giovedì 31 maggio 2007

La mia prima foto:


Nessuna pretesa, significato da ricercare: commenti? Approfitto del diritto di recesso e mando indietro la macchina? Aspetto i vostri giudizi!

mercoledì 30 maggio 2007

Tra consigli per gli acquisti, varie, eventuali e segnanti per l'eternità.

Consigli per gli acquisti: Giovanni Allevi, no concept. Album che mi ha catturato nell'immediato, che ha avuto la capacità di portare un alito di serenità tra le pagine che non si scollano l'una dall'altra.

Varie: Sono diventato possessore di un torchio idraulico, quest'anno vendemmierò le mie uve. Vedremo cosa verrà fuori da quegli acini strambi e promiscui.
Eventuali: Un giorno sì e uno no alle cinque e trenta di mattina faccio una trentina scarsa di Km in bici. La pancia però permane.

Segnanti per l'eternità: La giornata di ieri. Capisco ancora una volta come sia possibile imparare ogni giorno dalla vita, e dalle vite degli altri. Capisco come le esperienze altrui possano incidere fugacemente sull'esistenza che vivo. E cerco di intravedere un futuro più limpidamente, invano. Ed il bello è non sapere quando stai vivendo il giorno che ti permette di precipitare un'altra moneta nel salvadanaio dei sogni che gelosamente stai allevando.

domenica 27 maggio 2007

Giornata di immutevoli cambiamenti, di sorprese che non lasciano meraviglia.
Anzitutto ho comprato la mia prima fotocamera "seria". Non è stato un colpo di testa (che non mi sarei potuto permettere), ma poco ci è mancato. Così, consapevole di saper fare tutto e male mi sono chiesto: e perchè dunque non cominciare a immortalare questa realtà con impressioni artistiche di infima qualità? Eccomi qui allora ad aspettare di poterla avere finalmente tra le mani questa fotocamera. Mi toccherà aprire un blog solo di immagini o basterà un account flickr?
Non pago ho anche acquistato l'ultimo album di Gianna Nannini, ed è l'ultimo di una lunga serie: questo maggio mi ha finora regalato Franco Battiato, Simone Cristicchi, Mario Biondi e spiccioli. Per chiedermi il perchè di questa lunga serie di acquisti avrei bisogno di un altro post, per questo taccio.
In fine giornata ho avuto pure il tempo di fare un regalo a Vale, e si è trattato anche in questo caso di un Album.
E fa impressione constatare che è domenica, e che per tutto ciò non mi sono mosso da questa scrivania. Anche il regalo è passato via mail, giunto in poco più di un minuto. Certo, senza il cellophane aderente e impalpabile e senza profumo di nuovo, ma indubbiamente con un sapore diversamente nuovo. Non so quanti Kg di anidride carbonica ho risparmiato alla terra che amo, e forse mi interessa pure poco. Certo è che viviamo in un'epoca straordinariamente ricca di possibilità, se solo sapessimo sfruttarle a dovere.
Poi il Dottore ha preferito godersi il gelato del mago con la fidanzata piuttosto che con me, me ne farò una ragione ma ci vorrà molto tempo.
Infine, dulcis in fundo oserei dire, ho scoperto di essere l'oggetto di uno studio relativo a un corso di regia e ancora fatico a capire, mi sembra impossibile essere nelle storie degli altri, non so spiegare questa emozione che forse ancora devo metabolizzare. Certo è che mi sono sentito importante quando importante non credo di essere. Eppure un grande senso di serenità mi ha pervaso immediatamente, come prezioso è stato essere guidato alla comprensione del garage citato. Sembra meno drammatica la vita così, eppure di un dramma adesso faccio parte, come un gioco di scatole cinesi, come in un passare da una vita all'altra e trasmettere ricordi, immagini, aspirazioni.
Presto cosa farai delle nostre aspirazioni vita? Io ti raccomando tutti noi, ma qualcuno più di qualcun altro...
Ho sonno, questo post non verrà riletto, tenetevi i verbi malconiugati. Mi spiace... Notte amici miei...

sabato 26 maggio 2007

Forse è perchè avrei tanto da dire che preferisco semitacere. Forse è perchè avrei troppo da condividere che sono costretto a lesinare parole. Sto vivendo molte vite assieme, dispensando consigli difficili da digerire. Sto approfittando di numerosi e diversi stati d'animo, certo come sempre che in fondo pure gli stati d'animo approfittano di me.
E' tutto come se avessi raggiunto l'auto parcheggiata e questa non si mettesse in moto: solo che è parcheggiata in palese divieto di sosta, in una delle arterie più eleganti e trafficate. Dall'intimità di un problema apprezzo così l'evidente vulnerabilità e incontenibilità delle nostre emozioni, riesco a percepire ciò che è più che percepibile, ciò che fugge alla percezione del singolo. E vivo di molto oggi: vivo di un'attesa, vivo di un altro esame fuggito via, vivo di un incontro all'ombra di un sole che latita... vivo di molto, di molti... o, più semplicemente, vivo.

mercoledì 23 maggio 2007

Lo devo ad un amico, e lo devo anche alla mia coscienza: stasera devo consigliarvi un interprete che merita quantomeno un ascolto attentissimo: Gennaro Cosmo Parlato. Il Dottore mi ha fornito due brani: Ninna Nanna e Maledetta primavera, entrambe cover, rispettivamente di Loredana Bertè e Loretta Goggi. Una sola parola: sorprendente. Non aggiungo altro se non farvi notare che le performance canore dell'interprete di cui scrivo hanno ricondotto a strade tranquille il Dottore scosso dal periodo preesame... buon ascolto!


Ninna nanna

Una notte ti porterò
nel mio regno vicino al mare
c'è una stella tutta mia
non va mai via

La tua pelle accarezzerò
con i petali di un bel fiore
ma l'amore si farà
finchè ti va

Ninna nanna ninna nanna
ninna nanna per noi due
Ninna nanna ninna nanna
le mie gambe tra le tue
potrei berti un cielo azzurro
quando è l'ora del caffè
sotto un sole da ramarro
non avendo pane e burro
tu potrai mangiare me
oh oh

Una notte ti porterò
nel mio regno vicino al mare
dove sta solo io lo so
tu lascia fare

Ninna nanna ninna nanna
ninna nanna per noi due
Ninna nanna ninna nanna
le mie gambe tra le tue
potrei berti un cielo azzurro
quando è l'ora del caffè
sotto un solo da ramarro
non avendo pane e burro
tu potrai mangiare me
oh oh oh...

Ninna nanna ninna nanna
ninna nanna per noi due
Ninna nanna ninna nanna
le mie gambe tra le tue
potrei berti un cielo azzurro
quando è l'ora del caffè
sotto un sole da ramarro
non avendo pane e burro
tu potra mangiare me.
oh oh...

martedì 22 maggio 2007

A sottolineare la fatica dello studio si propone un rituale ormai consolidato: la mancata pulizia degli occhiali. E' incredibile quanto e come si possano sporcare gli occhiali pagina dopo pagina, non so spiegarmi il perchè.
Mi accorgo di non essere solo sul cammino così tortuoso che mi condurrà un giorno non troppo lontano per l'ultima volta fuori dal portone incrostato di giurisprudenza. Ogni giorno in prossimità degli esami diventa un continuo confronto, un continuo piangere ciascuno sulla spalla dell'altro, un raccogliere incessantemente lamentele e sconforti altrui, rilanciare i propri sperando che possano trovare pace tra i pensieri di qualcun altro. Ed è vero, si soffre meglio quando si soffre in tanti, ma non è il principio del mal comune mezzo gaudio, è diverso, è più profondo, più romantico... è reale: le disgrazie di ciascuno vanno a compensare specularmente le proprie, e non si sommano, si annullano le disgrazie reciproche. E' un po' come la spatola passata sulla vaschetta da un kilo di gelato al bacio confezionata dal gelatiere di fiducia: quell'ultimo colpo a liffare di spatola livella la realtà microcosmica: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato: la spatola ha già livellato e non c'è più spazio per spuntoni di nocciola o obelischi di cioccolato fondente. Pareggiati i conti si chiude... e si passa alla vaschetta successiva.
Dottore, quale zattera, quale oceano... io voglio vedere solo il mio Mediterraneo, e voglio solcarlo con lo spartano Sunfish quest'estate, non con un mezzo di fortuna, non da naufrago ma da condottiero, da Signore dei Mari... e l'anno prossimo invece a bordo di un 420 dominare le onde, tutte. E qualcuno potrà dire che abbiamo sbagliato? Qualcuno potrà dirsi più esperto di noi, in uno qualsiasi tra i campi del sapere, mentre veleggiamo degni solo del vento eterno? Esiste una realtà che possa sopraffarci? Esiste una lingua biforcuta che possa disturbarci? Esiste qualcosa di più immortale della nostra stentata mortalità? Dottore, credo che non sappiamo ancora di cosa si possa essere capaci, ed è un bene. Essere un punto in mezzo al mare per persone come noi significa essere cullati affondati nella poltrona più grande e comoda dell'universo, per altri è l'anonimato di essere l'ennesima ripetibile porzione di brune porzioni biologiche, trascinate dalla corrente, timorose per l'esistenza trasparente e indegna di nota della quale possono fregiarsi. Noi invece, investiti dal vento, siamo la prova stessa della nostra esistenza, la prova stessa dell'essere pietra viva, cosciente di avere i mezzi per segnare le acque e la coerenza per saper affondare nel momento giusto, ma sempre secondo volontà... volontà che possiamo permetterci, noi.
personaggio alfa: non avresti una proposta più allettante per me oggi?
personaggio beta: allettiamoci...

domenica 20 maggio 2007

Lascio da parte il malloppo di processuale amministrativo per onorare la catena "lanciatami" da Guccia. Si tratta di stilare l'elenco delle venticinque canzoni della mia vita. Certo è che venticinque o sono troppe o troppo poche, e ancora più certa è la condizione che appongo alla fatica: l'ordine sarà certamente sparso. Certo di dimenticare molto, e magari qualcosa di fondamentale, comincio:

Lucio Battisti - Vento nel vento
Steve Ray Vaughan - Rivera Paradise
Jimi Hendrix - Little wing (ma anche la versione di SRV...)
Carmen Consoli - Eva contro Eva (si può tutto l'LP?)
Fabrizio De Andrè - Il testamento di Tito
Fabrizio De Andrè - Via del campo
Fabrizio De Andrè - Nella mia ora di libertà
Francesco Guccini - Farewell
Francesco Guccini - Scirocco
Francesco Guccini - Quello che non...
Francesco Guccini - Canzone della bambina portoghese
Franco Battiato - La cura
Joe Satriani - Always with me always with you
Kunsertu - Mokarta
Ludovico Einaudi - I giorni
Ivan Della Mea - O cara moglie
Paolo Pietrangeli - Contessa
Metallica - Nothing else matters
Augustin Barrios Mangore - Cueca
Modena City Ramblers - I funerali di Berlinguer
Pat Martino - Blue bossa
Pat Metheny - September Fiftheen
Sergio Cammariere - Tutto quello che un uomo
Smashing Pumpkins - Tonight tonight
Taberna Mylaensis - Ottave d'amore
Tiromancino - Imparare dal vento

Sono ventisei... Che ne pensate? Però qualcuna mi è rimasta in punta di dita :(

sabato 19 maggio 2007

Ho lasciato casa poco prima delle otto stamane, e vi rientro adesso coperto di sudore, quello attuale e gli innumerevoli strati della giornata. Poggio i gomiti sulla scrivania e scopro che è come se questa giornata sia trascorsa in una dimensione diversa: non ho consumato nessuno dei tre pasti principali al tavolo consueto, non ho aperto il frigo a due piazze neanche per un bicchiere d'acqua. Eppure che sapore oggi, e tutta questa stanchezza ha un senso, i piedi indolenziti, la striscia della cintura impressa sulla pancia... tutto acquista un senso particolare. Merita un posto di riguardo questa, tra le giornate colme di senso. Merito qualche ora di sonno allora, corro a condividerla con gli amati sogni, gli agognati desideri e le preghiere che propiziano concessioni pur immeritate...

giovedì 17 maggio 2007

Pare che mi facciano esordire nel mondo del piccolo giornalismo, per questo solo silenzio oggi tra queste righe... e se ce ne fosse stato bisogno, ho realizzato che non so scrivere come un giornalista...

mercoledì 16 maggio 2007

Di nuovo a inseguire pagine su pagine, centinaia di pagine su centinaia di pagine, di nuovo cercare di ricordare la posizione di centinaia di ferri del mestiere che ancora non ho. Fortunatamente resta ogni tanto qualche manciata di minuti che possano rigenerarmi. Così una serata magnifica rende più leggere molte di queste ore che gravano sui polsi e sulla vista. Ed è solo concedersi a sapori e odori ancora presenti, per il tempo che è permesso impiegare nello sfogliare una pagina, quando le righe cessano di essere orizzontali e divengono illeggibili. Pochi istanti, capaci di scaldare ancora un po' ciò che congelato nella memoria resterà per sempre, scaldare per liberare atomi di aromi che risvegliano i sensi, moltiplicano le energie e concedono ampi ma fugaci spazi all'immaginazione che esiste al nostro posto...

martedì 15 maggio 2007

Non sono un amante del genere, ma questa immagine mi ha convinto concettualmente...
Grazie a Hronir per la segnalazione.

domenica 13 maggio 2007

Passa la sua vita a vendere càlia, inseguendo per destino la festa, le innumerevoli feste di paese, e occupa un angolo di piazza che presto si colora e profuma. Triste destino, rincorrere feste giorno dopo giorno e non poter mai festeggiare, illudendosi del festeggiamento perpetuo che lo vede sempre ospite e mai protagonista. Sfruttare ore di gioia altrui per mangiare qualcosa la sera, smontare la bancarella e volgere ad altra piazza, ad altra festa. Soffocare tristezze dimesse e doverle portare dietro giorno dopo giorno impassibile. Accumulare istanti di amarezza, imbustarli in silenzio e adagiarli accanto a ceci, arachidi, semi di zucca e mandorle caramellate. Che destino triste, privato della tristezza, privato della calma di un istante di solitudine, privato della solitudine di un attimo di disperazione, privato della disperazione di un istante di sconforto. Votato all'impassibilità e al sorriso, devoto a mille statue, fedele come un fedele vero. E tra poco sentirò ancora il rumore di una manciata di ceci strappata alla bancarella e gettata sulla statua della Madonna di turno, personale modo di ringraziare per il pane quotidiano. Quell'istante, il fragore dei ceci su materia paradivina, squarcia la confusione della festa, blocca lo scivolare del tempo ad affermare una presenza intimamente fondamentale. Poi il carro riparte, la Madonna rientra in chiesa. Del venditore ambulante di càlia resteranno per una notte i gusci sfilacciati delle arachidi ai bordi della strada, ancora per qualche ora il vento condurrà le pellicine dei ceci tostati a incontrare occhi che lacrimeranno, un semplice arrivederci all'anno prossimo per la piazza. Un anno prossimo che dura una notte invece per il venditore ambulante di càlia.
Modestamente immodesta certa natura umana, e certamente incline al dolore...

sabato 12 maggio 2007

Ho avuto paura di applaudire, ogni parola mi avrebbe strappato un applauso ma avevo paura di applaudire, sarebbe sembrato disturbare un così intimo momento di vita più che di spettacolo. Qualcuno vive di mediocrità, qualcuno di sfarzo. Io mai ho visto rendere così spettacolare una vita, così vivo un momento di spettacolo. Io mai ho visto 1 x 1 anima così pudicamente nuda. Ormai non è più trovare conferme, non è più stupore. Ora è solo profonda ammirazione e orgoglio, è l'innocente superbia di poter credere "anche una, solo una parola tra quelle di questa sera era per me, scritta da me o passata per me". Ho avuto paura di alzarmi in piedi al termine, per non turbare quel composto sconcerto di applausi. E la mandibola è ancora indolenzita, ho stretto i denti tutto il tempo, e non so spiegare il perchè. Ho trattenuto non so cosa, ho sudato e trattenuto il fiato. Ho conosciuto una manciata di personaggi e la loro storia, o forse ho ascoltato una manciata di storie e i loro personaggi. Ciò che è certo è che da qualche parte l'anima di quelle storie osservava con il mio stesso perdermi tra le parole, e si osservava, si rivedeva in quest'epico ricordo, in questo umilmente grandioso palco scenico, più palco e meno scenico. Adesso sei tu quella che scrive, Cri. E permettimi di terminare qui per questa sera, perchè nulla potrei aggiungere a quanto vissuto pochi minuti fa. Accetta dunque solo il mio grazie sentito, il grazie di quello che ti stava di fronte sul bus al rientro dal primo giorno di scuola, il grazie di quello che ti ha dato innocentemente le spalle per anni. Scrivi ancora Cri, fallo per me, fallo anche per tutti noi...

venerdì 11 maggio 2007

personaggio alfa: adesso penso di meritarmi qualcosa di più, non credi?
personaggio beta: ti meriti già tutto, e più di tutto non sono in grado di darti...
Mi è capitato di credere che avrei avuto ragione, che sarebbe stato come immaginavo. E invece era l'immaginazione che si prendeva gioco di me, erano le ragioni a scavalcare i pensieri e la vita. Adesso la vita è finalmente nelle mie mani, tanto da comprendere che non posso disporne appieno, come ogni oggetto di valore che osiamo accarezzare di una gioia timorosa. E cosa sarebbe oggi la mia carezza se non avessi mai quasi casualmente dissotterrato quell'oggetto soffocato da strati di polvere secca e amara, da strati su strati? Le mani nel fango vanno immerse solo per lavoro o per piacere, mai per caso, mai eseguendo un ordine, e soprattutto se chi impartisce gli ordini non è mai esistito se non nel disegno modesto di una mente che ha voluto limitarsi.
E per festeggiare oggi, per capire cosa voglia dire vita, tutti alla Sala Laudamo, ore 22:15. Sento già profumo di Zagara, lo sento e finalmente posso ragionarne i sentori secondo quella che ho riscoperto mia volontà...

mercoledì 9 maggio 2007

Ventinove anni fa il corpo di Aldo Moro. Ma di questo hanno parlato tutti i giornali oggi, numerose le commemorazioni, numerosi i commenti.
Una giornata di silenzio invece per Giuseppe Impastato, silenzio irrispettoso, irriverente. Non voglio credere che le sue parole siano servite a nulla, non voglio credere che il suo sacrificio sia servito a nulla. Mi sento in un pozzo d'omertà, quella omertà nella quale sguazziamo. E allora forse è vero che ci piace questo clima, che ci siamo assuefatti, abituati. A volte anche il martirio non ha prezzo. Mi ritiro anch'io adesso in un silenzio, diverso però, rispettoso questa volta. Forse non è valsa la pena neanche di un post alle nove di sera, forse tacere avrebbe fatto più bene... E tra trecentosessantacinque giorni forse vi parlerò di una morte assolutamente inutile. Le cose non sono cambiate, e la colpa non è certo di Peppino. Nemo profeta...

martedì 8 maggio 2007

Venerdì prossimo, ore ventitrè, Sala Laudamo, Messina. Io non dico chi c'è, dico solo che dovete esserci, e direi pure perchè dovreste esserci se ne fossi capace. A volte le emozioni restano tali, non si scompongono, non si assimilano, restano emozioni, dalla nascita alla morte. Assisterò impassibile e di pietra, come sempre. Sconvolto da uno stupore che ormai è divenuto familiare. E con tutto l'orgoglio di cui sono capace penserò tra me e me "la conosco, quella lassù la conosco".

lunedì 7 maggio 2007

Saranno cose già sentite, o scritte con un metro un po' stantio, ma intanto questo è mio.
Risuonava questo verso incessantemente tra una pagina e l'altra di diritto amministrativo, e mi sono scagliato qui a scrivere di non so cosa. Sarà nostalgia, sarà lo stress dello studio, sarà la fatica da minatore dello sfogliare queste pagine pesanti, centinaio dopo centinaio, sarà forse solo la voglia di una birra d'estate, quando c'è poco da pensare. E invece no: solo io, questa sedia e l'incapacità di evadere, l'impossibilità di pensare a uscire fuori di qui, a staccare il culo da questa sedia, e vi giuro che il mio primo atto da avvocato praticante sarà comprare una poltroncina imbottita, girevole e con tutti gli altri sacramenti del caso. E nulla c'entra con ciò che non so di stare pensando in questo istante, nulla c'entra con ciò che non so di poter pensare. Arriveranno le lenzuola anche stanotte, e giorno dopo giorno mi lascerò macinare dal tarlo che non sa spiegarmi quale sarà il mio futuro. Il tarlo non sa però che il futuro un giorno smetterà di essere tale, arriverà il giorno in cui il cerchio se non si chiude quantomeno avvicina le sue linee. Ed io capirò, della polvere del tarlo farò un cemento finalmente immortale...

domenica 6 maggio 2007

Solo per segnalare ai "colleghi" bloggers l'iniziativa Blogger's_Birthdays.
Poi stanotte ho sognato che Emilio Fede intercedeva presso Mondadori a mio favore per farmi pubblicare un libro che sbeffeggiava Berlusconi. Al meeting di presentazione Fini ne leggeva un brano commettendo una marea di errori e dicendo che la forma era pessima. Io mi giustificavo affermando che l'iniziativa di raccomandarmi era nata da Fede e io di solito non scrivo nè in quel modo nè quel genere...
E ho sognato di nuovo fragole, stavolta figlie di uno scambio romantico col dott Azzarà, ma vi racconterò dopo...

venerdì 4 maggio 2007

Fa un certo effetto, quasi mezzanotte e finestre spalancate. E nonostante tutto questo quasi sudo. Sembra che l'estate mi stia aspettando là fuori. Poi ricordo che dovrò vederla a lungo da qui dentro l'estate che arriva, sento che mi innaffierà di afa e non potrò fare nulla per varcare quella soglia. Sarà un'estate di carta. Forse solo per questo, egoisticamente, vorrei solo che fosse corta...

giovedì 3 maggio 2007

Mattina presto, maniche corte e una finestra aperta accanto che scioglie su di me la brezza fresca di un giorno piovigginoso. E' il momento giusto per raccontare, la mente non è ancora contaminata dalle pagine di diritto amministrativo e mi sento in forma. Seconda notte disturbata da fragole che mi tormentano il sonno, ma questa è un'altra storia.
E come ogni giorno memorabile ci siamo ritrovati già dal mattino, prima di ogni altra occupazione. Appuntamento alle nove e trenta davanti la Facoltà. E' il primo maggio. Nessuno è presente alle nove e ventisette, così decido di fare un salto alla stazione di Messina Marittima per recuperare Il Calabria™ giunto proprio in quell'istante dopo una avventurosa traversata dello Stretto. Torno di gran carriera presso il luogo dell'appuntamento, che stavolta è popolato. Mancano ancora il Dott. Azzarà e Bat, decido così di caricare la mia macchina e partire in anteprima con parte del gruppo. Tere reca in mano una cassettina di fragole, dono delle Bafie tutte, che giungono a destinazione decimate in quanto uno dei cestini è stato al primo semaforo ceduto ad una bisognosa questuante che intenerì lo sguardo per commuovere la sensibile collega (almeno una vaschetta s'è salvata dalla triste sorte che avrebbe potuto affliggerla qualche ora dopo). Giunti al paradiso dello schiticchio cominciano i preparativi, mentre con regolarità affiorano gli altri invitati. La prima auto a giungere è quella condotta da Bat con Giò, Vale e Ciccio. In solitaria Peppe e contemporaneamente il Dottore con Antonio recanti in dono diversi chili di prelibata carne di maiale. Scorre la mattina tra la macedonia di fragole, i preparativi per tavola, la fragranza del pane caldo e le folate di vento che permettono la danza in volo persino dell'insalata. Poi brace e carne, si mangia. Tristo il momento della macedonia di fragole con tanta cura preparata dalle premurose Bafie: alla prima cucchiaiata qualcuno si accorge che qualcosa non va per il verso giusto. Un piattino mal coperto di melanzane e pomodori sott'olio, che il Dottore femminuccescamente aveva preferito non terminare, qualche minuto prima della portata in tavola delle fragole si era ribaltato nel frigo facendo scivolare lentamente, goccia dopo goccia, un consistente quantitativo di olio alla melanzana all'interno del compianto recipiente di fragole. Un minuto di silenzio, grazie. Il dolce è stato preparato da Giò (tiramisù) e Vale (torta al cioccolato e Grand Marnier), entrambi deliziosi e degni di colmare quel vuoto di tristezza cagionato dall'imperizia del sottoscritto. Poi tamburelli, zampogne e chitarre per tutto il pomeriggio. Dopo l'impasto per la pizza si sceglie di replicare l'ormai noto esperimento Mentos e Coca, con gli esilaranti risultati che possono ammirarsi nell'area download alla vostra destra. Giunge il momento della pizza e dei fagottini alla nutella, sul quale non posso pronunciarmi io per presunta mancanza di obiettività (si attendono commenti). Bat è la prima ad andar via, un treno la attende poche ore dopo. Poi un veloce rassettamento, i motori di nuovo caldi e i saluti davanti all'ITAS Cuppari. Per la prima volta nella storia degli schiticchi niente foto di gruppo con autoscatto, perciò pubblico solo il meglio del meglio, la crème de la crème, dei presenti. Tutto il resto verrà pubblicato nell'area download a breve: potete trovarci l'invito della giornata (abbiamo dimenticato di firmare!), i video che rappresentano i momenti più importanti, e un estratto di foto che mi accingo a selezionare.
L'impegno ufficiale è stato preso: una focacciata a legna presso gli stessi luoghi dopo la sessione estiva di esami. Io ci sarò, voi?

mercoledì 2 maggio 2007

Abbiate ancora un po' di pazienza...

martedì 1 maggio 2007

Se è il primo maggio e stai leggendo questo post probabilmente avrai qualcosa da invidiare a me e alla splendida compagnia che si accinge a festeggiare la festa dei lavoratori!!! (sperando un giorno di poterla festeggiare a pieno titolo e non da studenti :))