martedì 31 gennaio 2006

Temi tangibili questa sera... una piccola delusione che mi va di condividere: Con un provvedimento avente valore di legge, firmato dal Card. Sodano, si stabilisce che la Libreria Editrice Vaticana ha ricevuto l'incarico di garantire la tutela del diritto d'autore in relazione a tutti i documenti prodotti dai papi negli ultimi cinquanta anni e a tutti gli scritti degli ancora cardinali Wojtyla e Ratzinger. Non sono scandalizzato, solo un po' deluso. La somma da devolvere al Vaticano sarà compresa tra il 3 e il 5 percento sul prezzo di copertina. La giustificazione fornita dalla Chiesa è: "bisogna fare ordine". Non discuto sull'opportunità di un tale provvedimento, ma credo che la Chiesa non abbia reso un buon servizio anzitutto a sè stessa. Proteste si sono levate anche da parte degli editori e librai cattolici. Discutendo della notizia con alcuni di voi, e confrontandomi anche con persone certamente competenti in materia, ho potuto constatare una evidente difformità di vedute, dallo sdegno più evidente all' "in fondo è un libro come un altro, un autore come un altro".. ebbene io non condivido quest'ultimo modo di osservare il problema: Se compito principale della Chiesa è diffondere la Parola, un testo didattico che ha ad oggetto la Parola andrebbe, per vocazione degli stessi redattori, posto nella condizione di diffondersi nella maniera più efficiente possibile. Non capisco l'opportunità di un simile provvedimento, e rinuncio in ogni caso ad esprimermi più compiutamente, desidero solo rimarcare la mia delusione...
Altri esami domani per molti di voi, solo un sincero inboccallupo...

lunedì 30 gennaio 2006

Non si finisce mai di festeggiare per fortuna... e pare un bene perchè a volte la necessità di distrarsi deve prendere il sopravvento, piombare sui pensieri gravi, sulle promesse da mantenere, sulle ipotesi da dimostrare.. ed è bello trovarsi a ridere, a sorridere, a scherzare attorno a un tavolo, tra pensieri manifesti ed emozioni soffocate... l'uno e l'altro foro... scoperte e consuetudini..
Ma quand'è che le emozioni da soffocare smetteranno di affiorare dalle immagini, quando potremo avere la tranquillità di non temere che da un'occhiata sommaria possa emergere il desiderio di fuggire o meglio di imporsi su una minaccia che in fondo non è neanche troppo minacciosa? Forse la vera minaccia si chiama quieto vivere, o rispetto... ma deve essere giusto così...
felice serata...

domenica 29 gennaio 2006

Tutte le azioni che compiamo non sono nostre, nè prima che vengano compiute, ne dopo... prima sono determinate da circostanze esterne, da ragioni di opportunità, di convenienza, di necessità... una volta compiute invece vengono rielaborate da quanti le hanno vissute o anche solamente percepite, e cambiano irrimediabilmente il loro significato, ne stravolgono irrimediabilmente opportunità, convenienza, necessità... e ciascuno crede di saper interpretare gli intenti, l'intimo convincimento dell'agente, ciascuno è sicuro della propria versione. Ed è vittima l'agente così come l'interprete, il primo perchè vede sconvolti gli intenti alla base del gesto, criptate le intenzioni, il secondo in quanto rimane vittima della propria interpretazione, perdendo la possibilità di capire la vera essenza dei gesti e ponendone in essere altri senza natura, errate conclusioni come errate sono le premesse... Se allora vi deve essere un momento nel quale le azioni ci appartengono è solo quello nel quale vengono compiute... ma non serve a molto, e non significa nulla...

sabato 28 gennaio 2006

Sarebbe impossibile oggi cominciare la giornata senza un pensiero che fermi l'immagine della giornata di ieri... e continuano a fluire le soddisfazioni, continua saldarsi un legame che io credo forte, aumentano le ore passate insieme, le pacche sulle spalle, gli sguardi complici, i sorrisi che ormai possono definirsi rassicuranti... ed è tutto così piacevole, piacevole e divertente...
Di come la vita degli uomini possa saldarsi anche attorno a un tavolo, di come le forchette e coltelli diventino strumenti, ferri da maglia che, due ciascuno, tessono un arazzo semplicemente istoriato non posso parlarne, non è dato parlarne... è ancora un mistero.
La mia maniacale attenzione per i dettagli rischia di farmi parlare anche per ore: se dovessi raccontare qui ogni momento, ogni sguardo, ogni contatto, ogni gesto, ogni pensiero della giornata di ieri rischierei di non riuscire più ad uscirne.. sappiate che sono tanti, e come al solito sono in rilievo, che quasi si percepiscono al tatto, delicatamente in rilievo, dolcemente accentuati... e per questo non posso fare altro che rivolgere un altro sincero "grazie...", motore animante di questo blog.
Se devo proprio fissare un momento particolare devo dire che questo riguarda prevalentemente il mio intimo, ed è un bene, è piacevole perchè indica che anche il volgere della mia persona è ormai dipendente dal vostro... ho visualizzato un'immagine ieri, ho visto la mia vita, e la vostra, in decine di girotondi, ogni mano una mano, e in una mano il tuo passato, una mano che conosci, una mano stabile o fragile ma comunque conosciuta, una mano che sai accarezzare, che sai stringere, con la quale sai come riscadarti, ma una mano che però è sempre lì per sfilare dalla tua, per lasciarti... dall'altro lato una mano che è mille mani, una mano che cerchi di riconoscere al tatto e mille mani delle quali effettui una scansione, e tante volte è una mano che ti ispira fiducia, una mano che apprezzi per la sua dolcezza, o per la sua forza, o per la sua fragilità, ma non è una mano che ti appartiene, non è una mano alla quale puoi abbandonarti... e speri che quando l'altra scivolerà via avrai una di queste mille ad afferrarti, sperando che sia quella giusta, non necessariamente quella che desideri...
Auguri dottoresse, e ancora grazie... Come disse il padrone di casa "siete veramente un bel gruppo..." io ci credo... buona giornata...

venerdì 27 gennaio 2006

Manca poco, un pensiero su questa pagina e dopo semplicemente doccia, vestito e macchina... manca poco e sarà il vostro momento, Gra e Mari... c'è da essere emozionati, ma poco, perchè c'è da festeggiare tanto, e per qualche giorno... dopo di nuovo sulla stessa strada, e il casello sullo specchietto retrovisore che si allontana, il biglietto sul cruscotto... e vediamo quale sarà l'uscita che sceglieremo.. sarà una passeggiata in provincia? O non ci stancheremo di percorrere quella strada, aspettando l'ultima stazione disponibile, quella di cui non conosciamo neanche il nome? Avremo abbastanza carburante? Saremo abbastanza svegli? E il coraggio?
Tutti interrogativi stupidi, drammaticamente inutili... oggi solo una sedia, tanti amici, una tesi e la vostra voce... grazie...

giovedì 26 gennaio 2006

Io non credo di essermi ripreso, anzi, io non mi sono ripreso. La fortuna però mi assiste ed ho subito la possibilità di distrarmi a causa di eventi che definire lieti sarebbe riduttivo. Domani, a quest'ora, avremo altre due dottoresse amiche, e domani forse rivivrò quegli splendidi momenti... e ci sarà un'altra pergamena da appendere alla mia parete, e pure io sarò "dottore" altre due volte... in bocca al lupo...

mercoledì 25 gennaio 2006

E' andata proprio male... ma sono tranquillo.. e mi rendo conto che dovrei ripetermi le cose stupide che ho riferito a voi in queste circostanze.. mi concedo la libertà di risparmiarmi\vi... solo una simpatica considerazione: io non sono fatto per le materie civilistiche, io vivo per le cose serie :).. e a quel paese tutto quel tecnicismo, quella terminologia sterile, quei concetti eterei.. io sono per il calore del sangue, per le reazioni (s)considerate, per le passioni incontenibili... o semplicemente, forse, quando la volpe non arriva all'uva sostiene che questa sia acerba... una felice serata a tutti...

martedì 24 gennaio 2006

... e in questi tre puntini vuole esserci tanto, tantissimo...

lunedì 23 gennaio 2006

I libri mi concedono ben poco tempo da dedicare a queste parole fatte di pixel... solo un pensiero dunque, e un pensiero che mi allontani da me stesso, vittima dello stress preesame. In effetti stasera devo fare gli auguri a chi ha messo alle spalle un'altra materia... pare che le cose ricomincino a girare nella maniera opportuna.. una serena e felice serata, se avete la possibilità di divertirvi fatelo, perchè sarà solo quando la possibilità svanisce che rimpiangerete i momenti inerti... è nell'uomo...

domenica 22 gennaio 2006

Come descrivere una domenica pomeriggio a due giorni da un esame importante... non è agrodolce, nè amara.. forse insapore, ma insapore come l'acqua dell'acquedotto, calcarea e clorata. E ancora devo berne tanta. Tornano i vecchi rituali, quelli che mi fanno pensare che oggi è l'ultimo giorno nel quale posso pensare che dopodomani non avrò esami. Mi ero abituato a vivere i vostri di esami, ed era una tensione condivisa, era una tensione a metà, come lo sono tante cose in questa vita... ero pronto a dire che comunque sarebbe andata sarebbe stata una costruttiva esperienza, devo dirlo anche oggi, e ci devo credere anche se è dura. Dal canto mio faccio il possibile, non studio venti ore al giorno, neanche quindici, però faccio molto.. ma che importa? Direi ben poco.. e tornano i vecchi rituali, quelli che mi spingono a contare quante notti senza insonnia mi aspettano, e sono due al momento.. non posso fare a meno di dedicarmi e dedicarvi questi pochi minuti di parole, e a seguire una buona mezz'ora a caccia di notizie nella rete.. potrebbe sembrare imprudente, ma non credo...
felice serata a tutti... quella che inizia domani sarà una settimana intensa, e non solo per me... auguri...

sabato 21 gennaio 2006

Stavo preparando qualcosina da mangiare oggi, per pranzo... in tv c'era il grande fratello. Adesso, sappiamo tutti che battersi a spada tratta contro i reality show sia divenuto ormai lo sport nazionale, a non farlo si è tacciati nella migliore delle ipotesi di essere ignoranti (ma dove saranno allora tutti sti ascoltatori? Mah)... questa volta non posso esimermi però da una considerazione personale: mi pare di capire che il pezzo forte della trasmissione quest'anno, sia la condizione della casa, senza oggetti di design o finiture di lusso. Ciò che mi ha offeso è stato il commento dei simpatici abitanti: "che squallore, un tugurio!"... ora, sporcizia a parte, credo che in fondo la casa ricostruita possa ben rappresentare un'abitazione media italiana... almeno, mi capita spesso di soggiornare in case con le porte di alluminio e vetro smerigliato, sedie di plastica, mobili di truciolato... mi sembrava una cosa normale fino ad oggi, credo che almeno il cinquanta percento delle case in Italia si trovi così arredato.. devo ricredermi? Ancora più offensiva l'associazione arredamento popolare-sporcizia.. non so, mi ha turbato questa situazione... e mi turba ancor di più perchè, ma non ci giurerei perchè è stata un'occhiata fugace, uno dei quadri affissi alle pareti (c'è una parete dove sono affisse due immagini floreali, mi riferisco alla cornice di sinistra) pare proprio uno Schifano... Sempre più perplesso....
In ogni caso: Pensate che gran parte degli ospiti della casa, pronti a storcere il naso, vivano in condizioni migliori? Io ho i miei dubbi... e sarebbe umiliante che venissero fugati...
buona serata..

venerdì 20 gennaio 2006

Non si può avere tutto, soprattutto quando si ha tantissimo...
Dimenticavo una cosa... ieri ho finito di leggere "Il lupo della steppa" di Hesse... è un romanzo troppo psicologico... alla fine una nota dell'autore svela le impressioni del lettore... coglie in pieno, e cerca di volgere il racconto in senso positivo... questo non l'avevo colto, nè capisco ora... in ogni caso è una lettura che consiglio, estremamente introspettiva, e mi pare di capire, temo, che chiunque possa rivedersi nel lupo della steppa.. con quali risultati? Ai lettori l'ardua sentenza... buona notte... vado a letto sono stremato...
Non so se è sembrato pure a voi, ma oggi, per la prima volta dall'inizio di questo breve inverno meridionale, il sole ha cominciato a sembrare caldo, ha cominciato a scaldare. Ed è triste quando non ne puoi approfittare... e le gioie che ti aspetti dalla giornata non sono mai compiute, sono gioie a metà.. è il sole che si nasconde dietro un vetro che non puoi aprire. Gioie a metà oggi, sperando di andare presto a recuperare il calore che è rimasto dietro il vetro, gioie a metà anche oggi, ed è triste la nostra impotenza. Tutto ha un senso però, un senso che spesso non può svelarsi se non dopo molto tempo... un abbraccio a tutti, in ragione della necessità che crediate tutti di percepire... buona serata...

giovedì 19 gennaio 2006

Siccome stavo cominciando questo post con le parole "chi siamo, dove siamo, dove stiamo andando" mi limito ad un veloce saluto, in modo che capiate che un briciolo di lucidità ancora aleggia nella mia mente... è un periodo pesante, e sono stanco. E' triste ma è vero, chi è causa del suo mal... Il cerchio si stringe, gli esami si avvicinano, il programma pare a buon punto, vorrei che andasse bene questa volta, ma in fondo farò di tutto affinchè qualsiasi cosa mi sembri buona... ho un cinque questa sera, e "sto"...
felice serata a tutti voi...

mercoledì 18 gennaio 2006

Un giorno i gabbiani si stancheranno di volare con le proprie ali, aguzzeranno l'ingegno e daranno vita a scatolette volanti, in grado di trasportare due o più di loro, senza fatica. Sarà un evento miracoloso, e pian piano saranno decine quelle scatolette volanti, chissà se le sembianze ricorderanno i nostri aereomobili... Quel giorno accadrà anche un'altra cosa: l'uomo non parlerà di progresso della natura, della scienza, della tecnica.. l'uomo parlerà di potenziale pericolo, di allerta, di allarmi... quel giorno l'uomo smetterà di studiare e di capire, e darà ordine che vengano sterminati tutti i gabbiani, e con essi le miracolose scatolette volanti, sarebbero pericolose per i nostri aereomobili, collisioni, incidenti. Perchè l'uomo studia e capisce, studia per sè e capisce da sè, studia l'altro per sè, capisce da sè.. il resto è incomodo, ciò che non è per l'uomo non è. L'uomo è diffidente, ha costruito gli argini... l'uomo è diligente, ha costruito le redini. La realtà dell'uomo non è un gioco, nè è giocosa, la realtà dell'uomo non è realtà, non è reale...
Un giorno i gabbiani si stancheranno di volare con le proprie ali, e noi che faremo? E quando un giorno le acque vorranno solcare terre inesplorate, che faremo? Che faremo quando un giorno il vento vorrà attraversare i vetri delle nostre finestre? Che faremo, che faremo quando la nostra realtà irreale si accorgerà di non essere reale, di non essere giocosa, di non essere realtà? Che faremo quando non ci obbediranno più le leggi della natura che abbiamo voluto mettere nero su bianco? Io non so che faremo, so solo che vorrei tanto esserci, e starei col vento, parlerei col vento, sarei nel vento... buona serata...

martedì 17 gennaio 2006

I sogni non esistono per essere realizzati, i desideri forse si. E allora giusto qualche riga per mettere al corrente i pochi ma buoni lettori di questo blog. Nella serata di ieri, assieme ad altri tre promettenti giovani concittadini, che invito a presentarsi sulle pagine di questo blog, ho assistito al concepimento di quella che credo possa divenire quantomeno una realtà interessante. Delle prospettive ho parlato qualche settimana fa, ora lascio umilmente la parola, sperando che questi la raccolga, al collega (vorrei dire compagno, ma evito a scanso di equivoci) che, illuminandoci dall'alto della sua cultura, potrà illustrare con dovizia di particolari le ragioni di una scelta, da lui stesso promossa e adottata all'unanimità dai presenti, soprattutto in merito alla denominazione che questa giovane realtà ha deciso di accogliere. Il concepimento è avvenuto, nasceranno "I Camiciotti". A lei la parola, Erudito... attendiamo tutti un suo commento.
Mi scuso per il cripticismo di questo post, ma verrete presto illuminati dalla persona che in questo momento, oltre ad essere certamente animata dal mio stesso desiderio, ha la possibilità di spiegare con maggiore chiarezza molti dei dettagli che a me sfuggirebbero. Intanto io lavoro sul logo, ho sguinzagliato i creativi...
Devotamente...

lunedì 16 gennaio 2006

La vita ti sfida a sette e mezzo, tu giochi... a me ha messo in mano un cinque, ed ho saputo sempre accontentarmi, ho detto "sto", è la psicologia del giocatore... Spero domani di poter dire "ancora", prendere un asso, "ancora" un'altro... e con un sette in mano avere il coraggio di non fermarmi...
felice serata...

domenica 15 gennaio 2006

Prima un appunto, poi una riflessione:
a) L'appunto. Guardando il tg5 oggi ho constatato con quale prevenzione e con quale volgarità sia stata diffusa la notizia del neonato morto probabilmente a causa del ritardo dell'elicottero che avrebbe dovuto portare il piccolo paziente presso l'ospedale di Palermo. E' stato detto più o meno: il "servizio sanitario siciliano" ha fatto un'altra vittima. Sono rimasto profondamente offeso: anzitutto perchè non esiste un "servizio sanitario siciliano", ma solo il Servizio Sanitario Nazionale-Regione Sicilia. L'ingiustizia è doppia: Il servizio sanitario dovrebbe essere garantito a livelli sufficienti e più o meno equivalenti in tutto il territorio nazionale, e il recente avvenimento dimostra che non è così. Inoltre mi è sembrato di assaporare il clima che, probabilmente, vivremo in regime di devolution... già i nostri bambini possono morire tranquillamente oggi, a causa di un fantomatico servizio sanitario siciliano, domani meglio non andrà. Mi sembra una beffa di proporzioni gigantesche, e ancor più beffarde le parole della quantomeno poco preparata giornalista. Sintetizzo e non mi dilungo, scusandomi per la forma pedestre.
b) La riflessione. Ieri vi davo un accenno.. sarete liberi di sfottermi a vita. Sono sempre stato un amico delle nuove tecnologie, non è un mistero. Il mio modo di vedere le cose però si è modificato circa 19 settimane fa, dall'acquisto del mio iBook. Quelle che mi sembravano delle pure esagerazioni, delle iperboli improbabili riguardo il mondo Macintosh non si sono rivelate tali: io posso confermare che, una volta acquistato un Mac, il modo di vedere le tecnologie cambia, e si viene catapultati in una dimensione comunitaria, fraterna, amica. Senza voler esagerare o sembrarvi impazzito devo sviluppare alcune considerazioni maturate durante la visione del "keynote" Apple. Il keynote è una manifestazione, dal sapore quasi rituale, che si propone ad intervalli più o meno regolari, durante la quale Steve Jobs, fondatore della Mela, illustra le novità più significative che riguardano l'azienda che egli presiede. Sono rimasto impressionato. Chi mi conosce sa quanto io non porti simpatia per il mondo dell'alta finanza, delle grandi imprese, dei grandi profitti.. e ribadisco la mia posizione. Ho potuto constatare però come sia possibile rinvenire, dietro un'azienda dal patrimonio difficilmente quantificabile per uno squattrinato come me, un'idea, un ideale, un pensiero logico, umano... Steve Jobs sale sul palco, vestito molto semplicemente... applausi... comincia a parlare, alle sue spalle cominciano a scorrere le diapositive... Praticamente comincia a parlare dei profitti mostruosi realizzati nell'ultimo periodo. "Mostruoso, inqualificabile, che schifo", avrei affermato da profano, così come affermo quando sento parlare dei profitti delle varie multinazionali... è stato diverso questa volta, perchè ho visto un uomo semplice (nonostante i miliardi) che parlava di denaro con un distacco ascetico, con disinteresse, sembrava quasi sorpreso, sembrava volesse dire "porca miseria, io lavoro per fare cose intuitive, semplici, umane...e guadagno miliardi... ma ha una logica secondo voi?"... Continua illustrando tutte le ultime novità, e di fronte a progressi inimmaginabili, di fronte a soluzioni semplicemente innovative pareva quasi affermare "scusate se ci ho messo tanto tempo ad arrivarci, era così semplice in fondo...". Tutto condito da una forte dose di ironia e autoironia, clima giocoso, sudore e risate... Alla fine (quasi un paio d'ore) appare una foto.. trent'anni fa, due ragazzini che fondano un'azienda che si sarebbe occupata di sistemi informatici.. Uno Steve Jobs con i capelli... è stato per me come un incontro in famiglia, e mi sembrava di rivivere ricordi che non mi appartenevano... Perchè vi dico tutto cio? Non lo so, forse uno sfogo, perchè apprendo che la Apple rappresenta solo il 4 per cento del mercato informatico negli stati uniti... ciò vuol dire che 95 persone su cento utilizzano Windows, nonostante gli esperti, e non io, sostengano che tra i due sistemi operativi, e tra la media delle macchine utilizzate, non vi siano paragoni... Credo che ciò accada perchè Steve Jobs si ferma all'intelligenza, alla passione, a quel think different che non è un motto e basta.. il rivale è pure furbo.. Io ho cominciato la mia esperienza nel mondo dell'informatica windows-based, da semplice utente, con win 3.0 e dos 4.0, era il 1989 mi pare ed era tutto bellissimo. L'ho conclusa con win 98 e sono felice.. io ero quello che si vantava di essere capace di risolvere tutti i problemi degli amici che si avvicinavano per la prima volta ad un pc... oggi ho capito che la tecnologia non dovrebbe insegnare a risolvere i problemi, dovrebbe risolverli e basta, e risolvere i tuoi (ovviamente nei campi che le competono). Punto. Lungi da me far intendere che macosx sia un so immune da problemi, è semplicemente diverso, ed è bello, è capace di farti sorridere, non come un amico, semplicemente per quello che è, un software pulito che gira su una macchina pulita, capace di darti una mano... e visto che nella tecnologia viviamo, almeno viviamoci bene...
Se ho suscitato la curiosità di qualcuno, il keynote lo trovate http://www.blogger.com/img/gl.link.gifa questo indirizzo
Felice serata, e no, non sono pazzo...
L'amore è la scienza della comprensione. Ma non comprensione di sè, o dell'altro... comprensione dell'amore stesso, dei suoi meccanismi sempre troppo oleati, silenziosi. Dei suoi cicli, delle sue pause, dei suoi prodotti, delle sue richieste, delle sue pretese, dei suoi scarti. Comprensione del suo valore... e in amore ha valore solo ciò che non conosce la svalutazione dei sensi...

sabato 14 gennaio 2006

Vi scrivo nella pausa del derby... mi sento così normale... ed è bello.. pancia piena, divano, un sms qua e là... anche oggi giornata di studio, e lo sarà domani... e per domani ho preparato una riflessione che vi farà sorridere, che vi farà prendere gioco di me, ma è una riflessione seria, che sento profondamente... e il tema non sarà grave, perchè è possibile riflettere anche sul superfluo, sul futile, sul leggero... e riflessioni importanti non necessariamente nascono da temi importanti.. un felice sabato sera a tutti, divertitevi... a domani...

venerdì 13 gennaio 2006

Prendo fiato qualche minuto, e mi separo dalla beneamata responsabilità aquiliana... Pensavo questa notte che avere un blog è una azione pericolosissima, un'arma a doppio taglio.. Quante volte mi capita di accogliere in testa una vagonata di stronzate, o peggio, una serie di considerazioni sconsiderate.. quando non hai un blog aspetti qualche minuto, al limite ci dormi su e tutto svanisce, ritorni una persona sana.. quando hai un blog è tutto più complicato, e se usufruisci di un terminale online ventiquattroresuventiquattro la questione si complica, e le tue idiozie rischiano di mostrarsi allegramente a tutti! Mi è già capitato qualche volta dalla fondazione di questa pagina, molte altre volte l'ho scampata bella, per pigrizia, perchè ho contato fino a cento... credo che dovrò imparare a contare fino a mille...
Tante volte ho parlato di coraggio, e tante mie scelte sono state dettate da un coraggio che credevo non avere.. anche oggi però mi rendo conto che troppo spesso tendo ad acontentarmi. Oggi credo che accontentarsi sia mortificare la vita, che non è fatta per essere presa così cpme viene... e allora spero di avere sempre il coraggo di pretendere il massimo che può essermi concesso, il massimo che la vita possa riservarmi... nulla più, e nulla meno...

giovedì 12 gennaio 2006

Stanco... questo il mio stato d'animo, e con esso stanco è il mio stato fisico... So che condivido queste sensazioni con molti di voi... e non mi dispiace, mal comune... Altri invece si preparano per la laurea, ed il mio consiglio è di assaporare con attenzione il gusto di queste giornate che precedono il grande evento, perchè sono questi i ricordi che porterete con voi a lungo: l'ansia di non finire la battitura, gli incontri con i relatori, windows che si pianta proprio al momento dell'ultima impaginazione... Io ho passato tutto ciò, e mi dispiace sapere che, come ogni istante della vita, tutto scorre, e certe emozioni non torneranno... e forse quanti ancora dovranno aspettare qualche giorno o mese in più per la laurea godono di una condizione che comprenderanno solo dopo... auguri allora, perchè sono momenti di valore, come molti altri ci aspettano, e se solo sapessimo stanare tutti quelli che non riusciamo ad apprezzare perchè nascosti nella vita di tutti i giorni saremmo la perfezione, ma la perfezione si sa, per fortuna, non è dell'uomo...
Per alcuni di noi le preoccupazioni sono sfumate, sufficienti poche ore.. per altri purtroppo non può dirsi lo stesso, ma se non è questione di ore potrebbe essere questione di minuti.. io ce lo auguro...

Prima o poi tu saprai la verità
Non é una, ma qualcosa che si muove
Da infinite possibilità d’errore
Nacque un giorno così tra noi l’amore
Apri la porta se lo sentirai bussare.
Sergio Cammariere, Apri la porta

mercoledì 11 gennaio 2006

E' stata una giornata di studio più che intenso... al limite delle mie capacità di apprendimento, verso le 19, ho deciso di indossare l'ipod, e ascoltare un cd consegnatomi da Salvina: "dalla pace del mare lontano" di Sergio Cammariere. Resto piacevolmente sorpreso dalle capacità di un artista che, nella mia solita sindrome di altezzosa disinformazione, ritenevo sin oggi troppo commerciale per le mie orecchie delicate... Non voglio qui proporre una inutile recensione dell'album, solo invitare all'ascolto, e sottolineare solo un aspetto che mi ha particolarmente impressionato: si parla di amore con semplicità e con frequenza, eventualità che nella maggioranza dei casi rende qualsiasi disco una porcheria... questo no. E voglio citare due versi che reputo di una bellezza fuori da ogni misura, tratti da "sorella mia", secondo brano dell'album:
Però se è amore è amore non cerca ma è trovato
Solo dentro al cuore di chi non l’ha cercato

E vi lascio con queste parole, che sicuramente mi terranno impegnato per qualche giorno, parole che ancora non so se definire alleate o nemiche... vedremo.
Un ultimo pensiero è rivolto a tutti i disagi che vi trattengono, problemi che non vengono raccontati e che però sanno raccontarsi... serena notte...
Mantengo la mia promessa, e, appena tornato a casa, provvedo a condividere con voi un pensiero che da tantissimo tempo occupa qualche lembo della mia mente: io penso al piparello. Per chi non conoscesse l'oggetto del post di questa sera impiego due righe per una spiegazione abbozzata: il piparello non è altro che un tipico dolce messinese, secco e croccante, scuro, con le mandorle... perchè, chiederete voi, è così importante da meritare addirittura un intero post? Anzitutto non è che si debba essere importanti per finire su questo blog, o almeno si deve essere importanti per me.. in secondo luogo, un pasticcere professionista mi spiegava che il piparello non segue una ricetta precisa per divenire ciò che è: per fare il piparello è sufficiente rimescolare tutti gli avanzi di una settimana di pasticceria. Sono necessarie le briciole dei biscotti invenduti, gli avanzi di pan di spagna, la frutta candita in eccesso... si macina e si mescola tutto, qualche minuto di forno... ecco il piparello, il più umile tra i dolci, tanto umile da non meritare neanche una ricetta che abbia parvenza di ufficialità, eppure così buono... cosa io voglia dire con questa metafora per una volta lascio intendere alla vostra immaginazione... la forza puà trarsi dai ritagli delle nostre fatiche, l'umiltà dagli avanzi della nostra superbia... buon piparello a tutti noi, sperando di riuscire a penetrarle queste dimensioni... serena nottata...

martedì 10 gennaio 2006

Ricordate che ieri dicevo che avrei dovuto fare una riflessione particolare? Bene, oggi non ne ho il tempo... magari ci provo in nottata... ovviamente andate a dormire lo stesso!!! :) a prestissimo...

lunedì 9 gennaio 2006

Questo post, nelle intenzioni della mia mattinata, doveva essere dedicato ad un concetto che rimestavo da tempo... gli eventi a volte ti costringono a cambiare molto di quanto avevi stabilito, e gli eventi oggi mi costringono a rimandare la mia banale e incompiuta dissertazione pseudofilosoficamente spicciola. Tutto ciò perchè oggi non è una giornata serena, come non lo sono state un altro paio negli ultimi due mesi. Gli esami hanno fatto morti e feriti, ed è un periodo veramente negativo sotto questo aspetto per molti di noi. Già il solo fatto di equiparare una sessione di esami ad un campo di battaglia è abbastanza deprimente, ma è così.. perchè davanti alla cattedra non devi portare solo la tua cultura e le tue abilità, vi è dell'altro: strategie e tecniche di fuga, nozioni di mimetismo, armature, capacità di sopportazione... tutto molto triste. Ed è a voi, (a noi) che dedico questo post, a quanti si sono dovuti alzare dalla poltroncina, sempre troppo bassa, con le labbra tra i denti... se è accaduto però vi sarà una ragione, io credo così, e si prepara per voi (e per me) qualcosa di meglio, qualcosa di grande, una soddisfazione in più. I miei complimenti oggi sono riservati alle pochissime eccezioni, che sono poi la conferma dei miei pensieri.. una cocente sconfitta a dicembre, una rivincita con gli interessi a gennaio...
Sarà una notte disturbata, ma domani si apre un giorno nuovo, discorsi nuovi, nuove colazioni, nuovi incontri, nuove passeggiate serali... e tutto pian piano passa, come sono andate archiviate tutte le altre grandi o piccole delusioni, che una volta esorcizzate, ci hanno fatto esclamare "*++*++*ç@@@"... a domani, coraggio...

domenica 8 gennaio 2006

Dopo le fatiche delle festività natalizie, oltre a riaprire i testi universitari, ho ricominciato anche con le letture dilettevoli. Sul mio comodino è aperto in questo momento "il lupo della steppa" di Hesse, gentilmente donatomi da Antonio inteso "il calabria". La lettura prosegue, e la nottata di ieri mi ha lasciato una sorpresa amara, tra una riga e l'altra mi sono ritrovato in quella che è una descrizione della natura di certi uomini che non avrei mai voluto condividere.. purtroppo però la realtà dei fatti, la natura di certe sensazioni e la descrizione accurata disegnata dall'autore lasciano poco spazio all'immaginazione: mi vedo come il lupo della steppa, con una aggravante rilevante: non mi appartiene l'indole selvatica, ribelle... è tutto molto triste. Per una maggiore comprensione rinvio alla lettura del testo, molto curato e ben redatto. Le mie ultime speranze sono riposte nella parte di libro che devo ancora leggere.. magari il verdetto sarà diverso per me, e me lo auguro. Quanto letto ieri però mi lascia poche possibilità, urge cambiare, perchè adesso che mi rivedo in una descrizione scomoda e spiacevole non mi accetto. Questa lettura mi è stata utile per il momento, e da domani porrò attenzione ad alcuni atteggiamenti, porrò attenzione alle mie scelte, e tutto sarà diversamente ponderato. Sperando di non restare in eterno nel limbo dell'apatia e del cambiamento gattopardiano che per il momento mi accoglie... di questo mi scuso con tutti voi... buona serata, e in bocca al lupo agli esaminandi di domani..

sabato 7 gennaio 2006

Si ritorna alla "normalità"... sempre che possa considerarsi normale stare una giornata con civile sulla panza... ed è una normalità dal retrogusto amaro, ma è la mia normalità. Credo sia lo stesso per molti di voi, addirittura i meno fortunati hanno vissuto questa assurda tenera normalità pure durante il periodo natalizio, esami già da lunedì... attendo i vostri successi, ancora una volta.
Si parla di egemonia morale della sinistra in questi giorni... è crollata, ma lo sospettavo da tempo. Adesso mi auguro solo che tenga quella dell'estrema sinistra, visto quello che accade non sono tranquillo. E non ho più fiducia. Le regole di democrazia e civiltà spicciola sono sovvertite a tutti i livelli, a partire dal nostro consiglio comunale (tutto minuscolo)... accadono cose strane. Non ci faremo sottrarre però la capacità di sperare, la capacità di credere che un giorno cambierà l'aria tra quegli scanni. Non è ancora accaduto perchè è sempre più semplice omologare la propria persona che tentare un cambiamento radicale, che tentare di attentare al sistema... sembrano parole trite e ritrite, di quelle che si ritrovano sui siti dei complottisti.... ma stasera è così, e sono le mie stesse parole a ricordarmi che, forse, anche le parole degli altri hanno il diritto si essere esasperate... che sia per tutti voi una serata tranquilla, e che presto possiamo ritrovarci tutti attorno ad un tavolo semplice, tra cibi che profumano di casa e vino che sa di libertà...

venerdì 6 gennaio 2006

Questa sera voglio lasciare spazio ad una lunga citazione. Semplicemente questo pomeriggio cercavo di recuperare un po' di riposo e ascoltavo della buona musica. Fin qui tutto normale. La riproduzione shuffle dell'ipod ad un tratto ha deciso di farmi riscoprire un brano che avevo sempre trascurato, e che ora, mi accorgo, pur avendolo sentito tante volte, non era mai stato ascoltato. E lo voglio qui riportare senza molti commenti, oggi diventa per me un capolavoro, e un capolavoro, si sa, non necessita di considerazioni. Leggetelo questo testo, e magari date un ascolto, se vi è possibile... Buona serata amici miei...


Francesco Guccini - Canzone della bambina portoghese

E poi e poi, gente viene qui e ti dice di sapere già ogni legge delle cose.
E tutti, sai, vantano un orgoglio cieco di verità fatte di formule vuote.
E tutti, sai, ti san dire come fare, quali leggi rispettare, quali regole osservare,
qual è il vero vero, e poi, e poi, tutti chiusi in tante celle,
fanno a chi parla più forte per non dir che stelle morte fan paura.
Al caldo del sole, al mare scendeva la bambina portoghese.
Non c'eran parole, rumori soltanto, come voci sorprese.
Il mare soltanto, e il suo primo bikini amaranto:
le cose più belle e la gioia del caldo alla pelle.
Gli amici vicino sembravan sommersi dalla voce del mare;
o sogni o visioni, qualcosa la prese e si mise a pensare:
sentì che era un punto al limite di un continente,
sentì che era un niente, l'Atlantico immenso di fronte.
E in questo sentiva qualcosa di grande
che non riusciva a capire, che non poteva intuire;
che avrebbe spiegato, se avesse capito lei, e l'oceano infinito
ma il caldo l'avvolse, si sentì svanire e si mise a dormire.
E fu solo del sole, come di mani future: restaron soltanto il mare e un bikini amaranto.
E poi e poi, se ti scopri a ricordare,
ti accorgerai che non te ne importa niente.
E capirai che una sera o una stagione
son come lampi, luci accese e dopo spente.
E capirai che la vera ambiguità è la vita che viviamo,
il qualcosa che chiamiamo esser uomini.
E poi, e poi, che quel vizio che ci ucciderà
non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere.

giovedì 5 gennaio 2006

Per la gioia di molti di voi oggi non è giorno della mia filosofia spicciola, oggi si parla di cose vere. La giornata non è cominciata sotto i migliori auspici... ma dopo sette ore di dura fatica, accendo il telefonino e vengo contattato dal Maestro Peppe, oggi di compleanno, per un "frugale" pranzo in allegria. Non sognerei mai e poi mai di rifiutare... e come la gazzella e il leone alla mattina, comincio a correre per sperare di giungere al luogo dell'appuntamento con meno di 120 minuti di ritardo. Appena entrato in casa per una veloce doccia mi trovo piacevolmente assalito dai due fusti organizzatori logistici del pranzo, luigi e peppe, che, alquanto indispettiti per il mostruoso ritardo, avevano deciso di prelevarmi presso la mia abitazione in perfetto stile gestapo. Temerario, decido che non è il caso di asciugare totalmente la mia folta chioma e mi avvio in compagnia dei bravi e con sotto il braccio solo un bottiglione di vino non avendo potuto provvedere all'acquisto di un adeguato omaggio per il festeggiato (di questo mi scuso). Giunti nel luogo dei festeggiamenti vengo accolto affettuosamente da Sig,ra e Sig.na Floresta, Valeria, Mariangela e il simpatico compare Natale, tutti parecchio affamati a causa del mio eccessivo procrastinare. Si comincia immediatamente a pasteggiare tra ammiccanti battutine che avrebbero voluto il sottoscritto su un piatto da portata a causa dell'imperdonabile ritardo. Nell'ordine faccio fuori: una quindicina di deliziosi antipasti: frittata con funghi, frittata con piselli, frittata con fagiolini, fagottini primavera, pomodori secchi, melanzane sott'olio, funghi, minipolpettine, mozzarelline, acciughine salate etc etc, il tutto accompagnato dal fragrante pane di produzione casalinga. Seguono lasagne al ragù, eccezionali polpette al sugo e gustosa cotoletta impanata e fritta. Del vino preferirei non parlare perchè ancora mi dona un piacevole tepore all'altezza della nuca. Per finire una squisita torta alla frutta, spumante, caffè e limoncello, anche questo preparato in casa dalla prossima dottoressa Valeria. Se il cibo ha donato sazietà allo stomaco, temprato dalle fatiche della mattinata, è stato il clima che si respirava in casa Floresta a saziare lo spirito, sono stato accolto con indescrivibile calore, nonostante la scortesia in tema di orari da parte mia... è stato tutto veramente molto piacevole, e in un certo senso sono felice di non aver minimamente pensato di declinare l'invito nonostante l'ora tarda nella quale ho appreso del familiare convito. Tempo fa avrei preferito trovare una scusa, giusto perchè non sono mai stato capace di vivere al minuto. Oggi no, e viva la mia facciatosta, senza questa avrei perduto una giornata meravigliosa. Detto ciò mi aspetto come minimo un commento da tutti i partecipanti, anche perchè rischio di aver dimenticato di citare qualche pietanza, e ciò non sarebbe corretto nei confronti degli angeli del focolare che, con mani gentili, hanno dato vita ad un eccezionale banchetto.
E' giunta l'ora del mio congedo, prima però un altro grazie alla famiglia Floresta tutta e agli altri commensali che hanno contribuito a rendere meno traumatico questo clima post-natalizio-inizio lavori di routine... GRAZIE!!!

mercoledì 4 gennaio 2006

Anche questa è fatta... e di tutto rimane una stanchezza soddisfatta...
Ciò che mi spinge a scrivere questa notte è però la lettura di una notizia che mi ha particolarmente colpito: E' morto il partigiano Bill. Detta così non sembra avere molto senso, e ammetto che il nome non desta in molti aria di familiarità. Il partigiano Bill si distinse il 27 aprile 1947 per aver riconosciuto, disarmato e arrestato Benito Mussolini. Credo sia un pezzo di storia ad andarsene oggi, e un pezzo di storia che torna attuale, sono di questi giorni infatti le diatribe inutili sull'opportunità di un eventuale processo a carico del duce.. non è possibile tornare indietro, e credo dobbiamo molto agli uomini che hanno in prima persona liberato l'Italia. Se riflettiamo, dobbiamo a loro non solo la nostra libertà, ma anche il progresso, il benessere, la cutura.. troppo spesso dimentichiamo, e non dovremmo. Allora bastino queste quattro parole, e un pensiero... addio partigiano Bill...
Domani inizieranno per me le vacanze :)... avrò ben due giorni di inattività, anche se, credo, gli impegni non mancheranno neanche per questi due giorni... ma va bene così, almeno ho avuto le giuste opportunità per distrarmi... Con queste feste finiscono anche le serate quasi spensierate.. e si torna sui libri.. che forse a questo punto mi mancano anche un po'. I forestieri tornano nelle "loro" città a studiare, riprendono i ritmi consueti ma mai abitudinari.. Cosa ci hanno regalato questi quindici giorni? Come sempre i regali si distribuiscono a pioggia, e quindi per qualcuno tanta gioia e tanto riposo, per qualcun altro giorni cupi, pensieri spiacevoli.. dobbiamo imparare a convivere, a conviverci. Dal canto mio ho un sogno per quest'anno, ed è un sogno variabile, un sogno che saprà adeguarsi alle vicende così come si presenteranno.. e forse è un male, ma proprio non ce la faccio a vivere un sogno dettagliato e definito... non ce la faccio... buona serata...

martedì 3 gennaio 2006

Se fossi onnipotente per un istante farei felice una persona... e potrebbe sembrare assolutamente ipocrita... ma cosa importa? Non chiederei la pace, non chiederei denaro.. solo un giorno di felicità, perchè tutto ciò che dura più di un giorno, anche la pace, anche la guerra, anche il denaro, la gioia e il dolore, rischia di lanciarci nell'abitudine, e l'abitudine è nemica di tutto...
che tu possa essere felice, anche per una sola notte, per un solo giorno, perchè se sapessi cosa ti aspetta dopodomani avresti veramente poco da gioire... buona serata...
Mi concedo questi pochi istanti di libertà per dedicare un pensiero a quanti non stanno vivendo serenamente queste giornate di riposo... La unica mia consolazione è che, so per esperienza, il tenore dei nostri giorni può cambiare in pochi istanti: una frase letta, un messaggio ricevuto, un pensiero, una preghiera, un incontro... sono tutti espedienti che la vita ci riserva per ricordarci che in fondo non abbiamo alcun potere, se non quello di scoprire che, istante dopo istante, le nostre emozioni sono plasmate da forze inafferrabili.. possiamo solo difenderci quando le correnti ci portano lontano, e cavalcare l'onda quando si lascia addomesticare... tutto può diventare piacevole, ciò che è certo è che non siamo soli, mai... e forse basta così...
Buon compleanno dott. Azzarà...

lunedì 2 gennaio 2006

Tante volte in queste pagine mi sono trovato a elogiare, ad evidenziare la meravigliosità di certi aspetti della vita, di tutto ciò che è vita... oggi non posso che ripetermi, perchè dopo ore di fatica, sforzandomi (ma neanche tanto) di mantenere sincero il mio sorriso, stringendo i denti per il dolore, contanto mille volte dieci.. dopo tutto questo bastano un sms e una mail a commuovermi, a muovermi dentro... ma non è di questi casi specifici che voglio tenere per me, facendo trionfare anche questa sera il pudore.. è un'altra la riflessione che corre oggi... dicevo "un sms e una mail".. e penso che sono due formidabili mezzi di comunicazione, penso che l'essere umano sia flusso comunicativo, che non sempre riesce a giungere dove desidera... mail e sms sono un grosso aiuto.. Spesso demonizziamo tutta questa tecnologia, ci appare fredda, complicata, inutile... io penso che oggi, senza questa tecnologia, avrei qualche amico in meno, e la mia vita sarebbe diversa... per questo amo la tastiera che sopporta il peso delle mie mani.. non perchè sia un oggetto, ma perchè sa proiettare me, flusso comunicativo, nella dimensione delle persone che amo, che stimo, che ammiro... oggi non potrei farne a meno, oggi non potrei fare a meno di molti di voi... e allora grazie a voi, e grazie a tutti i tasti del mondo...
Vi voglio bene... e ciò che non è scritto non è più un mordersi le dita, ma un vivere intimamente sensazioni che, queste si, sarebbero sciupate dalla tastiera... buonanotte...

domenica 1 gennaio 2006

Eccoci qui, primo post dell'anno e, coincidenza, post numero 100 per me... Tempo per riflettere poco per fortuna.. tra una serata tranquilla e il sonno da recuperare sono rimasti lontani i pensieri pesanti, e questo non mi sembra positivo, mi ricorda il panem et circenses di qualche secolo fa: "tu pensa a distrarti, che al resto ci penso io..". Adesso però sono sveglio, cosciente, e davanti al monitor...
Staccato il vecchio calendario, e con esso riposti nel cassetto tutti gli eventi, gli appuntamenti che lo hanno segnato, ed il bello dei cassetti è che tutto non si vede ma è a portata di mano, così domani dovrai riaprire tutto, e ritrovare tanto. Questo è bene, perchè vorrei non dimenticare mai nessun giorno trascorso, quelli felici, quelli dolorosi e quelli molto dolorosi di quest'anno strano, sapore forte di carne grezza arrosto e retrogusto dolciastro di cannella... non è proprio il mio genere di gusti ma va bene così. Ed ecco il calendario nuovo, già appeso sotto quello appena staccato, quasi a voler esorcizzare il timore di trascorrere anche un istante senza il prezioso alleato di dodici pagine.. ed eccolo lì, ancora rigido e non perfettamente a suo agio, sbattuto in primo piano in un istante, repentinamente.. forse un po' come me non si sente pronto ad una nuova avventura, ma il bello dei nostri giorni è che non si curano dei tuoi ritmi, così quello che vorresti non finisse mai ti sfugge in un istante, e quello che pesa sulle tue spalle fragili resta lì, a torturarti..
Con l'anno nuovo vorrei dare vita ad una nuova rubrica: mese per mese, annoterò (sperando di ricordarmene, ma voi siete qui per questo) una delle dodici strofe del brano di Guccini "canzone dei dodici mesi", giusto per vedere se i nostri occhi percepiscono alla stessa maniera il tempo che passa, anche se, ammetto, la risposta è già negativa...
Ce ne fosse ancora bisogno, buon anno, qualunque strada decidiate di percorrere, purchè sia la "vostra" strada, purchè alla meta posiate raggiungere uno dei vostri sogni, o anche lasciarvelo sfuggire per un istante, tra le imprecazioni.. come in una partita a poker, qualunque cosa tu abbia tra le mani, non ci sarà mai la certezza matematica della vittoria.. con la differenza che a poker puoi perdere i soldi, la casa o un rene, qui ti giochi la vita... ed è meraviglioso, ti prendi gioco di qualcosa che conta, o forse è quel qualcosa che si prende gioco di te... ed è meraviglioso...

Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato
fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato, il mio corpo malato...
Sono distese lungo la pianura bianche file di campi,
son come amanti dopo l'avventura neri alberi stanchi, neri alberi stanchi...