martedì 8 novembre 2005

Ho forzato uno di voi ad avere una discussione via sms, dalla quale ho fatto scaturire questa domanda: "per te cos'è un verso? Saresti capace di dare una definizione?". Domanda forse fine a se stessa, nata dall'intensità dei versi di Pasolini. Ho provato a rispondere, sono bastate poco più di dodici ore per giungere alla seguente conclusione: I versi sono manifestazione d'amore, amore che può manifestarsi nei confronti di tre entità: la poesia stessa, una persona, una cosa-sensazione. Ho concluso che quando il poeta scrive per amore della poesia sarà un poeta premiato, quando scrive per una persona (solitamente l'amata\o) sarà un poeta ispirato, quando scrive per un'emozione-sensazione-cosa sarà un poeta commosso. Di queste tre categorie ritroviamo molti esempi, forse tutti lo siamo, sicuramente molti, anche se l'appellativo "poeta" forse è esagerato.. il miracolo, l'evento, accade nel momento in cui in un soggetto possano rinvenirsi i caratteri di almeno due delle categorie citate (o, meglio, della prima necessaria e di una delle successive due eventuali): qui nasce il genio, il vate.. riflettiamo: chi contempla in sè l'amore per una persona ed allo stesso tempo l'amore per la poesia, e riesce a trasmetterlo in versi, compie un'operazione quasi mistica: riesce a connaturare la persona (spesso come dicevo amata) nella poesia, riesce a rinvenire la poesia nella persona, mescola le due entità e plasma un capolavoro.. noi "uomini della strada" spesso neanche riusciamo a concepire, e credo che in questo caso non abbia ragione chi dice che il capolavoro deve essere accessibile a tutti, spesso il vero capolavoro giace dimenticato perchè quasi nessuno è riuscito a concepirne i frutti.
In sostanza, è stato bello riflettere, e ringrazio chi me ne ha dato l'opportunità. Ancora aspetto una risposta, e mi auguro sia più illuminante rispetto alla mia, partorita in fretta, appaltata a ribasso su un preventivo di quarantotto ore..
E' bello anche vivere di confusione...
buona serata a tutti...

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

dottore,con il sottofondo del buon einaudi rileggevo tutto il blog:è diventato ormai un diario non più tuo ma nostro.pensavo alla colazione a base di cotognata(non ho capito se gradita)e pensavo che è vero che i dolori le angoscie e le ferite alla fine della giornata ti fanno sorridere perchè ti ricordi di essere vivo.einaudi e i ritardi di qualche barone strafottenete mi fanno propio male.a domani caro amico trovato

8/11/05 20:46  
Blogger Gianfranco said...

Certo che ho gradito la cotognata!!! sapore antico... piacevole.. dolce.. complimenti all'artefice! se eri una bella fanciulla ti avrei leccato le ferite.. ma tanto sei ben attrezzato..
grazie caro anonimo..

8/11/05 21:07  
Anonymous Anonimo said...

Ciao Gianfranco, sono Peppe P., volevo complimentarmi per il tuo blog: è veramente profondo.
Da quando me l'hai segnalato, nel tempo libero, non perdo l'occasione di una visita.

9/11/05 09:43  
Blogger Gianfranco said...

Peppe! Mi fa moltissimo piacere averti tra i visitatori (mi auguro assieme a tutto il resto della felice famigliuola!!!)..Sull'aggettivo "profondo" concordo solo se ti riferisci al fatto che post dopo post lo spazio aumenta e la pagina diventa più "profonda"..puoi stare tranquillo, dopo l'intervallo di 30 gg i post vanno in archivio..e la pagina avrà raggiunto il massimo della "profondità"

9/11/05 15:37  

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