mercoledì 30 novembre 2005

Le giornate si sono accorciate già da qualche tempo, oggi però il sole ha deciso di restare con noi senza mostrarsi, e la giornata è rimasta grigia, sembrava non voler neanche iniziare, adesso sta per finire e forse non crede di essere ancora iniziata. Quando poi la giornata si trascorre dietro una scrivania, e con poca voglia pure di scostare le tende c'è poco da fare.. Pensavo che per qualcuno di voi forse sono stato o sono tuttora come il sole di oggi, ci sono, ma non mi mostro. Con ciò non pretendo dire che le giornate di alcuni di voi siano spente, o che manchi qualcosa, voglio anzi, cambiare prospettiva. Perchè, pensate che sia stato piacevole per il sole oggi restare nascosto? Pensate che tutta l'energia infrantasi contro le nuvole e dispersa chissà dove abbia prodotto frutti? Non so rispondere, ma spero di si. Spero di si perchè, come sostengo dai primi post, è forse l'affetto covato di nascosto che porta con sè il seme di un abbraccio vero, di un pensiero profondamente e sinceramente radicato... Non possiamo vivere però solo di nuvole e di introversioni, dovremmo avere il coraggio di uscire allo scoperto ogni giorno, forse un giorno ci riusciremo, e non avremo più bisogno delle nuvole per amare...

Quello che non... F. Guccini
La vedi nel cielo quell' alta pressione, la senti una strana stagione?
Ma a notte la nebbia ti dice d' un fiato che il dio dell' inverno è arrivato.
Lo senti un aereo che porta lontano? Lo senti quel suono di un piano,
di un Mozart stonato che prova e riprova, ma il senso del vero non trova?

Lo senti il perchè di cortili bagnati, di auto a morire nei prati,
la pallida linea di vecchie ferite, di lettere ormai non spedite?
Lo vedi il rumore di favole spente? Lo sai che non siamo più niente?
Non siamo un aereo né un piano stonato, stagione, cortile od un prato...

Conosci l' odore di strade deserte che portano a vecchie scoperte,
e a nafta, telai, ciminiere corrose, a periferie misteriose,
e a rotaie implacabili per nessun dove, a letti, a brandine, ad alcove?
Lo sai che colore han le nuvole basse e i sedili di un' ex terza classe?

L' angoscia che dà una pianura infinita? Hai voglia di me e della vita,
di un giorno qualunque, di una sponda brulla? Lo sai che non siamo più nulla?
Non siamo una strada né malinconia, un treno o una periferia,
non siamo scoperta né sponda sfiorita, non siamo né un giorno né vita...

Non siamo la polvere di un angolo tetro, né un sasso tirato in un vetro,
lo schiocco del sole in un campo di grano, non siamo, non siamo, non siamo...
Si fa a strisce il cielo e quell' alta pressione è un film di seconda visione,
è l' urlo di sempre che dice pian piano:
"Non siamo, non siamo, non siamo..."