che voglio parlare però, questi non sono un problema. Il vero problema ce lo immaginiamo: pensiamo che i nostri errori, gli infortuni (in)evitabili, siano annotati nel taccuino delle masse che ci circondano. Io ho capito che dei nostri sbagli importa poco a tutti, semplicemente perchè ognuno deve contenere ed affrontare i propri. Si innesca un circolo vizioso, un fenomeno che ci spaventa per la sua presenza sottile.. mi piace pensare che un giorno avrò la piena maturità di aggirare questa spirale. Viviamo per le persone che ci amano, per le persone che amiamo.. tutto il resto è certamente importante, ma è una cornice, va spolverata, sottoposta a manutenzione, lucidata.. tutto ciò anche perchè svolge una funzione rilevante nella protezione dell'opera che viviamo. Se però ci preoccupiamo solo della cornice, affinchè appaia lucida, splendente, e tralasciamo il resto.. vabbè basta così "chi sannunca mi paru Seneco".. buona serata..
Altra splendida cena, altre facce amiche.. siamo un fascio di esperienze.
scusate ma ho molto sonno.. felice notte a tutti...

venerdì 4 novembre 2005

Come si cambia... è un soffio, uno sguardo, uno squillo, un sms... e riscopri sensazioni che credevi lontane... ti ritrovi seduto su scalini lontani diversi anni.. e non è cambiato molto, nonostante tutto.. A volte i messaggi subliminali non bastano, ma va bene così, rivivere ansie, paure, incertezze.. riviverle intensamente, col respiro pesante, fastidioso.. è bello. E' bello riscoprire che non sempre si è all'altezza, è bello dispensare premure nell'intimo. Non nasciamo per farci del male, nasciamo per essere sereni, la nostra serenità però è riposta nel prossimo, nascosta.. quanti cassetti dovremo aprire per ritrovare la NOSTRA serenità? Quante porte dovremo scardinare, quanti cuori esplorare.. sarebbe bello poter rispondere "tanti", come altrettanto sarebbe "uno solo".. e poi cos'è la bellezza.. ve lo spiegherei, ma non capireste, ognuno ha la sua, scoperta in un sorriso, o sulla punta di un dito.. chi direbbe che la bellezza la si riscopre sulla punta di un dito? Può essere anche così, abbiate fiducia.. Sto ascoltando "farewell" di Guccini in questo momento.. rivivo scene che non ho mai vissuto, gli occhi come sempre sono umidi.. poi capisco perchè l'ipod ha venduto milioni di pezzi: è hi-fi, si sente maledettamente bene.. ascolto farewell e la consiglio vivamente, al buio poi acquista un fascino non indifferente (ma l'indifferenza può essere affiancata al fascino? Diventa quasi una sinestesia binaria..), ascoltatela se ne avete la possibilità, e sognate con i piedi per terra..
Mi sono commosso tre volte e mezza davanti ad una maglietta oggi, non so se è un comportamento stupido.. è così però, e non posso farci niente...
Pare che anche questa giornata volge al termine, e sono pronto a ritrovare le mie lenzuola..


Farewell

E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent' anni portati così,
come si porta un maglione sformato su un paio di jeans;
come si sente la voglia di vivere
che scoppia un giorno e non spieghi il perchè:
un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos'è.

Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani,
giorni a chiedersi tutto cos' era, vedersi ogni sera;
ogni sera passare su a prenderti con quel mio buffo montone orientale,
ogni sera là, a passo di danza, a salire le scale
e sentire i tuoi passi che arrivano, il ticchettare del tuo buonumore,
quando aprivi la porta il sorriso ogni volta mi entrava nel cuore.

Poi giù al bar dove ci si ritrova, nostra alcova,
era tanto potere parlarci, giocare a guardarci,
tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino,
religione del tirare tardi e aspettare mattino;
e una notte lasciasti portarti via, solo la nebbia e noi due in sentinella,
la città addormentata non era mai stata così tanto bella.

Era facile vivere allora ogni ora,
chitarre e lampi di storie fugaci, di amori rapaci,
e ogni notte inventarsi una fantasia da bravi figli dell' epoca nuova,
ogni notte sembravi chiamare la vita a una prova.
Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo,
ci sembrava d' avere trovato la chiave segreta del mondo.

Non fu facile volersi bene, restare assieme
o pensare d' avere un domani e stare lontani;
tutti e due a immaginarsi: "Con chi sarà?" In ogni cosa un pensiero costante,
un ricordo lucente e durissimo come il diamante
e a ogni passo lasciare portarci via da un' emozione non piena, non colta:
rivedersi era come rinascere ancora una volta.

Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione,
e il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo,
sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo.
E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa;
siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa.
"bene che vada siamo consumati"
ipod shuffle nelle orecchie e mouse bluetooth apple sotto la mano rifletto.. l'imponenza di certe emozioni spinge a riflettere, l'imponenza di certe emozioni però rende ogni riflessione una parentesi vuota, scarna, impotente.. Ognuno di noi cerca di trasportarsi in luoghi sicuri, di tranquillità.. è la vita che lo richiede, è un'esigenza innata, è l'istinto.. l'esigenza di uno però è diversa dall'esigenza degli altri, e le strade che si imboccano non sempre vanno a finire negli stessi luoghi, è normale.. ma è anche triste.. ho già vissuto questa esperienza negli anni trascorsi: condividere giornate, settimane, anni con le stesse persone.. e poi non avere la possibilità di rivederle, di risentirle per gli stessi giorni, settimane, anni.. Mi auguro di avere sempre la possibilità di vivere giorni come questi in futuro, di percepire gli stessi brividi.. molti di voi si saranno scocciati, tutto questo sensazionalismo.. forse è vero, ma è difficile spiegare ciò che sto vivendo.. non so se è per la laurea, o per gli eventi dell'ultimo periodo.. ma tutto è grande, riesco a trarre forza e serenità anche dagli avvenimenti spiacevoli. Tra un po' si ritorna alla vita "normale" (se così si può definire una vita..) e forse tornerò "normale" anch'io.. momenti come questo però voglio augurarli a tutti voi, sensazioni al confine tra immortalità e piena consapevolezza di una profonda vulnerabilità..
a presto!
P.S. credo che a breve inserirò qualche altra foto.. ne ho ricevute molte ben fatte..
In certe occasioni le parole non contano, non bastano. In certe occasioni la gioia si accompagna alla frustrazione. Frustrazione che è determinata dalla sicurezza di non essere all'altezza di certe manifestazioni. In certe occasioni dire "grazie" sembra una cosa insignificante.
Toglietemi tutto, ma non emozioni come quelle appena vissute... "grazie"
:')

giovedì 3 novembre 2005

Credo che per questa vita non avrò più motivo di lamentarmi. Credo di aver imparato a trarre anche dalle esperienze dolorose "una qualche utilità" (come si direbbe nei testi giuridici :-). Credo di essere a buon punto. Di che? Non so.
Mi aspetta una serata tranquilla.. tra colleghi.. alla quale seguiranno almeno altre tre serate tranquille tra amici vari. La voglia di studiare latita un po', ma non mi preoccupo, ho fatto trenta (magari :-) potrò fare trentuno. Sono in attesa delle foto, più che altro perchè i miei ricordi, sebbene più nitidi di quanto avrei immaginato prima, mi appaiono discontinui.. eppoi mica ho il potere di vedermi in terza persona, a trecentosessanta gradi.. forse la mia è una forma embrionale di narcisismo, ma ci tengo a vedere come sono immortalato in quegli istanti fatali. Ciò che è certo è che le facce di quanti c'erano saranno difficili da dimenticare.. almeno fino a quando mi sono alzato dal mio posto.. dopo effettivamente è tutto un po' confuso.. ma del dopo non avrò neanche le foto.. Vi chiederete perchè sono tornato a ricordare questi momenti: un po' perchè mi gironzolano ancora in mente ogni tanto, un po' perchè oggi sono tornato ad incontrare la prof che mi è parsa veramente soddisfatta.. ed io quindi subisco un rigurgito di soddisfazione moltiplicato per mille.. poi alla fine il blog è mio e se voglio autocelebrarmi lo faccio ok? Va bene scusate, non lo faccio più :-).
Volevo lanciare poi un monito ai futuri dottori in legge che avranno il piacere di avere come relatrice la mia prof: è inutile che vi sforziate di scegliere un pensierino più gradito del mio: siete stracciati in partenza.. però magari potrei aiutarvi a scegliere.. giusto per farvi recuperare qualche punto..
A prestissimo miei cari...

mercoledì 2 novembre 2005

Abbiamo già superato i 10 giorni di attività, e mi meraviglio di come si siano potuti realizzare ben 257 accessi.. per 257 volte qualcuno di voi ha digitato l'indirizzo che avevo comunicato.. per me resta un onore godere della vostra compagnia su queste pagine oltre che nelle giornate che condividiamo.. e comincio a raccogliere i primi frutti: qualcuno ha richiesto la filmografia di Pasolini.. in bocca al lupo... :-)
Riscopro ogni giorno che ogni parola che riceviamo da un amico può spalancare scenari che non ci eravamo mai immaginati, e tuttavia è come se quelle immagini fossero consuete, vissute da sempre... Le abbiamo vissute e non le abbiamo capite? Oppure abbiamo sempre avuto paura di guardare? O le abbiamo ottusamente rifiutate? Non so, quel che è certo che sto imparando ad apprezzare anche la confusione, quell'incertezza che, ho scoperto, può riservare piacevoli sensazioni...
Trenta secondi fa ho imparato un'altra cosa (a dire il vero forse l'ho maturata da un tempo): non bisogna mai chiudere con un punto e due spazi. Dire "ho chiuso", "è finita", "per sempre".. è il frutto della nostra mancanza di fiducia. Non è sempre facile capire il prossimo, spesso inoltre siamo vittime degli stessi eventi che ci coinvolgono.. spesso occorre tempo per metabolizzare, spesso inoltre è il nostro orgoglio ad isolarci dalla serenità... pensiamoci su, e preferiamo sempre l'umiliazione all'orgoglio, anche quando questo comporta sacrifici insopportabili, anche quando dobbiamo forzare la nostra indole.. non esiste un momento in cui possiamo decidere di privarci di una parte di noi stessi sapendo che è indispensabile.. non abbiamo il diritto di fare e di farci del male. Il dolore più grande sopraggiunge quando realizziamo il fatto che abbiamo sbagliato, spesso è troppo tardi...
buona serata..

martedì 1 novembre 2005

Trenta anni fa PierPaoloPasolini viveva le sue ultime ore di vita. Avrà acceso una sigaretta, trent'anni fa, mentre scrivo. Forse non aveva voglia di continuare a scrivere, e le dita non premevano sui tasti, li sfioravano a togliere la polvere, i pelucchi annidati tra la meccanica di un tasto e l'altro.. Si sarà alzato pesantemente, col lembo della manica di un maglione appoggiato sulle spalle che striscia sulla scrivania e sfiora il portapenne che quasi cade.. due giri ancora per la stanza, rileggendo i titoli che sembrano incandescenti sui dorsi dei libri affiancati in ordine negli scaffali.. L'aria è pesante e noiosa.. "mi faccio un giro".. un ultimo bacio alla sua schiavitù susanna-maria.. poi la chiave che gira meccanicamente morbida nel quadro dell'alfa sportiva. Un gesto consueto, ripetuto mille volte.. ripetuto un ultima volta. Ciò che accadrà nelle poche ore seguenti di trent'anni fa non ci è dato saperlo. Lo ritroveremo domattina, ridotto ad un sacco di immondizia, il cuore esploso, carcassa violata, umiliata dalle gomme di un'automobile, il volto nero, putrido. Così lo troveremo domattina Il Poeta. Ne nascono "due o tre" in un secolo, dovremo aspettare almeno una cinquantina d'anni per averne un altro. Ne siamo sicuri? Avrei voluto vederlo a colori, in tv. Lo vedo in bianco e nero, perduto in una poltrona, evanescente, le mani al viso, le parole ponderate e gravi, sempre scelte, sempre ben abbinate. Lo avrei criticato anch'io oggi di trent'anni fa, e di questo mi vergogno, ma non è facile accettare che dietro un uomo con due braccia, due occhi come i tuoi possa nascondersi Il Genio. Fino a questo momento trent'anni fa era solo invidia, domani di trent'anni fa gloria. Nessuno di noi ha meritato e merita la sua testimonianza. Condannato a morte, alla morte di croce, una croce di sabbia..
Chi l'ha ucciso? Nessuno di noi può dichiararsi irresponsabile della sua morte.


Supplica a mia madre

E' difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d'ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch'è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un'infinita fame
d'amore, dell'amore di corpi senza anima.

Perché l'anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l'infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l'unico modo per sentire la vita,
l'unica tinta, l'unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile...

PierPaoloPasolini