lunedì 27 febbraio 2006

Come in una scena che piacevolmente diventa familiare, gli in bocca al lupo di ieri divengono congratulazioni...
E se la giornata mi ha regalato soddisfazioni non mie, ma pur sempre soddisfazioni condivise, questa sera mi affibbia un altro dei miei frequenti mal di testa, con la variante che quest'ultimo non credo sia dovuto a sbalzi di temperatura o stress. Questo è un cerchio di pensieri, dei numerosi pensieri di oggi, pensieri che andrebbero sciupati se consegnati alla digitazione, pensieri che allora tengo per me, pensieri imbarazzanti per voi, pensieri censurati, pensieri audaci eppure così naturali... pensieri...

domenica 26 febbraio 2006

E' un periodo positivo, riesco a mettere da parte anche i malumori, le incapacità, i mezzi fallimenti.. e tutto sembra avere un senso, un senso equivoco ma mai minaccioso. Ricevo pure qualche complimento che mi fa compiacere, anche se, come tutti i rari complimenti che interferiscono con la mia sfera personale, mi provoca un leggero senso tra il fastidio e l'imbarazzo.. ma c'è poco da drammatizzare in effetti, e mi sembra poco corretto sprecare questo pomeriggio, così particolare per qualcuno di voi, con i miei problemi trasparenti... ebbene si, domani è un'altra di quelle giornate da ricordare, altre lauree vi e mi attendono, e sarà come le altre volte, difficilmente potrà farcisi un'abitudine. Piano piano si passa tutti da una parte all'altra, ci si riscopre dottori, con il lato buffo che dalla proclamazione in poi i dubbi cominciano a proliferare e le certezze sfuggono, è tutto così affascinante... e allora in bocca al lupo Valeria, Peppe, Mariangela e Tindara... che sia l'ennesimo dei vostri successi.

sabato 25 febbraio 2006


Malutempu e apparizione mistica sulla pellicola...


Fontana di trevi con altra apparizione mistica in alto a sinistra...


Io e Bat...


Piccolo tratto della fiumana dei concorrenti...

venerdì 24 febbraio 2006

Pare sia giunto il momento di raccontarvi qualcosa... ci ho messo un po', ma tra impegni e esigenza di riordinare tutto, questo tempo è stato necessario... Questa storia comincia il 20 febbraio 2006, alle 21.25, con la porta dell'Intercity che si spalanca sbuffando. Controllo la prenotazione che avevo ritrovato qualche minuto prima, mi dirigo verso il mio scompartimento e noto con disappunto che risultano prenotati tutti e sei i posti. Entro augurando una buona serata agli occupanti che non rispondono, ma almeno sono tre, gli altri due hanno deciso di portare altrove la propria storia. Gli ultimi sms e vengo inghiottito dalla stiva del traghetto che riesce persino a tenere fuori il segnale del telefonino. Ciao Messina... travolto dalla vitalità che sconvolge lo scompartimento, decido che forse è meglio dare corda al fido ipod, ma, francamente, non ricordo i brani che ho ascoltato.. la mia testa è già altrove. Mi aspetta una lunga notte. Ricominciano a cigolare le carrozze, scivoliamo fuori dalle viscere sterili, umide e fredde della gentile imbarcazione. Terra... giusto qualche minuto di attesa, sono le 22.55, puntuali ripartiamo verso la Capitale. I pensieri cominciano a farsi pesanti, incerti, mossi e presenti, come mossa, pesante e presente è l'aria che avvolge ogni partenza, tesa tra la tua vita ieri e la tua vita domani, dall'ansia della routine all'ansia della sorpresa. Il treno prende velocità, fatico a trovare una posizione che abbia la parvenza del comodo e ci riesco cercando di scansare mille fastidi, gli occhi cominciano a diventare pesanti, sto per addormTAC, la luce, il controllore, biglietti prego... grazie. Il sonno torna lontano e ritorno a pensare che ogni istante trascorso su quella ferraglia organizzata mi avvicina alla meta, e a tutto ciò che avrei trovato alla meta, e penso che mi sembra incredibile non pensare che ogni istante, che gli stessi istanti, mi allontanano dalla terra che amo profondamente. E' tutto un dormiveglia e uno stare scomodi fino all'alba. Solo una è la notazione notturna che vale la pena ricordare: Casserta, stazione di Caserta.. è qui che in tutte le mie trasferte, quelle poche che hanno segnato la mia vita, alzo lo sguardo e ritrovo la reggia, poggiata sempre nello stesso luogo, che conosco benissimo, quasi a toni familiari, e che però ogni volta mi desta sorpresa, come se l'ultima l'avessi sempre immaginata... Sono le 6.11, Roma Termini, il portellone sbuffa di nuovo, e su gambe incerte e zaino in spalla tocco di nuovo la terra, terra che non è mia. Sms di avviso a quanti dovevano sapere del mio arrivo, chiamo casa "sono a Termini, prendo la metro, tuto bene, buona giornata!". La mia eccitoemozione è alle stelle, tutto mi sembra così bello, così nuovo eppure così facile. La vescica si lamenta, seguo le indicazioni per le "Toilettes", seguo l'omino e la fanciullina con la gonna ampia, entro ed esco più leggero di un litro, più leggero anche di 70cent che ho dovuto consegnare alla gettoniera automatica per poter depositare i miei scarti... Sono le 6.25, mi avvicino con sicurezza all'edicola e chiedo due "biglietti integrati giornalieri" come fosse un gesto abituale. Altri due piani di scale mobili, ecco la metro, comincia il sopralluogo alle strutture che dovrò raggiungere domani. Leggo i pannelli che nessuno legge e apprendo che la fermata che devo raggiungere è abbastanza lontana. Ecco il binario, la direzione giusta, consulto l'insegna luminosa "PROSSIMO ARRIVO: 1 Minuto", e mi sento fortunato... già affollata la metro, snocciolo le fermate che mi separano alla destinazione come si sgrana un rosario. Valle Aurelia, eccola, è la mia. Scendo e trovo due uscite, scelgo quella di destra perchè si chiama Baldo degli Ubaldi, e mi commuove ritrovare quel nome, che nella mia esperienza, padroneggiava le pagine dei testi di storia del diritto italiano e diritto comune. La direzione scelta si rivela corretta, e interpreto questo segno come un affettuoso augurio del giurista antico, che, osservatomi così sicuro di me, eppure così fragile, vuole infondermi un briciolo di coraggio... grazie Baldo. Non vedo il bus che dovrei prendere, e nella penombra dell'alba romana interrogo un corriere indigeno, con tanto di sciarpetta giallorossa, "dove lo trovo il 906?" "Scendi quella rampa". Così faccio, ed ecco il 906. Prendo posto. Sono le 7.05, il 906 ha già abbondantemente scaldato i motori, si parte. Qui il primo inconveniente: sulle piantine che avevo studiato a casa, questo benedetto 906 doveva semplicemente salire in linea retta fino a girare, dopo 12 km a sinistra. Invece i tornanti si aggiungono ai tornanti, le svolte si aggiungono alle svolte, i giri ai giri, le deviazioni alle deviazioni... perdo l'orientamento. Decido così di interrogare il giovane che mi sedeva accanto. Chiedo se conoscesse per caso dove si trovasse via Di Brava. "Si, lo so.. devi fare il concorso?" ed io "Si, domani.. per oggi solo una ispezione dei luoghi, giusto per non avere sorprese domani". "Da dove vieni?" chiede, "Da Messina!". "Minchia compare io sono di Capizzi!" e mi fa notare che il pullman era pieno di terroni, tra cui molti messinesi... ciò che è avvenuto durante il viaggio ve lo risparmio, anche se aggiungerebbe senz'altro una nota di colore. Prendo visione dei luoghi, giungo sino al capolinea e torno indietro senza scendere dal bus. Comincio a scocciare qualcuno di voi, vi parlo dei luoghi che visito, dei cartelloni pubblicitari, tutti uguali... Di nuovo Valle Aurelia, di nuovo la metro, di nuovo mi soffermo sui pannelli che nessuno legge... decido, prossima fermata San Pietro... e intanto il mal di testa e la temperatura mi ricordano che le mie condizioni di salute non sono al top. Da Piazza San Pietro decido di tornare alla metro, piove da quando ho messo il naso fuori dalla metro alle 6.50, a dirotto. Sulla via del ritorno, oltre i soliti graditi messaggi scambiati con molti di voi, in particolare con Tere che mi racconta delle abitudini del Papa, e Salvi che mi invita a visitare il Pincio di notte, sono accompagnato dalla telefonata di Luigi. Di nuovo metro, e di nuovo Termini. Passeggiata sotto la pioggia, sosta aspirina.. il tempo passa ed è ora di trovare l'albergo. Tutto Come rappresentato fedelmente da Google Earth, via Marsala, in fondo, poi a destra... ecco l'hotel Ascot. Reception al secondo piano, mi presento, la gentile signorina mi spiega un po' tutto, pago e mi accompagna in stanza, una stanza molto piccola, letto, scrivania, armadio, comodini, bagno ampio, tv mmiddata sul soffitto. Tutto molto, molto pulito, e non scherzo, veramente pulito. Unico incontro un minuscolo ragnetto che faccio girare tra le dita prima di accompagnarlo a terra, sotto al letto, lontano dal pericolo di schiacciamento.. mi sento un po' Silvio Pellico... Altri sms mentre mi adagio sul letto sperando di donare un po' di sollievo alla schiena, comunico le prime impressioni a gra, a vale. Accendo la TV, ed ecco che giunge la telefonata che aspettavo con ansia, è Roberta, Bat... adesso sono certo che il pomeriggio lo passeremo assieme, e sono sereno. Doccia rinfrescante, qualche minuto di riposo e decido di trascorrere il primo pomeriggio in giro. In meno di due ore giro mezza Roma: Fontana di Trevi, piazza di spagna, ministero delle finanza, ministero degli esteri, ministero delle politiche agricole e forestali, ministero di grazia e giustizia... questi li becco tutti a muzzo. Faccio casini col Quirinale che becco solo di spalle. Non posso mancare il Pincio, e salgo a piedi. Ammiro, scatto una foto, riscuoto l'invidia di Salvina. E' quasi l'ora di Bat, così prendo l'ascensore, metro, di nuovo Termini, Ascot hotel, secondo piano per prendere la chiave, stanza al primo. Altra rinfrescata, controllo che nella busta ci siano la pignolata, il cd che le ho preparato e qualche altra fesseria. Di nuovo metro, tante fermate, scendo alla Giulio Agricola. Un attimo di smarrimento all'uscita, chiamo e chiedo informazioni, recupero la bussola, pochi passi e sono al cancello, tutto corrisponde a quanto visualizzato sull'ormai fido Google Earth. Un lunghissimo intenso abbraccio, e qui sono costretto ad oscurare la pellicola, perchè le mie capacità limitate mi permetterebbero di descrivere una piacevole visita della casa, la simpatia delle coinquiline (che saluto), una bella chiacchierata, una lunga passeggiata, un girasole... e sembrerebbe tutto così banale.. non è nelle mie possibilità infatti esprimere tutto il resto, tutto ciò che mi ha scosso, i ricordi e le scoperte, la consapevolezza di un legame che si perfeziona giorno dopo giorno, di una fune che si riallaccia... non sono capace di ciò, e mi spiace profondamente. Per non sciupare tutto allora preferisco tenere queste ore nell'intimo, e goderne solo io, goderne immensamente. Allora si riprende con un altro abbraccio, che suona solo come un semplice "arrivederci". Ennesima metro, i pannelli non li leggo più, non leggo più i pannelli che nessuno legge, neanche li scorgo più, Termini, acquisto cartoline, sosta da Mr.Panino per ordinare un "siciliano". Ripercorro i cinque minuti che mi separano dall'Ascot. Salgo, secondo, primo. Chiudo la porta. Doccia, addento il panino mentre in tv ascolto "otto e mezzo". Compilo le cartoline e sistemo la valigia, domani sveglia alle 5.30, resta solo qualche minuto per seguire distrattamente "cambio moglie". Spengo, preghiere. Sono le 5.29 del 22 febbraio 2006 e il telefonino squilla come da programma. Doccia, vestiti, raccolgo tutte le mie cose, chiudo lo zaino, controllo che nulla di mio sia rimasto in stanza, e un'altra porta si chiude alle mie spalle, niente sbuffi, solo un meccanico TLAK. E'il giorno della prova, e tutto mi sembra leggero, forse perchè non ho prorpio nulla da perdere, o forse solo per la consapevolezza di quanto compreso il pomeriggio di ieri, la tranquillità mi avvolge. Di nuovo sui binari, "PROSSIMO ARRIVO: 1 Minuto", è sempre così, non è più fortuna... Valle Aurelia, Baldo degli Ubaldi, 906... via Di Brava sto arrivando. Scendo seguendo la folla e dopo qualche passo mi trovo davanti ai cancelli della scuola di polizia penitenziaria, struttura imponente... però piove, piove sempre.. e siamo tutti fuori. Ne approfitto per un po' di pubbliche relazioni. Si aprono i cancelli finalmente e mi incammino in cima al monte, dove indicano gli impiegati della struttura. Sono tra i primi del lungo serpentone, un po' perchè ero tra i primi al cancello, un po' perchè piove, mi bagno e accelero il passo. Dieci entrate, scelgo quella che comprende il mio cognome. "Si accomodi, non le facciamo niente!" esclama una signora seduta ad una cattedra "Lo so, al massimo mi date un posto di lavoro!" esclamo per celare l'imbarazzo.. lo so, è una delle mie innumerevoli battute idiote, ma che ne so io come ci si comporta ad un concorso se non ne ho mai fatti? Fornisco la mia carta di identità, breve verifica, consegna di un mucchio di carte, "sezione 6", questa è stata sorteggiata per me, mi incammino tra una schiera indescrivibile di banchi ordinatamente disposti, "primo banco!" mi riprende un uomo in divisa da forestale. Capisco che l'attesa sarà lunga, tutti infatti, e sono migliaia fuori, devono seguire la mia stessa procedura, e così comincio a chiacchierare con Valentina, compagna di Bari capitata nella fila accanto alla mia. Si parla di Vendola, di Cuffaro, della mafia, di politica... nel frattempo l'aula immensa si riempie, il Presidente illustra con estrema precisione la procedura, ultimi adempimenti... la prova è cominciata, e dopo 45 minuti è già finita. Sono soddisfatto del mio lavoro, molto soddisfatto... ma non è di questo che devo parlarvi... Saluto Valentina e le auguro un in bocca al lupo, mi incammino verso al fermata. Sono sull'88 e confrontiamo le risposte, sono sempre più convinto di aver fatto un buon lavoro mando sms qua e là per ricevere rassicurazioni su alcune delle domande. Tram Casaletto, passo per Trastevere, poi linea H, via Nazionale e di nuovo Termini. Nel frattempo chiamo di nuovo Bat un paio di volte, un po' perchè devo sfogare le mie emozioni, un po' perchè è quasi ora dei saluti, un po' perchè non si sa mai, magari è in zona e ci scappa un altro saluto. Controllo gli orari e opto per un Eurostar, devo viaggiare comodo stavolta... tanto pagano le Ferrovie... mi rivolgo ad un impiegato attempato e dalla faccia simpatica: "L'Eurostar per villa s.g. delle 13.45, grazie.. ma solo la prenotazione che per il resto basta la tessera!" "Prima classe?" "no! rispondo", e lui "guardi che per lei il prezzo è lo stesso", devo giustificare la mia scelta, e non trovando una scusa gli spiattello la verità, gli spiego che preferivo la seconda classe perchè avrei avuto più possibilità di capitare accanto ad una bella giovane fanciulla... annuisce e esterna un eloquente gesto di profonda approvazione. Mangio qualcosa, compro qualche rivista e inganno il tempo. Alle 13.15 il treno è sul binario, binario 6, salgo. E' la mia suola sinistra a lasciare per ultima il suolo romano, e mi sento quasi trattenere per la caviglia, tutto è stato troppo bello, non ci sono altre parole. Come va a finire credo lo sappiate... sono di nuovo qui. Non so se avete retto a leggere sin qui, se ho scritto così tanto però un motivo c'è, volevo rendervi partecipi, affinchè la mia esperienza diventasse un po' vostra, se lo volete... e mi auguro lo vogliate. Ancora una volta mi sembra fondamentale ringraziarvi, e mi scuso per non aver citato tutti quelli che ho sentito durante il viaggio: Dona e Peppe, Gianpol, persino Bafia nonostante la penuria di credito telefonico e i mille spasimanti a cui dare retta mi ha mandato qualche sms... mi è pure impossibile citare quanti ho percepito vicino, pure senza aver stabilito alcun contatto... Mi auguro di non avervi annoiato con questo sproloquio che è diventato anche per me un tour de force... ed ho tralasciato tantissimo.. sto scrivendo da più di due ore, quasi due e mezza, vi prego di apprezzare questo sforzo, che, molto banalmente, è il mio personalissimo modo di dire grazie a tutti, e per tutto. Non andrò a rileggere quanto scritto, non ce la faccio, quindi perdonate gli strafalcioni. Quattro parole allora questo viaggio, Voi, Roma, il concorso, Bat. E' questo il sunto. Grazie di cuore.
Sto finendo di riordinare le idee, di riaffrescare le esperienze degli ultimi giorni.. forse stasera, con calma, cercherò di spiegarmi qualcosa...
Non mi sono bastate le ultime ventiquattro ore a riordinare tutti i miei pensieri... mi terrò sulle spine un altro po'... mi piace ribadire però, come alcuni di voi hanno notato, è un periodo felice per me, finalmente... buona notte...

mercoledì 22 febbraio 2006

Sono tornato... e vedo che sono già le 11. Vi dirò tante cose domani, con la calma, con la mente serena... per il momento uno solo è il mio desiderio: ringraziarvi... perchè ho potuto godere del vostro sostegno, dei vostri continui sms, chiamate, squilli... in un caso ho goduto pure della presenza materiale... tante cose dovrò sottolineare domani, perchè c'è molto, molto da dire... passate una splendida serata...

lunedì 20 febbraio 2006

Prima di partire mi sembrava doveroso dedicare un po' di spazio ad una notizia che mi rattrista parecchio: E' morto Luca Coscioni, presidente dei Radicali Italiani. In un periodo in cui la qualifica di Eroe Nazionale viene elargita con grande generosità, perdendo così parte del suo valore, credo che non si possa negare a lui lo stesso appellativo. Non mi sono sempre trovato in sintonia con il suo pensiero, tuttavia vedere un uomo in quelle condizioni privato persino della voce, lottare fino all'ultimo, e con immensa generosità mi fa riflettere. Da Cristiano con il vizio della contestazione una riflessione mi è sorta spontanea: da abortista qual'era, da ateo qual'era forse, da anticlericale credo che avesse compreso il valore della vita, di una vita, molto più di quanti si nominano paladini della vita stessa. Da comunista rivedo in lui quella forza a metà tipica di tutti i veri rivoluzionari. Forse non ce l'ha fatta a imprimere alla storia la direzione desiderata, e credo non ce l'abbia fatta per la nostra egoistica mancanza di sensibilità. Una cosa mi fa piacere: non è diventato un martire dopo la morte, non se ne è cominciato a parlare a dismisura.. solo qualche striscia qui e là... e sono felice così, andarsene in silenzio per uno come lui credo sia un'ulteriore vittoria, vivrà dopo la morte solo nei sentimenti veri di quanti lo hanno saputo amare in vita...
Ebbene si, arrivò il fatal giorno!!! Lo zaino è pronto, mancano solo spazzolino e rasoio che è a caricare, ho cercato di limitare il vestiario superfluo e sono soddisfatto: il bagaglio è a mezzo carico. Scrivo con le lacrime agli occhi perchè sapete tutti che questo saluto potrebbe rivelarsi un addio: Roma è una metropoli, e se proprio non dovessi diventare dirigente del ministero delle politiche agricole e forestali senz'altro sarò fermato per strada da qualche agente di moda, che notato il mio fisico statuario mi convincerà a seguirlo, farò le sfilate, guadagnerò miliardi e forse mi dimenticherò anche di questo blog... o forse, passando nei pressi del Quirinale sarò fermato Da Carlo Azeglio, che, conscio delle mie straordinarie capacità mi designerà suo erede! Ah, com'è triste sapere che potrei perdervi, com'è triste... dopo aver sconfitto la malattia, i furti e occultamenti della prenotazione, è giunta l'ora...
Ops, scusate.. chiamasi overdose da aspirina... L'unica preoccupazione è che potrei non aver la possibilità di aggiornare queste pagine nei prossimi giorni, anche se qualcosa mi dice che non mancherò di scocciarvi anche dalla Capitale!!! Fatemi un inboccallupo, ne ho bisogno!!! Se torno col posto fisso offro da bere e mangiare per una settimana a tutti!!! (Quindi se avete un parente Onorevole e volete mangiare a sbafo alzate la cornetta :)

domenica 19 febbraio 2006

Giusto per la cronaca: il mio biglietto si trovava nell'auletta salanitro di tere, entrambi sospettiamo in una manovra occulta di mari per scroccare un viaggio aggratis... Mi spiace ma è di nuovo mio! Sono falliti i tuoi malefici piani! Tere vedi tu come posso sdebitarmi... buona notte! qua il mal di testa imperversa, magari con qualche ora di riposo in più.. :)
Continua la mia serie interminabile di sfighe: dopo la febbre (di ieri) e il tremendo continuo mal di testa e torcicollo (di oggi), è sparita la mia prenotazione del treno: non l'ho mai tirata fuori dalla valigetta, oggi controllo... sparita... Mulder e Scully aiutatemi voi...

sabato 18 febbraio 2006

Ma porc... mi sono svegliato con la febbre...

venerdì 17 febbraio 2006

Di nuovo successi a metà, e insuccessi... e ancora una volta non vale chiedersi perchè... è accaduto.. piuttosto è splendido tornare alle vecchie abitudini, ed apprezzare i piccoli gesti un tempo lontani e ora così presenti, intavolare programmi su schemi di vapore... sentirsi forti, di una forza che non viene da noi, o forse... in ogni caso, certamente è per noi... e torno a ringraziare qualcuno, so io chi, sappiamo noi chi...

giovedì 16 febbraio 2006

Spesso capita, e non vale poi molto chiedersi perchè. Il perchè è una condizione ambigua, capita... perchè? Non la troveremo mai la risposta giusta. Deve bastarci capire che è capitato, avere la forza di reagire, allearsi col tempo, il più potente smacchiatore... e andare avanti. Io credo di avercela fatta, sono meno serio di un tempo, meno diligente, meno capace, meno costante, meno simpatico... più sbadato, più scortese, più stupido... ma qualche passo l'ho fatto, e finalmente credo di aver ritrovato la mia felicità, so il perchè ma non me lo chiedo, fingo di pensare che "...capita", è capitato... sono passato per il candeggio del tempo, ho afferrato quella staffa sporgente, alla fine l'ho pure domato il tempo, ed ora è con me, tanto generoso da avermi restituito quanto avevo finto di perdere, e con questo torna anche la mia serenità... va tutto bene, e vi giuro che non sono il solo a cui va tutto bene così, aspetto che qualcuno mi raggiunga, e spero che siate in molti...
passate una serata tranquilla...

mercoledì 15 febbraio 2006

2 volte complimenti,
1 volta coraggio,
1 volta buon viaggio,
1 volta ci vediamo tra qualche giorno,
3 volte a più tardi...
felice serata...

martedì 14 febbraio 2006

E' bello voltarsi improvvisamente, tornare indietro e cercare il punto in cui la fune si è spezzata, raccogliere i due capi, riannodarli e trascinarsi, finalmente in due, finalmente di nuovo assieme a chiedere forza, a cercare coraggio, a trovare aiuto. Mi sento incredibilmente bene oggi, anche se i problemi non sono meno di ieri, mi sento bene... i problemi hanno raddoppiato il loro numero, a risolverli però adesso si è di nuovo in due, e i pensieri tristi pesano un ottavo... grazie...

lunedì 13 febbraio 2006

Quella di ieri è stata una notte di luna piena, oggi manca una fettina al disco... il bello è che a quest'ora la luna si riflette sul vetro di una mia finestra sempre socchiusa. Nell'oscurità di questa scrivania quel punto luminoso sembra quasi un led acceso in alto a sinistra del mio campo visivo: tutto buio, infranto solo dai dodici pollici di questo monitor e il led in alto a sinistra... sembra quasi una spia d'emergenza, la spia della benzina, ma candida... però è rassicurante, la vedo come un tramite, in fondo è la stessa luna che state guardando voi in questo momento, la luna ci rende più vicini. In momenti in cui ci è impossibile offrire un abbraccio o una carezza, o semplicemente tenere una mano spaventata, la luna ci illude che in fondo siamo distanti uno sguardo... Torna il pudore e divento di nuovo riservato oggi, ma è un atto dovuto direbbe il pubblico ministero: oggi i miei pensieri recano una dedica particolare, di cui desidero non parlare, oggi i miei pensieri non sono poi così "miei", oggi io non sono per me... coraggio...
Francesco Guccini, Ho ancora la forza
Ho ancora la forza che serve a camminare,
picchiare ancora contro per non lasciarmi stare
ho ancora quella forza che ti serve
quando dici: "Si comincia !"

E ho ancora la forza di guardarmi attorno
mischiando le parole con due pacchetti al giorno,
di farmi trovar lì da chi mi vuole
sempre nella mia camicia...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
e al mondo sono andato,
dal mondo son tornato sempre vivo...

Ho ancora la forza di starvi a raccontare
le mie storie di sempre, di come posso amare,
di tutti quegli sbagli che per un
motivo o l'altro so rifare...

E ho ancora la forza di chiedere anche scusa
o di incazzarmi ancora con la coscienza offesa,
di dirvi che comunque la mia parte
ve la posso garantire...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
nel mondo sono andato,
dal mondo son tornato sempre vivo...

Ho ancora la forza di non tirarmi indietro,
di scegliermi la vita masticando ogni metro,
di far la conta degli amici andati e dire:
" Ci vediam più tardi ..."

E ho ancora la forza di scegliere parole
per gioco, per il gusto di potermi sfogare
perché, che piaccia o no, è capitato
che sia quello che so fare...

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c'è
col mondo sono andato
e col mondo son tornato sempre vivo...

domenica 12 febbraio 2006

Illudersi è vedere la realtà. Disilludersi è la realtà... o, forse, viceversa...

sabato 11 febbraio 2006

Giornata impegnativa questa... molto da dedicare, a me e a molti altri... un tempo avrei detto "poco tempo per pensare", in realtà capisco che certi pensieri non conoscono distrazioni, ed è piacevole sapere che il cervello sa girare in stand-by... Scopro che qualcuno mi vede "misterioso", e fuori da ogni battuta credo abbia ragione, mi sforzo di essere trasparente, il più trasparente possibile.. in realtà mi fermo al livello del vetro sfumato Porche-stile.. ed in ogni caso non credo sia poco...
Finisce così un'altra settimana tra scoperte al sapore di crisi, immancabili gioie e dolori... divertitevi questa sera, benedite la nottata... ne è passata un'altra...

venerdì 10 febbraio 2006

Conclusione


Niente cancellerà via l'amore,
nè i litigi
nè i chilometri.
E' meditato,
provato,
controllato.
Alzando solennemente i versi, dita di righe,
lo giuro:
amo
d'un amore immutabile e fedele.

Vladimir Majakovskij

giovedì 9 febbraio 2006

Che giornata produttiva questa... addirittura tre post in un giorno solo... ed era tanto che non aggiornavo il blog a quest'ora, con questo silenzio che contraddistingue la sera, umiliato solo dall'abbaiare isterico e interrotto di un cane lontano, solcato da un'automobile ogni tre minuti... e tu dove sei adesso? Ti immagino stanca, di quella stanchezza congenita alla sera, di quella stanchezza lieve che preme sulle vertebre... e mi dedichi un pensiero che colgo come un dono di inestimabile valore. Le distanze spaventano, e non cessano di manifestare la loro tracotanza neanche a quest'ora.. feriscono, mi lasciano interdetto... non possiamo credere però che siano invincibili: se basta un treno, un automobile, un aereo per esorcizzarle, cosa possono contro il nostro pensiero? E allora queste parole siano un abbraccio, e una carezza... non necessitano di rotaie, di strade, neanche dell'aria... corrono nel pensiero, e spero giungano mortificando i kilometri, mortificando le ore...
Cos'è allora lo sconforto? Dov'è? Dello sconforto io posso essere l'oste, so dunque come inebriarlo, e, soprattutto, so che tra mezz'ora chiude la locanda... buonanotte ***...
Una piccola riflessione oggi mi riporta alle proteste che infiammano l'edizione delle olimpiadi invernali che si accinge a iniziare: Io non credo che bloccare il "sacro fuoco di Olimpia" sia un atteggiamento che denoti particolare intelligenza, lo stesso però penso del comportamento dei tanti giornalisti-opinionisti-sotuttoio che fanno della generalizzazione un'arte. Anzitutto due sono i filoni di protesta che rinveniamo: l'asse no-tav e l'asse no cocacola. Nel primo caso effettivamente la contestazione sembra pretestuosa, e, personalmente, non la condivido. In ogni caso la rispetto profondamente in quanto, in buona fede, potrebbe considerarsi un modo per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, anche se le ragioni dei no-tav non sembrano solidissime. Ammetto però di non avere le informazioni necessarie per esprimere un giudizio fondato, e, soprattutto, non è un problema che mi riguarda personalmente il TAV, e perciò potrei essere condizionato dalla mia postazione di osservatore esterno. Maggiore attenzione va riservata secondo la mia modesta opinione, alla questione cocacola: Io non credo e non ritengo opportuno che una manifestazione importantissima, quasi fondamentale non solo sul piano sportivo, venga sponsorizzata da un'azienda, qualunque essa sia. Tantomeno dalla cocacola, una multinazionale che non mi sembra vanti una serie di valori compatibili con quelli delle olimpiadi. Io la vedo come se ad una fiera del bimbo si chiamasse come sponsor una ditta di onoranze funebri... A me non piace che le olimpiadi diventino un fenomeno commerciale, non piace che diventino occasione di profitto, non mi piace perchè non è giusto. Sono altri i significati, i valori in gioco, sono altri i motivi che spingono un uomo a confrontarsi lealmente e dignitosamente con un altro... e quando il rapporto tra soldi e sport si fa fitto, sempre marci sono i frutti, credo che un ottimo esempio sia costituito dal calcio di oggi... Allora forse sarebbe meglio qualche spettacolino in meno, qualche struttura galattica in meno.. e più sport, più sudore, urla, lacrime... e acqua, tanta acqua da bere...
Mattinata agrodolce... e per non tediarvi vi mando una simpatica immagine... leggete l'uptime!!!

mercoledì 8 febbraio 2006

Scarpe nuove, 40 euro... con Mastercard.
Caramelle senza zucchero, 5,20 euro, con Mastercard.
Una rosa dal marocchino, 2 euro, con Mastercard (ma ogni tanto non gli funziona la macchinetta).
Pizza al NumberOne? Chiedi aiuto a Fincentrale!
La compagnia giusta, non ha prezzo...
Ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto, tranne la pizza al NumberOne per la quale puoi comodamente rivolgerti ad una finanziaria, c'è Mastercard...

lunedì 6 febbraio 2006

Questa sarà probabilmente una delle pagine più diariose della storia di questo blog, per questo cercherò di essere il più possibile conciso...
Gran parte della mattinata l'ho trascorsa al telefono, all'altro capo della cornetta urbs urborum, caput mundi, aeterna civitas... ROMA... ebbene si, perchè voglio giocare un po' a fare il grande, e mi prenoto puntualmente per tutti i concorsi che ho i titoli per affrontare. E' questo che voglio condividere con voi oggi: l'ansia di un momento divertente, il sapore di una svolta, le emozioni di tutto ciò che in una vita si compie per la prima volta, e le prime volte si sommano su questa pagina: il mio primo viaggio in treno di lunga percorrenza da solo, il mio primo pernottamento in un albergo da solo, il mio primo concorso, le prime chiamate alle reception degli alberghi più disparati (in alcuni casi direi "disperati" :)... e se tutto è stato relativamente semplice credo di doverlo anche alle nuove tecnologie, perchè probabilmente cinque anni fa non sarebbe stato possibile per nessuno confrontare le offerte di decine e decine di alberghi, pensioni, b&b ecc... prenotare e conoscere le opinioni dei clienti che già hanno sperimentato la struttura..(e infatti ho preferito, a parità di prezzo, un 2 stelle piuttosto che un 3, perchè il primo è pulito e il secondo no...) come non sarebbe stato possibile sapere che in linea d'aria tra la mia camera d'albergo e l'aula della prova vi sono 10,1 km che diventano 14,4 di percorrenza effettiva con i mezzi pubblici più 70 metri a piedi... e non sarebbe stato possibile conoscere con facilità gli orari del 980 Cornelia per due fermate+146 Monbasiglio+586 Ospedale S.Filippo Neri+983 Guidiccioni\Galassi... rispettivamente partenze ogni 12, 20 e 10 minuti... tutto molto divertente.. e non nascondo che mi sarebbe piaciuto condividere con qualcuno di voi questa esperienza.. ma arriveranno anche quei momenti, per adesso mi accontento... un'altra cosa però penso, e qui non sarebbero bastate queste stupefacenti tecnologie: un treno è passato per la mia stazione, e l'ho perso... e non credo esista la concreta possibilità di afferrare al volo la portiera presso qualche altro scalo, tuttavia, ci spero, ci spero tanto...

domenica 5 febbraio 2006

Vorrei capire perchè sto pubblicando una lunga citazione... probabilmente solo perchè si compone di parole che hanno un effetto particolare, o forse solo perchè mi piace... buon fine fine settimana...
Tiromancino, Sarebbe incredibile
Se rincontrarti è difficile
non mi stanco
e questo è il momento che aspettavo
da tanto tempo
cercherò il modo migliore per dirti
che sei diventata un’idea ricorrente
nella mia mente.

L’ho capito perché se ti penso
sorrido di più
guardo tutto con occhi diversi
andando lontano
oltre i confini della mia esperienza
verso obiettivi importanti
da raggiungere.

Sarebbe incredibile
fare parte del tuo mondo
per condividere con te
ogni giorno.
A volte mi è successo
di essere sincero e dovermi pentire
perché dare tutto me stesso
e sembrare pazzo
mi fa soffrire
ma ora non voglio preoccuparmi
preferisco farmi trasportare
dalle emozioni profonde.

Sarebbe incredibile
fare parte del tuo mondo
e condividerlo con te
fino in fondo.

Mi sembra così naturale ritrovarci
uniti dall’intensità di questo momento
a parlare
ed è incredibile
fare parte del tuo mondo
per condividerlo con te
ogni giorno

venerdì 3 febbraio 2006

Da tempo volevo scrivere questo post, e lo volevo dedicare alle mani, ma non a tutte le mani, solo alle mani che prendono, che mi prendono. Sono state citate qualche volta le mani in questo blog, poco a dire il vero.. eppure è dalle mie mani che scaturiscono tutte le parole che vedete nero su bianco. Ma non è neanche delle mie mani che voglio parlare, e le mani di cui vi parlo sono quelle che emozionano, che mi emozionano, mani che sono capaci di far innamorare, di indicare le strade giuste, di comunicare emozioni, di celare maldestramente altre emozioni, di nascondere e di nascondersi... e voglio parlarvi di mani attraverso gli occhi di una terza persona, nella fattispecie il Maestro Giuseppe Migneco, uomo delle mie parti. Ed è sulle mani che questi raffigura che voglio soffermarmi solo un istante: mani più larghe delle spalle, tozze, ruvide, piene, pesanti. Mani che raffigurano il 90 percento di una vita, e sulle quali la vita stessa è istoriata. Mani plasmate dalla zappa, modellate dalle reti e dall'acqua salata. E' dalle mani che provengono le riflessioni, quando le portiamo alle tempie. E' dalle mani che le idee prendono forma nella realtà materiale, dalle mani... e due mani ci accolgono quando veniamo alla luce, almeno quattro ci riconsegnano alla terra... le mani. Chi le legge farebbe bene a interpretarvi il passato, più che scovare un improbabile futuro. Sono grandi le mani di Migneco, e le tele sono sorrette dalle grandi mani dei protagonisti... mani semplici, mani forti... capaci di far innamorare, di indicare le strade giuste, di nascondere e di nascondersi...

giovedì 2 febbraio 2006

Il buonumore è la più imprevedibile tra le condizioni dell'animo: è capace di prenderti nei momenti più scuri della giornata, capace di riportare in superficie sensazioni leggere, piacevolmente confuse, in un istante... capace di infondere fiducia, di lanciare nell'oblio pensieri spiacevoli.. ed è una condizione enigmatica, perchè offusca i pensieri spiacevoli ma non le spiacevolezze. E tu sai che i problemi che ti infastidivano solo cinque minuti prima sono ancora lì, e tu lo sai, ne sei pienamente consapevole... e riesci a sorridere sinceramente lo stesso, riesci a recuperare la serenità che da giorni latitava, bastano pochi istanti, pochi. Effimero però, sostengono i saggi, questo buonumore, effimero. Forse, o forse no, forse semplicemente sottile, l'ago nel pagliaio, impercettibile... ma sempre pronto a pungere... felice serata...
Come è accaduto i primi giorni di gennaio, continua la citazione parziale di "canzone dei dodici mesi" di Guccini... per le riflessioni ci vediamo più tardi... buona giornata, buono studio e buon lavoro...

Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino, ma nei convitti e in piazza
lascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza, il carnevale impazza...
L'inverno è lungo ancora, ma nel cuore appare la speranza
nei primi giorni di malato sole la primavera danza, la primavera danza.

mercoledì 1 febbraio 2006

A volte ci si può solo chiedere quale sia il segreto... fortunatamente mai si manifesta neanche indistintamente la sola ombra di qualsiasi risposta (in)plausibile...