domenica 28 settembre 2008

Ancora qui a domandarmi e a far finta di niente*

Io non so le domande e non risponderei, figuriamoci poter credere di avere l'ombra tenue di una qualsiasi risposta. Certo è che dopo essermi osservato osservo e mi rivedo. E sono ancora in grado di gioire di ciò che non può divenire abitudine, in grado di pensare a questi cinque mesi che fuggono ma si immortalano negli attimi con gli amici, con le persone che amo e tra le pagine di uno strano libretto di pratica professionale.
E così, passato da un post al giorno a un post al mese, da vivere senza pretese, impersono la sorte di quanti, come me, rinassero blogger per crescere uomini e trovarsi d'un tratto non più a fare, a sperare o a credere, ma a dover fare per credere di sperare. E in fondo non è poi così male sapere di esser stati per credere di essere oggi aspettando domani. E no, non è un addio questo ma un semplice passare di qui dopo settimane salutate dal pensiero di questa creatura che non ho abbandonato né ho intenzione di abbandonare. E questo riaffacciarmi così all'improvviso, secondo uno schema del tutto casuale, e quindi secondo un preciso non-schema, è un salutare quanti ricordo, quanti probabilmente neanche immaginano che io ricordi, ma non è questo l'importante.
Dopo ogni sproloquio che si rispetti è d'obbligo trattare temi seri, come in fondo fanno per l'ottanta percento dei colleghi blogger degni di tale fama. Io devo fare una segnalazione e invitare tutti alla visione delle avventure di Mimmo e Stellario, corti d'animazione partoriti dal fervescente talento di concittadini che neppure conosco. C'è la realtà lì dentro, e c'è la possibilità di ridere alle spalle di una realtà che insistiamo a prendere troppo sul serio. Perché in fondo, una piccola dose di sano disinteresse potrebbe divenire il modo più intenso di interessarci alla realtà della quale facciamo parte e che troppo spesso tentiamo di relegare là fuori. Ciò non vuol dire che la puzza di ascelle si possa combattere solo col deodorante, ma che almeno una doccia al giorno, noi fortunati ad avere l'acqua tutti i giorni, dovremmo farla senza neppure pensarci.

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