lunedì 31 luglio 2006

Mi manca il freddo invernale. Aiuta a riflettere.. adesso dovrei parlarvi di tante cose, dei quasi novanta km in bici e del concerto al teatro antico. Dovrei parlare di queste serate in cui si vive di immaginazione, delle giornate che si vivono per metà nella realtà e per metà in senso virtuale... dovrei parlare di tanto, vorrei farlo... ma è difficile. Non è una crisi, non è la voglia che mi manca, ma con il caldo si riflette in maniera diversa, e i pensieri vanno a diluirsi sulle mille gocce di sudore appena accennate che mi coprono le braccia... che anche questa possa essere una buona serata...

domenica 30 luglio 2006

Ci sono ancora... ma il caldo rallenta e assopisce i centri del pensiero... presto sarò di nuovo qui intorno... e con tutti gli arretrati...

venerdì 28 luglio 2006

Di nuovo Taormina domani, ma stavolta niente bici... ottima compagnia e l'aspettativa di un concerto indimenticabile... Credo che sarà una di quelle giornate che un tempo non avrei mai potuto vivere, e resto in attesa, aspetto di poterla raccontare come un evento nuovo... presto scopriremo...

mercoledì 26 luglio 2006

Ebbene si... ce l'ho fatta... casa mia-taormina andata e ritorno.. più di 80 km, bevuto sei litri d'acqua per sei ore nette sul sellino... sono distrutto ma ce l'ho fatta... e non si riuscirà mai a immaginare la mole di pensieri che massacrano la mente quando le gambe soffrono e ancora mancano decine di km. Sembrerà a tutti una stupidata.. ma ho bisogno di tempo per realizzare, ne parlerò più in là...

martedì 25 luglio 2006

Sapete cosa? Questo è il post numero trecento. Come al solito poco importa, era giusto per sottolineare un altro inutile record da aggiungere a una lista inesistente... Come sono diverse le serate estive da quelle invernali, fredde e silenziose... le finestre restano spalancate, e i motori si affacciano alla soglia, spesso sovrastati dalla potenza di stupide autoradio. Mentre scrivo gira "Le onde" di Ludovico Einaudi, ma non riesce a ricostruire l'atmosfera invernale che diventava sospesa nel silenzio... sono troppi i rumori, e anche gli odori, perchè è inevitabile notare come la signora accanto stia arrostendo dei calamari che non sembrano neanche tanto freschi... così si spegne pure questa giornata, ma non si spegne in silenzio, non soffoca distratta ma crepita e si fa notare anche per mezzo di quella goccia di sudore che scivola sulla pelle... presto sarò a letto, domani mi attende una giornata intensissima, della quale ora preferisco non parlare più per tedio che per scaramanzia... buona serata a tutti allora, e che sia una serata divertente...

lunedì 24 luglio 2006

Quante sono le ore di libertà in questi caldi pomeriggi estivi. Quante sono le ore di libertà che ci vengono concesse...? Sono tutte ore di libertà, e non è il sole a concederle, sono i sogni e le speranze. Il giorno in cui smetteremo di sperare che il nostro pomeriggio estivo possa anche essere diverso, allora si, le ore di libertà saranno terminate. Quante volte su queste pagine ho utilizzato la parola "condizione", ed ecco, ritorna ancora una volta, e ancora una volta è una condizione diversa... ed ecco, torno nuovvamente a mordermi le dita, perchè cento parole non fanno una carezza...


Fabrizio De Andrè, Nella Mia Ora Di Libertà

Di respirare la stessa aria
di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare
alla mia ora di libertà

se c'è qualcosa da spartire
tra un prigioniero e il suo piantone
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione.

È cominciata un'ora prima
e un'ora dopo era già finita
ho visto gente venire sola
e poi insieme verso l'uscita

non mi aspettavo un vostro errore
uomini e donne di tribunale
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci so stare
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci sono stare.

Fuori dell'aula sulla strada
ma in mezzo al fuori anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità

tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera
e poi lo scanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera.

Tante le grinte, le ghigne, i musi,
poche le facce, tra loro lei,
si sta chiedendo tutto in un giorno
si suggerisce, ci giurerei
quel che dirà di me alla gente
quel che dirà ve lo dico io
da un po' di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio
da un po' di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio.

Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.

E adesso imparo un sacco di cose
in mezzo agli altri vestiti uguali
tranne qual'è il crimine giusto
per non passare da criminali.

C'hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.

Di respirare la stessa aria
dei secondini non ci va
e abbiamo deciso di imprigionarli
durante l'ora di libertà
venite adesso alla prigione
state a sentire sulla porta
la nostra ultima canzone
che vi ripete un'altra volta
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

Per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

domenica 23 luglio 2006

Poi un giorno ti rendi conto che esiste un qualcosa di sacro anche nelle piccole cose, nei piccoli gesti. Non è più solo il trascendentale a smarrirti nella meraviglia di qualcosa che non si può comprendere, adesso è molto di ciò che ti circonda. E oggi la mia sacralità si spande con parsimonia in molto di ciò che mi circonda, nel tepore di discrete parentesi, nell'abbondanza di profumati specchi, nella dolcezza di nettari rari e preziosi... e la sacralità di tutto ciò non può percepirsi abbondantemente per quanto sia abbondante, al contrario si apprezza in fulminei trapassanti istanti che lasciano in bocca e nel cuore un dolce tremendo senso di smarrita tiepida solubile angoscia...

sabato 22 luglio 2006

Temerario stamane ho ritentato l'impresa. Partito di buon ora alla volta di Sant'Alessio annuncio magno gaudio che sono riuscito a coprire l'intera tratta in due ore e quaranta minuti. Ciò che conta è che non ho dovuto effettuare alcuna sosta!! Per le folle di tifosi che vorranno accorrere ad incitarmi annuncio che presumibilmente mercoledi tenterò la tratta casa mia-Taormina... vedremo :)

venerdì 21 luglio 2006

Stamane mi sono tolto una piccola soddisfazione. Ricorderete il concorso romano di cui si è parlato qualche post orsono... bene, ho avuto la possibilità di accedere agli atti del concorso e visionare la mia scheda: pur non essendo riuscito a superare la prova, mi sono classificato in centottantesima posizione, che, su un totale di dodicimila iscritti, più del 50 percento presentati, mi sembra un risultato eccezionale considerando che non avevo toccato libro. In pratica sarei passato con altre quattro risposte corrette... sono soddisfattissimo comunque :)
ecco le prove :)

giovedì 20 luglio 2006

Non so voi, ma io, di fronte a certe espressioni rimango meravigliosamente stupito...
E' una splendida giornata. Se ne avete la possibilità, date uno sguardo a questo video. Tornano alla mia mente numerose immagini di ieri, una giornata che mi ha saputo riempire dalle prime ore dell'alba, pure qualcosina prima, fino alle luci artificiali della notte tarda. E' stato un po' come scoprirmi, come rivedere un'evoluzione che ormai mi ha catturato e mi trascina velocemente. Rivederla e discuterne con calma, serenamente. Che giornata quella di ieri, come mi sono visto diverso da un tempo, direi quasi cresciuto. Le vecchie difficoltà lasciano il posto semplicemente ai nuovi eventi e alle nuove condizioni. Vale sempre la pena accettare ciò che la vita propone: La strada tortuosa e lunga ci ha condotto alla meta inaspettatamente ideale. E stiamo bene, tutti.

martedì 18 luglio 2006

Non posso fare a meno di constatare pure in questa sera che si cambia, incessantemente, in maniera incontrollabile si cambia. Si cambia per vecchiaia, per amore, per odio. Si cambia perchè non si vuole cambiare, si cambia mentre non si sa di cambiare. E' facile denigrare una parte del mio passato oggi, è facile e perciò non ho intenzione di farlo, perchè ciò che non è detto, ciò che non è espresso contempla la posibilità di essere tutto, tutto il bene e tutto il male. E inoltre il furto che ho subito non può essere riparato, e mi rattristo solo per il dolore del ladro che immagino insostenibile... non è affar mio però. La vita oggi è abbondante, me ne accorgo dall'impossibilità di scorgere l'orizzonte innanzi a me, impossibilità dovuta da mille emozioni tangibili e non eteree che occupano il mio campo visivo per intero. Ed è bello rifugiarsi tra braccia nuove, essere confortato dalle parole di un tempo, ed esprimerla questa serenità, rammaricarsi nello scoprire che le parole non sono più sufficienti a spiegare. Di nuovo familiare questa vita, la mia vita torna ad essermi familiare. Lo realizzo giorno dopo giorno.
Chi crede di infiggere il colpo di grazia deve fare i conti con la consistenza della lama, con la consistenza della carne. Ti si è spezzata la lama. Arrangiati e impara a capire che le tue perfide occhiate scivolano su di noi come l'acqua scivola sull'olio.
Rabbia? No, tranquilli... solo la consapevolezza di aver recuperato la refurtiva...
Adesso vado a perdermi in quella perfezione che non è mia ma mi appartiene, vi affondo il viso, la accarezzo di sorrisi... che sia per tutti una notte serena...

lunedì 17 luglio 2006

Così si festeggiano i primi quattromila click. Ormai l'emozione è contenibile, non avrei mai creduto di sfiorare i mille, neanche i cinquecento a dire il vero. E invece eccoci qui, ad evidenziare un traguardo che non regala nulla di tangibile ma che investe con il suo carico di significati. E non è un riconoscimento quanto un riconoscermi in voi che mi avete visitato. E allora anche questa giornata comincia bene, come tutte da un po' di tempo a questa parte. E mi ritrovo di nuovo qui, a scrivere un altro post, a perpetrare un esercizio che mi ha visto progredire visibilmente, mi ha visto esprimermi come non avrei mai creduto, mi ha visto anche sbagliare e accarezzare certi errori, mi ha visto uno come gli altri e peggio degli altri insomma. E forse questo può essere un riconoscimento a quella normalità che fuggivo e che oggi mi appare così amica, e amica perchè si stravolge il concetto di normalità quando la si comprende, non è più omologazione ma esaltazione delle diversità.. Un ennesimo grazie allora, per queste visite, per il sostegno di cui siete stati tutti veramente capaci. Non sono più quello di ottobre, e si vede...

sabato 15 luglio 2006

Una cosa ci inganna: le impressioni, le "prime impressioni". Riusciamo a creare un giudizio dal nulla, da uno sguardo o da una parola. Ed è come se avessimo giudicato la "nike" di Samotracia quando ancora era un insignificante blocco minerale. Così ci inganniamo, allontanando certe persone prima ancora di scoprirle, e rischiamo di perdere pezzi importanti della nostra vita. Oggi vedo cosa significa aver avuto la possibilità di scavare quegli angoli ancora non smussati, poterne intravedere prima e toccarne poi le fattezze finali. Non è merito mio aver scoperto un concetto così elementare, qui ha contato solo la tenacia di un'altra persona. Oggi penso che sarei stato capace di gettare la mia "nike" scambiandola per un sasso. Cosa ho da rimproverarmi oggi? probabilmente poco, probabilmente tutto. Ciò che conta è che l'ennesima lezione ha preso posto tra le mie pagine, e forse la prossima volta prenderò più tempo per scolpire quei tanti blocchi che hanno affollato i miei anni.
Il mare ama davvero le sue rive, le accarezza in eterno...

venerdì 14 luglio 2006

Cercavo di riposare poco fa. Vinto dalla voglia di tenere gli occhi aperti decido che avrei fatto bene ad ascoltare un po' di musica. Afferro delicatamente il mio ipod, "play"... come accade sempre, il lettore riprende da dove si era fermato l'ultima volta. E ricordo quel pezzo lasciato a metà, ricordo lo stato d'animo di quella notte, una notte lontana, temuta e temibile. E' stato come se una parentesi fosse venuta a chiudersi, a schiantarsi. Come se in mezzo a questi due ascolti non vi sia stato niente, semplicemente la mia persona e due stati d'animo. E' stato bello ricordare esattamente il momento in cui avevo messo a tacere il mio fido ipod, e ritrovarmi così diverso dopo qualche giorno.
E' vero, l'estate è cominciata pure per me, ho cercato di aggredirla oggi con risultati devastanti. Avevo deciso di collaudare la mia nuova bici. Così salto in sella alle 6.30, credendo di non aver molta strada da fare considerato il pessimo stato di allenamento. Tuttavia dopo i primi fastidi entro in quella fase in cui corpo e mente cominciano a mettersi alla pari comunicando quella sensazione di invincibilità che mortifica fatica e dolore. In poco più di un'ora mi ritrovo a Sant'Alessio, non ci avrei mai creduto, ho percorso circa 25 km e sto bene. La mia mente è pervasa ormai solo da un'insano obiettivo: la "marcia su Taormina". Ce la faccio, sono forte. Divoro le strade di Sant'Alessio con disinvoltura, tra qualche centinaio di metri mi attende il "capo". Fin qui sarebbe l'epica trattazione del tentativo di una memorabile impresa. Qualcosa però va storto, come nei film. Cambia la musichetta di sottofondo, gli uccellini smettono di cinguettare. Ho intrapreso da qualche metro la piccola pendenza che porterà al "capo" e una voce dietro di me mi assale e mi sconvolge: "Spingi dai! Spingi!". No, non ero in sala parto, semplicemente uno sportivo vecchietto, provvedendo a superarmi cercava di dispensarmi qualche consiglio. Comincia col rivolgermi un appunto sulla moltiplica che avevo ingranato: "è troppo grossa!" e mi cita una serie di numeri riferibili alla misura di moltiplica che utilizzavo e a quella che avrei dovuto utilizzare. "Certo che non ce la fai a salire, è troppo pesante!". Qui penso che è tutta invidia, io pompavo come un disgraziato, lanciato per il capo e lui bello tranquillo... Decido di dargli retta, e gli spiego che non era il caso che facesse lo sbruffone per due motivi: a) lui è partito da Sant'Alessio, io ho già 25 km sulle gambe; b) è la prima volta che adagio il culo su una bici del genere ed è pure il mio primo giorno di allenamento. Ascoltate le mie rimostranze, invece di farsi i cavoli suoi mi cazzia per 2 motivi: a) non ho la borraccia ed è molto grave; b) "non ce la farai mai a fare il capo, tu non torni a casa!". Detto questo si ferma a riempire la borraccia proprio all'inizio della grande salita, io rispondo "tranquillo ce la faccio, vado a Taormina, arrivederci!". Improvvisamente quel "capo" che sembrava un piccolo sentiero in leggera salita mi appare come un mostro. Spinto dalle malanove del vecchietto decido, prima di cominciare che è meglio desistere. Inversione a "U", si torna. E' qui che i presagi del vecchietto ben equipaggiato con caschetto e borraccetta diventano realtà. Appena girata la bici pure le discese mi sembrano pesanti, sbaglio un indicazione e dopo 5 km di salita scopro che stavo andando a Limina, giro di nuovo la bici. A Santa Teresa le gambe cominciano a soffrire, e la moltiplica "grossa" cede il passo alla "piccola". Sono in debito. Un'ora e un quarto per arrivare a S.Alessio, quasi tre per tornare, afflitto dai crampi e da dolori lancinanti, i più severi dei quali decidono di interessare la venerabile parte che poggia sul sellino. Un disastro, arrivo a casa per inerzia... ma ce l'ho fatta. Domani credo, dovessi riuscire a poggiarmi sul sellino, prediligerò percorsi più tranquilli...

giovedì 13 luglio 2006

Datemi giusto il tempo di riorganizzarmi, di recuperare, di mettere assieme tanti frammenti, di contenere certi istinti... per starera permettetemi di concludere con tanti complimenti, un ben partita, un ben tornata...

mercoledì 12 luglio 2006

Ancora una notte, l'ultima. Domani a quest'ora sarà forse estate pure per me. Non so da cosa nascano certi stati d'animo, non so da cosa siano determinati... ma so che sanno farsi percepire... dopo quest'ennesima prova, comunque vada, riuscirò a veverla quest'estate? Riuscirò a scacciare fantasmi nuovi, a farmi apprezzare per ciò che sono? Tastare la propria fallibilità è doloroso, spero di riuscire a non vergognarmene... è così la vita..

lunedì 10 luglio 2006

C'è poco da temere per il silenzio di questi giorni, è solo colpa degli esami che incombono e mi lasciano questo ritaglio seminotturno... che è già molto. Noto di come sia diversa la notte d'estate..non mi circonda il silenzio, anzi, san wifi mi permette pure di poter riflettere sulla brezza del mio balcone, assisto dunque al passaggio di tante auto, e di altrettanti stereo con le ruote... e penso. Un po' come la bambina portoghese cavalco un semplice smarrimento, e per fortuna non ho davanti l'Atlantico immenso, ma solo i panni stesi della dirimpettaia, che, credetemi, già lasciano molto da riflettere. Ci concentriamo spesso sugli attimi che non vivremo più, su quelli vissuti e andati per sempre, e spesso per questo abbiamo paura. Ed è stupido, come stupidi sono tutti i rimpianti. In fondo a pensarci bene, c'era un momento in cui i momenti che si rimpiangono non esistevano ancora, e ne rimpiangevamo altri, più antichi... oggi voglio pensare a ciò che non è ancora successo, e che rimpiangerò dopodomani, e fremo perchè ancora devo viverlo... che sia un grosso rimpianto allora, un grosso momento andato per sempre. Non possiamo collezionarli i momenti per fortuna, non sappiamo come raccoglierli, resta solo un negativo impresso, un bianco e nero dipinto a mano, un po' come le foto di Mirò, ritoccate al pennarello...
Ultimi giorni di fatica, poi, comunque vada, avrò mezza estate davanti. Riconosco di non essere mai riuscito a vivere nessuna estate della mia vita, un po' per pigrizia, un po' per codardia, un po' per il tintinnar di catene... credo e spero che questa sarà diversa, diversa perchè è iniziata diversamente e non può finire come le altre. Nuove emozioni e quattro biglietti nel cassetto, finalmente una parvenza di organizzazione.
Non è dolce come qualche sera fa questa, è una sera stanca, quella di allora era più scura e più silenziosa, si perdeva nel suo essere sera e poi notte, nelle sue curve morbide, da vivere.
Cosa mi hai dato da vedere, cosa ho potuto sfiorare, come hai saputo avvolgermi, notte. E cosa mi ricordi, come mi accarezzi, come mi richiami. Quando mi porterai su quel balcone silenzioso a mostrarmi luci lontane e a darmi in pasto le tue di luci, le tue sensazioni, la tua densa, semplice, essenza...?

sabato 8 luglio 2006

Attese... un po come quei secchi dimenticati sui prati, nel degrado... che si riempiono goccia dopo goccia. Se sono integri presto l'acqua riuscirà a colmarli...

giovedì 6 luglio 2006

Che differenza c'è tra un mercante e un commerciante? Ci pensavo oggi, osservando il prospetto di uno di quei confusionari negozi di scarpe sulla Cesare Battisti... e pensavo che le persone che ci stanno sedute, aspettando un cliente, con l'aria decaduta, non sono dei commercianti, e non lo sono perchè i commercianti veri, quelli delle vie più giù, quelli dei negozi più "in", le scherniscono "mercanti". Oggi quell'appellativo mi suona più come un complimento, perchè i commercianti non hanno un mestiere, nè un'anima... i mercanti, quelli si, si vede dallo sguardo indifferente, e da tante altre piccole grandi cose...

mercoledì 5 luglio 2006

Lo accennavo qualche post più giù, ricomincia la beffarda ruota degli esami. Non è ancora il mio turno, per oggi almeno qualcuno può vantare l'inizio dell'estate. Altre esperienze, nuove o rivissute, o vecchie... ciò che conta è che siamo qui di nuovo, come prima e meglio di prima... solo questo per il momento, perchè è il caso di sottolineare certi piccoli avvenimenti consuetudinari.. adesso torno sui libri, e chissà, questa sera potrei avere qualcosa di più inutile da dire... siate speranzosi...

lunedì 3 luglio 2006

Ed ecco che la vita sa tornare "normale"... cosa abbiamo fatto per meritarci l'essere ospiti persino nella nostra vita, l'essere ospiti di ansie e paure, di scelte così roulette russa style... Forse hai ragione bat, non siamo forti come il tempo, e te lo dicevo pure io "alla fine sarà lui a decidere..." E adesso? Adesso è sufficiente vivere. Io so cosa significa smettere di vivere, l'ho visto nella mia persona e l'ho visto sulla pelle di altre anime che convivo. Per questo so cosa significa tornare alla vita, e non è la serenità assoluta a farci vivere bene. Se non siamo scossi dalle ansie, sconvolti dalle paure, sorpresi dagli eventi come possiamo sentire la vita che ci attraversa? E la vita non è brezza lieve ma uragano, e le spettinature sono d'obbligo. Disarmati noi osserviamo, e dolcemente contiamo le coincidenze che si moltiplicano, ritroviamo un disegno mai immaginato... è la vita, "e non ci puoi fare niente"... e cosa ci faccio io, seduto qui a sproloquiare su quella che chiamiamo "vita", a dispensare consigli improbabili... alla fine è Lei che decide, Lei che spettinandoci sconvolge e Lei che sa come nascondere le carte... Poi momenti come questo, notizie a raffica, in un imbuto di sapori agrodolci: grandi delusioni, profonde crisi e gioie immense, tutto nel giro di pochi istanti. E allora cosa fare? Ma proprio niente, sto seduto qui, e aspetto, aspetto di vedere una crisi risolta, una delusione passata come passano superficiali professori sulle sedie da cattedra, una gioia che si accresce momento dopo momento.. E questo post è tutto per quattro persone: bat, tere e altre due che rimangono tra i solchi dei morsi sulle dita... e, ovviamente, questo post è per questa realtà che viviamo assieme, dispersa su un pugno di pixel organizzati a caso e mossi come dal vento, su un monitor che non è così irreprensibile...
Quasi dimenticavo il Luglio di Guccini, da "canzone dei dodici mesi"...

Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone,
riposa, bevi e il mondo attorno appare come in una visione, come in una visione... 

domenica 2 luglio 2006

"C'era una volta...", iniziano così le storie. E mi chiedo: non è che le storie dovrebbero tendere al futuro più che preoccuparsi di cosa c'era quella volta, tanto tempo fa...? Io so cosa c'è oggi, e spero in ciò che potrà esserci domani, fiducia, abbandono... Non è facile capire quando si vive un inizio, quando un ciclo si apre, non è facile immaginare neppure il raggio di questo ciclo, nulla è facile, ma ogni tanto tutto sembra più semplice. E oggi so cosa significa realizzare un desiderio piccolo, mettere avanti le non necessità altrui, e trasformare una non necessità altrui nel bisogno più importante per me. Ho imparato a stare bene, ed è qualche mese che vivo questi esercizi in circostanze diverse. Un unico comune denominatore: il mio benessere. Ritrovare ciò che si credeva perduto e scoprire ciò che forse abbiamo sempre avuto accanto, ma sotto chiave. Dove mi porterà stavolta la vita? I tour si fanno intensi, ho viaggiato lungo le coste dei miei errori, ma quelli li conoscevo... ora innanzi solo un promontorio, e non so scorgere cosa possa trovarsi oltre, e allora coraggio, e la speranza di quell'eden che mi aspetto e che inseguo... Pure questa sarà una buona giornata...

sabato 1 luglio 2006

"Grazie", disse. "E di che?". "Di te..."
Ma della manovrina che mi dite? Io credo che tutti siano rimasti spiazzati... soprattutto all'opposizione... mi sa che avrebbero voluta farla loro una cosa così poco di sinistra... epperò mi piace... che sorpresa...