mercoledì 30 agosto 2006

Perchè possono dividerti duemila kilometri circa, e sembrare tutto normale. Può sembrarti normale comunicare a sprazzi, in condizioni precarie, parlare in lingue che non conosci... può sembrarti normale adattarti a tutto questo, e viverci per decine di giorni. Può sembrarti normale un fine estate del genere. Poi invece i kilometri diventano mille, ottocento, poi cinquanta... e allora capisci che non c'era nulla di normale, nulla a cui potersi adattare, nulla di cui vivere. Adesso, che sono quaranta cominci ad allungare le braccia, e a pretendere di sfiorare quella pelle. Saranno trenta, poi dieci, poi uno, e di nuovo venti, poi quaranta per qualche giorno... ma senti che tutto è passato, senti che sei tornato alla tua vita. Ormai non è più aspettare, è sanguinare attesa...

martedì 29 agosto 2006

Conta poco gloriarsi nel dire "Io c'ero"... io non ci sono quasi mai stato, e quando c'ero forse non ho mai vissuto ciò per cui ero... adesso mi sembra tutto così diverso, sento che ci sono, e se non ci fossi almeno sto vivendo... Per quanto conti spero almeno di essere vissuto, spero che sia qualcun altro a vivermi...

domenica 27 agosto 2006

E' una realtà sconfitta questa, almeno così dicono. Una realtà ove si innalzano barricate per separare le zone degli spacciatori dalle case della gente perbene, come se si cominciasse a fingere di ignorare che non si può spacciare nè di qua, nè di là della barricata. E' una realtà che scoraggia a volte, per questo è meravigliosamente piacevole scoprire che accanto alla realtà di tutti vive e scalpita una microrealtà di ciascuno. Così nella sconvolgente realtà dei campi di sterminio nazisti, un giovane prigioniero si sarà innamorato di una giovane prigioniera, si sarà innamorato di un amore corrisposto, e nell'intensità dei loro gesti fugaci il dolore della prigionia sarà forse svanito. Così due passeggeri di un aereo dirottato, marito e moglie, si saranno scambiati un bacio prima dello schianto, e non avranno percepito nulla, se non l'estasi del reciproco caldo sapore... E' così che si sopravvive a questa realtà, e così che questa realtà impallidisce al cospetto delle emozioni di ciascuno, e ci sarà sempre un soldato ferito che farà l'amore con la crocerossina, e lo farà benedicendo la guerra. Sopravvivere, solo questo. E si sopravvive straziati dalla realtà di tutti, ma vivendo per intero la realtà di ciascuno, a volte senza neanche rendersene conto... che sia per tutti una notte serena, come la mia...

sabato 26 agosto 2006



Eccola qui... :)

venerdì 25 agosto 2006

Ho preparato un pescestocco ecezionale... Peccato non possiate sentire il profumo. Lo dedico al Dott. Azzarà che sta per lasciare i nostri lidi e, ovviamente, all'ingrediente segreto!!!

mercoledì 23 agosto 2006

Abbandono per qualche istante gli appunti che stavo spulciando, e mi fermo un istante a ricordare che un anniversario si avvicina. E a ricordare certe parole, che la prova sarebbe durata un anno e ci saremo rivisti in questi giorni... bene, la prova non è superata, la necessità di procedere ad approfondite analisi costi-benefici è svanita, e sono qui ancora, con il carico che ciascuno di noi porta, quello delle ferite subite e delle ferite inferte, quello dei punti di sutura e delle molle che ti hanno spinto avanti, fin qui. E se adesso posso dire di conoscermi meglio, e di conoscervi di più, poco devo alle mie abilità. E allora questa breve pausa sia un ulteriore modo per dirvi grazie, grazie per essere usciti allo scoperto nel momento del mio bisogno, garzie per essere tornati nella mia vita, grazie per avermi fatto notare che adesso devo correre avanti, ma più velocemente... perchè le ferite sono rimarginate, e non ha senso zoppicare ancora...

domenica 20 agosto 2006

Panta rei, ma tutto ciò che è passato, tutte quelle passate scavano un solco, e lo preparano per il tuo presente, quel presente che non vede passanti ma presenze ferme, decise, gradevoli, dolci, essenziali... Baci che non si è osato dare, occasioni lasciate ad aspettare in questo momento non mi appartengono, e non esistono le mie passanti adesso, non le ricordo...


Fabrizio De Andrè, le passanti

Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà
a quella conosciuta appena
non c'era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.

A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l'hai vista passare
dal balcone a un segreto più in là
e ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità.

Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino
e magari sei l'unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano.

A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse
con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato, inutile pazzia,
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato.

Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino
per poco che la felicità ritorni
è molto raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.

Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti.

Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere.

sabato 19 agosto 2006

Mi trovavo in farmacia, e per trovarne una aperta ho dovuto percorrere qualche chilometro in più considerando la prefestività. Ho chiesto quanto mi serviva e attendevo il responso del farmacista leggermente appoggiato al bancone. Sento entrare altri clienti ma non mi volto, osservavo piuttosto la faccia titubante del farmacista che sembrava pensare "questo mi sa che non c'è.. non lo trovo...". L'assistente del farmacista, una graziosa ragazza mora e giovane si rivolge a chi era entrato dopo di me: "Desidera?" "Un test di gravidanza perfavore". Qui il tempo si ferma e all'interno della farmacia si ritrovano due categorie di persone: i farmacisti e un cliente arrivato dopo creano la prima; la seconda è rappresentata esclusivamente da me medesimo. Le due categorie si distinguono solo per un particolare: gli appartenenti alla seconda, cioè io, sono gli unici a non aver visto da chi fosse partita la richiesta, ed ecco che penso: "ora sono due le cose, o mi volto e trovo una ragazza disperata oppure mi volto e riconosco una ragazza trepidante di diventare mamma. Il tempo riparte, pago i miei prodotti e finamente posso girarmi: una signora sulla trentina o poco più con un'altra bambina per mano. Adesso pure io trapasso dalla seconda alla prima categoria. Nella discrezione più totale tutti noi presenti credo abbiamo vissuto le stesse emozioni, subito un vento di positività investiva anche me che uscivo soddisfatto dal negozio. Già me la immagino la signora... a quest'ora avrà già urinato sul suo prezioso stick e avrà ottenuto il responso... e forse starà festeggiando con i cari... Non so perchè ne riferisco qui, volevo solo condividere un istante che mi ha segnato oggi pur nella non straordinarietà dell'evento (se per evento consideriamo l'acquisto di un test di gravidanza...). Beh, nell'augurio che vi porgo di non dovervi trovare ad acquistare un test di gravidanza prima di quanto lo desideriate, vi saluto :)

giovedì 17 agosto 2006

A volte basta solo uno sguardo a farti capire che non sei in grado di descrivere una serata. A volte basta uno sguardo a lanciarti nell'immaginazione di un futuro che percepisci vicino. Basta uno sguardo a volte, e capisci che il silenzio è d'obbligo...

mercoledì 16 agosto 2006

Se mi fermassi a riflettere ogni tanto, forse capirei molto di più, potrei rassegnare le ragioni di ogni gesto, revisionare lo scopo della giornata e persino della vita, potrei sapere cosa io stia mangiando, scoprire in cosa io creda davvero... E invece scopro che non è possibile fermarsi a riflettere, ma solo riflettere in movimento, mentre tutto accade, mentre le possibilità sfuggono, mentre hai già ingoiato un boccone amaro, mentre hai già pigiato lo "start" di un elettrodomestico qualunque, mentre hai già detto la cazzata quotidiana. E c'è poco da pentirsi, non c'è nulla di male: non viviamo certo per fermarci a riflettere, riflettiamo ma la vita non si ferma ad aspettare. E così sbagliamo un colpo ogni tanto, ma allo stesso modo, credendo di aver sbagliato incocciamo il binario giusto... ed allora cosa sono i nostri errori? Probabilmente solo un omaggio al calcolo delle probabilità. E siccome non siamo matematici, gli errori semplicemente non sono. Perchè tutte le volte che ho sbagliato, in fondo sono riuscito a ritrovare un senso al mio errore, e molto spesso anche ad avvantaggiarmi, a comprendere che si sbaglia per capire, e si capisce per sbagliare di nuovo ma in maniera diversa.
Che sia una buona serata per tutti voi, e che lo sia anche per me...

lunedì 14 agosto 2006

Avevo cominciato a scrivere un lungo post sul compleanno dell'invenzione del millennio: il PC... poi avevo cominciato a fare troppo il romantico e allora ho preferito fare un "mela+a+del" e tutto è svanito. Basti allora un ulteriore "Grazie" a queste simpatiche macchine... giusto per curiosità metto a disposizione un link alla rivista PC world che per la ricorrenza ha deciso di stilare una classifica dei venticinque personal computer che in qualche modo hanno rivoluzionato questa piccola storia fatta di silicio e passione. Mi sorprende l'assenza di due che ritenevo macchine importantissime: il commodore 64 e l'Amiga 500. Non so quanti di voi hanno potuto osservare al lavoro queste due macchine, io lo facevo regolarmente grazie a due amici che le possedevano. Per quanto riguarda il mio personale approccio al mondo dei PC non posso dimenticare il mio primo 80286, era il lontano millenovecentoottantotto: 16 Mhz, un mega di ram, 47 mega di HD, prima DOS 4.0, poi 6.2 accoppiati rispettivamente a win 3.0 e win 3.1... lontani quei tempi, lontanissimi.. eppure sono certo che il mio fido 286 desidera ancora qualche attenzione, magari uno di questi giorni... Allora auguri caro PC, quasi mio coetaneo ma con capacità di sviluppo che difficilmente riesco a realizzare... e tra altri venticinque, dove mi porterai?

domenica 13 agosto 2006

Giornata incredibile... tra le altre cose la mia cagnetta ha dato alla luce sette cuccioli!!! A breve documentazione fotografica :) 

sabato 12 agosto 2006

E in un attimo comprendi in cosa credi, realizzi che sta accadendo di nuovo... ancora una volta è un attimo, e ancora una volta non ci pensi... e non ti spaventa sapere che stai compiendo un gesto che inevitabilmente condizionerà tutta la tua vita, ogni giorno... sai che è rischioso ma non puoi trattenerti, perchè la vita senza certi rischi non è degna di essere chiamata tale...

venerdì 11 agosto 2006

La notte di San Lorenzo e nessun desderio da esprimere. Non è una sintesi crudele, è la dolce verità. Il domani non è fatto per essere desiderato, i desideri sono tentativi di vivere il futuro, solo il presente però può essere vissuto. E allora perchè desiderare ciò che la vita non consente essere certo. I desideri sono per chi vive una realtà triste, certamente una realtà che non mi appartiene più, e non mi appartiene perchè sto bene così, felicità tra le mani e calore ovunque...
Mi importa veramente poco di cosa vivrò domani, è solo il presente a meritare la mia considerazione. Il tempo che rimane basta solo a riconsiderare gli errori appena commessi, certamente non a cercare di evitarne altri futuri, perchè non ha senso cercare di evitare errori che certamente incomberanno sulla mia realtà. Oggi gli errori non mi spaventano, nè mi sconvolgono. Oggi gli errori lanciano solo spunti di riflessioni, e finchè avrò la lucidità di sbagliare molto avrò anche il dono della copiosa riflessione...
Torno a contemplare le stelle, ma solo per ammirarle nella loro magnificenza, nel loro essere superiori e distaccate... ma distaccate solo fin quando decideranno di venirmi incontro con una scia veloce, lasciandomi a bocca aperta, senza la frenesia di dover obbligatoriamente formulare un desiderio inesistente nell'arco di una frazione di secondo, ricordandomi piuttosto che quella frazione spettacolare segna un arco di tempo sufficiente a trasformare una vita...

giovedì 10 agosto 2006

Agosto, secondo Guccini...

Non si lavora Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore
mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore...

mercoledì 9 agosto 2006

Un anno fa, di questi tempi, vivevo ancora nella mia inconsapevolezza. Anestetizzato dalla mia stessa realtà non sapevo cosa sarebbe successo da lì a una ventina di giorni. Non ricordo a cosa pensavo il nove agosto di un anno fa, ma poco importa: sicuramente pensavo a qualcosa di poco interessante. In realtà stavo terminando di edificare il mio più importante e positivo fallimento. E' facile rinvenire in queste parole ombre di rancore, è troppo facile. Eppure non è rancore, è piuttosto felicità. Felicità per aver potuto anzitutto ricostruire la trama di quella che era la mia vita e che mi veniva strappata, felicità poi per aver cominciato a tessere nuovi strappi, nuovi agglomerati di tela... E mi ritrovo qui, non migliore di prima, certamente più esperto, certamente più libero di poter essere me stesso. Alla fiaschetta potrò affiancare il tanto desiderato orologio da palombaro della marina russa e così riappropiarmi di tutto ciò che di me avevo dovuto rinnegare. E non è buono rinnegare di se stessi neanche gli aspetti più embrionali, meno maturi... Vivo con ansia questi giorni che mi separano dalle calende di agosto, e li vivo con la foga di chi attende un primo anniversario. Un primo anniversario che poi non gode neanche purtroppo di una data ben definita, ma poco importa, me lo tengo così, perchè in fondo vale poco recriminare alcunchè se la tua immensa ricchezza appena acquisita l'hai in maniera poco ortodossa rinvenuta sotto le foglie di un cavolo...
P.S.Un sentito grazie a Rita e a quanti con lei hanno collaborato per la splendida serata offertaci...

lunedì 7 agosto 2006

Carmen Consoli, Blunotte

Forse non riusciro a darti il meglio,
piu volte hai trovato i miei sforzi,
inutili. Forse non riuscirò a darti il
meglio, piu volte hai trovato i miei
gesti, ridicoli.Come se non bastasse
l'aver rinunciato a me stessa, come se
non bastasse tutta la forza del mio
amore...e non ho fatto altro che
sentirmi sbagliata, ho cambiato tutto di
me, perche non ero abbastanza, l'ho
capito soltanto adesso che avevi
paura....Forse non riuscirò a darti il
meglio, ma ho fatto i miei conti e ho
scoperto che non possiedo di piu.Come se
non bastasse l'aver rinunciato a me
stessa, come se non bastasse tutta la
forza del mio amore...e non ho fatto
altro che sentirmi sbagliata, ho
cambiato tutto di me, perche non ero
abbastanza, l'ho capito soltanto adesso
che avevi paura....
Come se non bastassero le difficoltà reali riusciamo a partorirne altre sintetiche. Sono i nostri tempi, quelli della realtà virtuale.. ed ecco le difficoltà virtuali. Io ho sempre creduto e sperato che l'intensità di certi sentimenti, la potenza di certe passioni, avrebbero potuto ribaltare ogni ostacolo. Evidentemente non è così. E non mi riferisco al corollario del "visto che sono in questa bella condizione non può e non deve capitare nulla di triste", penso piuttosto ai momenti che consentono di superare tutto ciò che va superato con l'aiuto di un sorriso, il poter dire "si ricomincia più forti di prima...". Se nella fortuna e nel benessere anche spirituale riusciamo ancora ad essere superati e non a superare, potremmo non aver capito molto, o potremmo aver smesso di avere fiducia. Ed è molto triste. Io spero, sempre.

sabato 5 agosto 2006

Le foto che avevo promesso...


venerdì 4 agosto 2006

Ha riscoperto la pioggia quest'estate, e con essa torna la voglia di raccontare. Com'è strano scoprirsi schiavi di qualche goccia d'acqua che cade dal cielo. Sentivo il bisogno di quest'atmosfera, il profumo della terra inumidita, il rumore dell'acqua e la freschezza del vento. Adesso solo l'eco lontana di tuoni che si scagliano su altre terre, lontane abbastanza da consentire il riflettersi dei rombi in queste orecchie avide... Molti arretrati spingono su queste dita, avrete certamente notato che in questi ultimi giorni il volume dello scritto si è sensibilmente ridotto. Tuttavia gli attimi che non ho saputo raccontare vivono già molto diversi nei miei pensieri, per questo non ne parlerò, per questo lascio spazio ai solchi che questi hanno lasciato. Ho scoperto che la propria inadeguatezza su un fronte non è altro che il rovescio di una medaglia che vede sul verso una profonda e perfetta adeguatezza invece. Conciliare le due facce non sempre è semplice, ma ci si riesce. Non vi ho più raccontato del mio viaggio su due ruote, e dei pensieri che mi ha riservato lungo il cammino, forse un giorno tornerò sull'argomento, quando le riflessioni saranno più mature. Non vi ho parlato dei due concerti che hanno segnato questi giorni, non vi ho più raccontato di me, ed è un bene. Allora tutti questi vuoti colmateli voi, io da parte mia gradualmente li riempirò con riflessi di esperienza che andrò recuperando. Spero di tornare assiduo da domani, per il momento vi lascio con qualche immagine, e con un grazie a tutti voi che condividete con me quest'estate, a quanti mi hanno regalato la loro presenza fisica, a quanti non posso che riservare solo qualche sms che dietro un "buondì" nasconde molto di più, a quanti mi sono passati davanti in barca senza nemmeno invitare, a quanti sono separati addirittura dall'oceano e dei quali cerco di addolcire la mancanza... a tutti voi insomma, frequentatori di questa pagina, e, più importante, della mia vita...
P.S. per le immagini mi sa che ci vediamo domani.. il server si rifiuta di caricare...notte...

giovedì 3 agosto 2006

A breve su queste pagine mega aggiornamento con corposa appendice fotografica.. mi scuso per la protratta latitanza ma è diventata estate pure per me... buon divertimento!!!

martedì 1 agosto 2006


Tieni duro Fidel...