venerdì 31 marzo 2006

Se dovessi definire una serata piacevole non rinuncerei a proporre l'affresco di quella appena trascorsa... Sarà stato l'ottimo cibo, le splendide persone, il vino allegro, le mille stupidate... tutto sembrava trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Basta poco per rendere speciale una serata, forse basta una tovaglia nuova e qualche candela, la cura e l'affetto di chi ospita... o forse solo i sorrisi distesi, l'incoscienza dei gesti. Ancora una volta la gioia sta nei particolari, uno dei quali mi ha particolarmente affascinato, e per questo lo tengo per me, in silenzio... La cosa più significativa la rinvengo proprio adesso: nonostante la semplicità e la naturalezza di tutto ho qualche difficoltà a spiegarmi, un po' come difficoltà avrei a narrare l'odore del pane appena sfornato. Quindi accontentatevi di un altro semplice grazie, sincero... Un'ultima considerazione mi sia permessa: non si può essere sereni e così felici dopo una splendida serata come questa, se la serenità non si è aggressivamente stabilita nel profondo... non si notano i sorrisi, non si notano i gesti se l'animo non desidera notarli, e il desiderio è solo esperienza... grazie di cuore...

giovedì 30 marzo 2006

Un'altra volta è notte (cit) e scrivo... Ho appena finito di celebrare l'appendice rilassante di un post-lauream tra amici. Il dottore per il quale nutro profonda stima mi ha fatto notare che questo blog è diventato monotono. Non posso che essere daccordo, in fondo capita di vivere delle parentesi in cui le emozioni cominciano ad essere stabili, immutate per giorni... voglio però soffermarmi questa notte su quel termine, "monotonia", che credo di aver imparato a familiarizzare in questi giorni. Credo di essere riuscito a capire, negli ultimi giorni, come possa delinearsi un momento di monotonia, credo che potrebbe bene immaginarsi che vivere settimane supini su un letto, senza avere neppure la possibilità di muoversi per trovare un briciolo di sollievo sia la realtà più monotona esistente. Lo credo davvero, altrimenti non farei di tutto per trovare diversivi idioti, per strappare un sorriso improbabile, per cercare di cavare dalle mie incapacità un briciolo di sollievo... da quella monotonia però, dalla contemplazione di quella apparente monotonia fioriscono emozioni nuove, inaspettate o semplicemente sperate... emozioni difficili da descrivere pur se solide, stabili, semplici... monotone no. Non posso accettarlo... la monotonia è tutta nelle mie incapacità, nella mia stanchezza, non nelle emozioni, nè in quel lettino. Allora è vero, queste righe cominciano a diventare monotone, ma fin quando dietro questa monotonia vi sarà lo stato d'animo che mi sospinge è meglio così. Non stancatevi di leggermi se potete, perchè la mia forza siete anche voi... abbiate pazienza e foese un giorno riuscirò a esprimermi, e allora sarà bello anche per voi... buona notte...

martedì 28 marzo 2006

Solo un saluto stasera... tredici ore fuori casa e ora devo uscire di nuovo... non potrei più fare a meno di giornate come questa, con le sue fatiche, le sue piccole sofferenze e le sue gioie... è negli angoli acuti che l'occhio gioisce dei giochi prospettici... buona notte...

lunedì 27 marzo 2006

E' un periodo in cui tutto va per il verso sbagliato, un periodo in cui tutto ciò che non dovrebbe succedere succede... eppure sono quasi certo che questo sia il più bel periodo della mia vita... e capisco pure il perchè. E subentra la malinconia di tutti i momenti "più", che sono destinati a finire inesorabilmente... e ancora una volta tornerò a vivere con la speranza che un altro possa presto abbattersi nella mia vita...

domenica 26 marzo 2006

Se potessi vi farei provare cosa vuol dire toccare la felicità, accarezzarla, sentirla viva, solida. Mi rendo conto che forse non avevo mai sperimentato una gioia così grande, ho sempre creduto tutte le sensazioni positive effimere. Oggi è diverso, e la mia gioia, la mia felicità posso toccarle, passarle da una mano all'altra... Se potessi vi farei provare, ed il più grande augurio per voi è questo, che un giorno abbiate la mia stessa fortuna... buonanotte...

venerdì 24 marzo 2006

Ancora una volta qui a narrare le vostre imprese, a cercare di condividere frammenti di emozioni difficili da descrivere, a complimentarmi per successi che a me paiono inarrivabili, di fronte ai quali divento piccolo... Oggi è toccato (in ordine rigorosamente cronologico) a Luigi, Salvina e Gianpaolo laurearmi altre tre volte, è toccato a loro occupare quella sedia, conosciuta bene nel corso di innumerevoli lezioni ed esami, ed oggi così estranea, così distaccata, così falsa... Notavo con piacere che, nonostante questi istanti si siano ripetuti negli ultimi mesi, è difficile abituarsi, ed è difficile non riuscire a restare coinvolti profondamente, avere la paura di disturbare ad ogni messaggio, immaginare sguardi e stomachi in pena, per poi scoprire che invece lo sguardo è disteso, la mente nei limiti del possibile tranquilla... tutto pare atteggiarsi un po' come per loro avrei sperato, e come per loro ho pregato... ogni tanto succede anche questo. E succede che ti trovi a sperare per tre persone che hanno un posto nella tua vita, delle quali si è parlato spesso anche tra le righe di queste pagine... e credo di capire che tutto ciò che finisce in questo ridicolo spazio virtuale rappresenti parte di me, della mia vita... non passato nè speranza, solo emozioni vere, presenti, vive. Scrivo e mi capacito di come manchi la fibra adeguata a tessere le vostre lodi, mi avvedo, o fingo di non avvedermi, della mia pachidermica incapacità nel trasporre emozioni in parole, tuttavia questo pensiero era dovuto, perchè ciascuno di voi, in maniera profondamente diversa, si è preso gioco di me, nel senso che mi è stato vicino abbastanza dal farsi notare, e catturare da uno sguardo che ormai vi ha collocati in uno spazio riservato, messo da parte per i migliori... Io credo che avrete la possibilità di viverne tante altre di soddisfazioni, e di viverne tante altre prive del retrogusto amaro che forse oggi lievemente si affaccia all'orizzonte del palato... e già vi scorgo, non su quella sedia diffidente ma su uno scanno finalmente vostro, uno spazio che per me potrà restare solo entità mitologica, inarrivabile... e vi giuro, mi basta così, e mi basta perchè ho imparato a vivere anche dei vostri successi, delle vostre soddisfazioni... con molta arroganza e presunzione, sono certo di poter affermare che un angolo sulla vostra scrivania, un centimetro quadrato della vostra poltrona, mi appartiene, e di questo vi ringrazio.

giovedì 23 marzo 2006

E' ora di esprimere il mio "bentornata"...poche parole, il resto è commozione, il resto è un'esperienza indescrivibile, uno e mille stati d'animo, una gioia impareggiabile e la consapevolezza di avere ancora tanto dolore da condividere, così come tanta gioia da offrire e da ricevere, tanto amore, vita... non riesco a dire di più, non riesco ad esprimere di più... solo un grazie commosso, solo un bentornata... e la mia mano tesa...

mercoledì 22 marzo 2006

Non saprei come descrivere la mia condizione, ciò che è certo è che quella che vivo è una nuova condizione. Ciò che è accaduto negli ultimi giorni ha radicalmente cambiato il mio modo di vedere tante cose, a ciò si aggiunga che il nuovo teorema è costellato di una galassia di corollari... e ho aggiunto un altro momento "più" alla mia vita, perchè questa notte ho sentito le parole più belle, e in questi giorni, pur nella inutilità della mia esistenza, mi sono sentito utile davvero...
Chiedo scusa per aver trascurato queste pagine ultimamente, ma, come dicevo ieri, la mia scala di valori è stata aggiornata, e allora capisco che non vale la pena aggiornare ogni giorno con parole futili, soprattutto quando la vita mi chiama all'ordine... Avrete pure notato che un'altra delle mie bizzarre fissazioni è scivolata via, abbiamo infatti raggiunto e superato abbondantemente quota 2000, e nessuna celebrazione ha preso possesso di queste righe, nonostante non avessi mai creduto di arrivare così lontano...
Un' ultima notazione la riservo a quanti hanno percepito il mio labile stato d'animo in questi giorni e hanno chiesto "come sta?", o a quanti semplicemente hanno dedicato un pensiero, a me o a bat, non importa, posso dire sia lo stesso... ho apprezzato tantissimo, e soprattuttoho tratto grande beneficio e non quantificabile conforto... a tutti voi una buona serata...

lunedì 20 marzo 2006

Eccomi tornato, in un periodo fatto di silenzi, in un periodo in cui è la vita a comandare, e a mostrarsi in tutta la solidità della sua essenza, spietata e allo stesso tempo più che generosa. Mi trovo di nuovo su questa tastiera e non ho voglia di raccontare ciò che è accaduto, ho solo il desiderio di condividere frammenti di un'emozione ininterrotta che si è impadronita di me da qualche giorno. Allo spavento e all'irrazionalità sono seguiti attimi di sollievo, attimi di ansia, attese interminabili, carrozze ferroviarie, ore di angoscia, altre attese dietro una porta maledetta... poi uno sguardo, frammenti, espressioni sconosciute, dolore... un' esperienza shoccante, allietata solo dalla gioia di poterla raccontare in questi termini. E la gioia infinita del servizio, lo scopo di una vita che pare realizzarsi, un sentimento di utilità inedito. Sapere di esserci e di trovare, vivere nuove responsabilità e sapersi rimproverare un passato di cui si prova vergogna... tutto pare finito, e pare ricominciare adesso... un'altra esperienza allineata, un'esperienza completa, un'esperienza che non mi riguarda direttamente e che pure però si vive sulla mia pelle, nella mia carne. Non mi resta che ringraziare, non mi resta che vivere questi istanti con commozione e riordinare ancora una volta la gerarchia sulla mia scala di valori...

domenica 19 marzo 2006

devo ancora riordinare le idee, come accade spesso in questo ultimo periodo... ne usciremo, spero presto... a domani...

venerdì 17 marzo 2006

Due volte a Roma in un mese... e no, non sono diventato un cassazionista... questa volta non c'è la macchina fotografica in valigia, non c'è curiosità... porto con me però una grande gioia e qualche rammarico... sarei portato a chiedermi il senso di tante cose, ma sarebbe un ulteriore sproloquio. E' certo che una cosa ho conosciuto: l'affetto incondizionato, e sarà questo a tenermi compagnia durante il viaggio... non si ricomincia "come prima", più forti certamente si. Vado, e questa volta non ci sarà un abbraccio serrato, solo per evitare danni... eppure un abbraccio c'è, e ogni minuto diventa più lungo, più forte, e da un abbraccio diventiamo abbraccio noi stessi, da sempre, per sempre...

giovedì 16 marzo 2006

A volte capita che accade qualcosa, ricevi una telefonata... e tutto il resto pare non avere senso, tutto il resto non ha senso... ce la faremo ancora una volta. Forse, abbiamo passato pure di peggio...

martedì 14 marzo 2006

Ne è passato tempo da quella notte di ottobre in cui scrissi il primo post, forse l'unico post capace ancora oggi di rappresentare appieno il significato di queste pagine. Mi accorgo del tempo che è passato quando butto l'occhio sul contatore delle visite, adesso sono quasi 2000, soglia che in base alle previsioni si varcherà in questa settimana. E' curioso che non mi ero reso conto del trascorrere di ben cinque mesi dall'inizio, e da quell'inizio la media di poco più di un post al giorno, da quell'inizio una sbirciatina al numero dei contatti.. e ogni giorno cinque, sette, dieci, quindici di voi mi dedicano qualche minuto... tanto da farmi credere che il tempo poi non sia così prezioso...
Era un ottobre difficile, un ottobre nuovo. Ed io ero in difficoltà, pronto a diventare uno stupido nuovo. E' pur vero che ogni giorno ci rinnoviamo, è vero che le esperienze continue ci rinnovano, ma ogni tanto si salta qualche scalino. Il mio salto è stato abbastanza lungo, troppi eventi si legavano alla mia vita, da troppi eventi ero trascinato, e troppi eventi volevo trascinare. Da quell'ottobre ho condiviso ogni giornata con voi, mi sono innamorato di qualcuna tra voi, ho condiviso emozioni e pensieri, e vi ho visto attraversare momenti simili ai miei. Alla mia prima laurea ne sono seguite tante altre, e tante altre seguiranno. Mi sono avvicinato a molti tra voi, qualcuno l'ho perso, da altri sono tornato. Paure, ricordi, entusiasmi... tutto è passato ad imbrattare queste pagine, decine di migliaia di caratteri, ore di digitazione. A volte, spesso anzi, post noiosi e la paura di aver finito gli argomenti, paura sempre subito mortificata dalle esperienze del giorno "dopo". Qualcuno ritiene di avermi conosciuto su queste pagine, qualcun altro ha azzardato l'ipotesi di una finzione colossale, qualcuno mi ha ritrovato "quello di una volta", qualcuno mi ha visto tornare alla vita... io non so immaginarmi, non so vedermi, riesco solo ad immaginare le vostre facce, e a vedere solo le dita frenetiche su questa tastiera, e il monitor che pian piano si colora, si riempie...
Vi state già chiedendo lo scopo di quelle parole, e se lo state facendo probabilmente ancora non avete imparato... sentivo il bisogno di rinnovare il mio "grazie". Rinnovarlo a quanti sono riusciti a sopportarmi in questi mesi, su queste pagine e fuori, a quanti mi hanno seguito quotidianamente o meno, a quanti si sono ritrovati nelle pagine ed hanno sorriso, a quanti credono di non ritrovarsi e si offendono, a quanti ho dedicato poco, a quanti ho dedicato molto, o tutto, a quanti sono stati imbarazzato oggetto delle mie attenzioni e a quanti mi avrebbero voluto mandare a quel paese, a quanti hanno perso pure il tempo di lasciare un commento e a quanti hanno sempre avuto paura di farlo, a quanti si firmano anonimo perchè non hanno capito che basta spuntare l'altro pallino per poter inserire il proprio nome, a quanti si sono firmati anonimo per essere più liberi di prendermi per il culo, a quanti hanno preferito commentare con un sms perchè non hanno avuto la faccia di fare gli sdolcinati, a quanti mi credono esibizionista e non hanno colto le ragioni di questo blog, a quanti "adesso smettila di parlare del tuo blog" (non l'avete mai detto ma l'avete pensato tante volte)... a tutti voi insomma di nuovo "grazie", un grazie sentito, diretto... un grazie che sottolinea l'indispensabilità di questo che non è il mio pubblico, di questo che è parte della mia vita, ausilio della mia vita, sostegno e richiamo all'attenzione... a tutti voi, di nuovo, grazie...

domenica 12 marzo 2006

Da "eskimo" di Francesco Guccini
Perchè a vent' anni è tutto ancora intero, perchè a vent' anni è tutto chi lo sa,
a vent'anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in testa a quell' età,
oppure allora si era solo noi non c' entra o meno quella gioventù:
di discussioni, caroselli, eroi quel ch'è rimasto dimmelo un po' tu...

E questa domenica in Settembre se ne sta lentamente per finire
come le tante via, distrattamente, a cercare di fare o di capire.
Forse lo stan pensando anche gli amici, gli andati, i rassegnati, i soddisfatti,
giocando a dire che si era più felici, pensando a chi s' è perso o no a quei party...

Ed io che ho sempre un eskimo addosso uguale a quello che ricorderai,
io, come sempre, faccio quel che posso, domani poi ci penserò se mai
ed io ti canterò questa canzone uguale a tante che già ti cantai:
ignorala come hai ignorato le altre e poi saran le ultime oramai...

sabato 11 marzo 2006

E' duro tornare a chinarmi sui libri, ed è ancora vivo e ordinato il ricordo della giornata di ieri, le condizioni per ricordare ci sono, e allora ricordo. E il ricordo non può partire dalla giornata di ieri, e non può finire nella giornata di ieri, tutto ciò perchè abbiamo vissuto un pomeriggio incurante del tempo, un pomeriggio che ha umiliato le lancette, un pomeriggio che allo stesso tempo era storia e ricordo, passato e presente, vita e slancio verso il futuro. Tutto in una voce, ma una voce impercettibile, una voce impropagabile, una voce già giunta al cuore, già custodita dal cuore... una voce che allora non proveniva dalla scena ma alla scena andava, strappata allo spettatore, tratta in maniera rude e dolcemente modellata. Una voce e tanti gesti, l'ironia della sofferenza, la nobiltà di una storia e lo scherno di tanti giudizi inutili. Io quella voce, quei gesti, li avevo visti meno di quattro anni fa, poi basta. Mi colpirono positivamente, e oggi la sorpresa diviene impressione, ieri non era la tragedia sul palco, non si citavano Eschilo, Sofocle o Euripide... ieri sul palco la vita, e basta. L'odore di numerose ingiustizie, di errate valutazioni, il sapore di un passato impietoso e la gioia di un futuro che ormai non potrà che essere quello che ieri, dopo anni di sacrifici, ha segnato l'inizio di un solco immortale. Ieri ho capito perchè non sarò mai un musicista, ieri ho capito cosa sia un'artista e cosa sia l'arte del palco... perchè devo ammetterlo, io l'arte non la ritrovavo se non nelle opere dei maestri e negli schizzi a matita che hanno decorato parte della mia vita. Il teatro per me era finzione. Da ieri il teatro è vita, e può esserci anche un'artista sul palco. Il solco forse cominciava a tracciarsi da "quando avevo otto anni", oggi affonda le sue radici, e già ha attecchito in decine di anime commosse, in lacrime trattenute a fatica... oggi capisco. Allora Cri, vai dove meglio credi, poi torna. Torna perchè ho bisogno di rivederti sul palco, e sul palco poco raffinato di un teatro che non è teatro, nella solida precarietà della tua arte... non mi interessa ritrovarti sui pixel di una televisione, io voglio vedere la polvere sobbalzare su un palco vero, io voglio sentire la tua voce densa, voglio che sia tu a strappare la voce dal pubblico. Dopo la giornata di ieri è difficile credere che non avrai il successo che meriti e che hai sempre meritato... ancora grazie... e scusa... perchè mi accorgo che queste parole servono a poco, raccontano poco, esprimono poco... ma c'è chi cerca di raccontare, c'è chi vive e fa vivere... da un palco...
la mia latitanza da queste pagine potrebbe veramente finire presto.. sto mettendo da parte i brandelli delle emozioni della giornata di ieri per rendere onore a una persona che ha dato dimostrazione di saper emozionare come poche, di saper esprimere le stesse emozioni in maniera tangibile, di avere davanti una carriera tutta da raccontare, di non essere seconda a nessuno, di aver capito che il teatro non si fa, si vive, si è...

venerdì 10 marzo 2006

Serata bagnata serata fortunata :) e non sta a me spiegare il senso della frase!!!

mercoledì 8 marzo 2006

Ci sono... azzoppato e dolorante ma ci sono. Una speranza in meno e mille nuovi motivi per credere che domani avrò un altro desiderio da coltivare. 
Mai mi era capitato di passare due notti insonni nel giro di una settimana, ma se l'insonnia è sintomo di grande affetto ben venga, la notte non serve più. E dormo di un sonno che non è mio, mi rassereno di una felicità che non è mia, vivo di una tranquillità infusa, e tutto, di nuovo, sembra sorridere... di un sorriso che pur non essendo mio mi solca il viso... buonanotte...

martedì 7 marzo 2006

Piove, fa freddo... l'inverno è tornato. Avrò, avremo mai il coraggio di allontanarlo? O forse è l'assuefazoine ad una realtà senza mezze stagioni che mi rende così (in)sofferente... buonanotte...
Sfogliando le mie cartelle per una piacevole ricerca da dedicare a un pensiero speciale, mi sono imbattuto nelle opere di Rabarama. Mi ha sempre affascinato molto il modo di vedere l'essere umano di questa artista ed ho pensato di condividere questa piccola esperienza con voi... buona visione...

lunedì 6 marzo 2006

Non credo che rimpiangiate la prolissità dei vecchi tempi... egoisticamente io si. E quando c'è poco tempo per scrivere è sempre a causa di qualche casino, o dell'assenza assoluta di casini. Oggi è stata una giornata di studio, di attesa vana e di ricordi lontani, ricordi spiacevoli. Tutto però deve fare brodo, e il brodo di pesce lo si fa con le teste... felice notte...

domenica 5 marzo 2006

Non mi va più di credere che esista il caso. Certi piccoli eventi non possono essere determinati da un'entità, il caso, che è propriamente la negazione di sè stessa. Anche l'ignoranza credo non sia distribuita "a caso". La mia anzitutto, quella delle persone che mi stanno vicino in secondo luogo. L'ignoranza sentimentale poi deve avere certamente un senso, è troppo ricorrente per essere una condizione casuale. Credo sia una misura adottata dalla natura, vorrei spiegarmi però il senso di una tale crudeltà. Non posso nè so spiegarmelo... anche questo non è un caso...

sabato 4 marzo 2006

Se stai leggendo queste righe è perchè qualcuno le ha scritte... se mi vedo è perchè qualcuno mi sente... ma ora, realmente mi vedo?

venerdì 3 marzo 2006

A volte basta un treno a rimetterti di buonumore. Si, uno di quei treni bistrattati, sporchi, sempre in ritardo, zecche, topi... Oggi uno di quei treni è mio alleato, e poco importa se potremo incontrarci: per l'ennesima volta sapremo che c'è sempre un modo per colmare qualunque distanza, e di qualunque tipo...

giovedì 2 marzo 2006

E se fossimo solo inadeguatezza? Così diversi, così lontani... forse lo siamo davvero.

mercoledì 1 marzo 2006

Voi ricordate le notte più bella della vostra vita? Io si. Scommetto che se la risposta è positiva anche per voi, certamente non eravate da soli. Io infatti non ero solo. Ognuno dei momenti più belli della nostra vita (una notte, un giorno, un viaggio, un esame, una chiacchierata...) reca con se due volti. Il primo triste, perchè è duro cercare di digerire il fatto che possa esservi un momento eccezionale, il momento più bello, e che questo possa durare solo qualche istante a fronte delle migliaia di ore che sorreggono la nostra vita; il secondo invece è quanto di più conforme alla natura dell'uomo, ed è connotato da un forte alone di speranza: è quel volto che ti fa credere che potrà arrivare una notte ancora più memorabile, della quale potrai altrettanto ricordare gli odori, i sapori, il calore, le esperienze tattili, i pensieri, il desiderio che non vi fosse una fine... Io non so dire se questo secondo aspetto è fallace, ma la mia metà pessimista suggerisce di si: nel momento in cui un'istante diventa "il più bello", ha già conquistato il suo posto d'onore, e quel posto hanno conquistato odori, sapori, respiri... arriveranno altri sapori a spogliare quell'istante del trono? Io non lo so dire. So però cantare la mia speranza: che gli stessi odori, gli stessi sapori, le stesse emozioni possano riproporsi uguali ma cresciute, uguali ma più mature, uguali ma metabolizzate da anni di attesa, anni di speranza. Rivivrò quella notte? Io non lo so dire, ma, fin quando avrò la forza di alzarmi da un letto che non è quello dei ricordi e delle speranze, intatto resterà il desiderio di terminare la giornata nello stesso letto dei ricordi e delle speranze... buonanotte...
Continua la rassegna "Canzone dei dodici mesi di Guccini"... vista la splendida giornata di oggi "Marzo" sembra molto, molto diverso...

Cantando Marzo porta le sue piogge, la nebbia squarcia il velo,
porta la neve sciolta nelle rogge il riso del disgelo, il riso del disgelo...
Riempi il bicchiere, e con l'inverno butta la penitenza vana,
l'ala del tempo batte troppo in fretta, la guardi, è già lontana, la guardi, è già lontana...

O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare.