giovedì 17 novembre 2005

Ogni dialogo è intriso di forti simbologie, simbologie dai codici oscuri, conosciuti solo dagli autori, accessibili però a quanti imparano a conoscere gli autori.. per questo ogni tanto temiamo di incontrare lo sguardo dell'interlocutore e preferiamo tenere lo sguardo sul tavolo, o sulle ginocchia, le nostre o quelle di chi ci ascolta. Il timore è generato dalla possibilità che l'oggetto dei nostri messaggi simbolici possa avvedersene, il timore è anche accresciuto allo stesso tempo dal desiderio che quei codici vengano decifrati, perchè non sono scritti senza motivo.. ed è un dolce incedere, parola dopo parola.. "non ti guardo perchè non vorrei tu capissi"..."non ti guardo perchè vorrei tu capissi che vi è qualcosa che vorrei tu capissi..".. chissà se a questi codici segue una risposta altrettanto criptata tipo "stupido, capisco che c'è qualcosa tu vorresti io capissi, ho capito, allora? Che si fa? Ti dai una mossa? Se tieni lo sguardo basso come fai ad avvederti delle mie risposte subliminali?.. Stupido..".. e questa è fantascienza, perchè nulla possiamo immaginare di quello che vorremmo, nulla di ciò che immaginiamo è fatto per verificarsi come vorremmo nella realtà.. resta il dolce incedere..
Le nostre forze sono riposte nelle aspettative generate da quanti ci accompagnano, ed è per questo che talvolta temiamo e rischiamo di perderci..
Per quanto il mio codice resterà oscuro? Magari fossi così stupido da non avvedermi che qualcuno con la sua luce sta già dissipando quelle ombre..
Felice serata a tutti, e complimenti per i successi che oggi hanno segnato la vostra giornata...