venerdì 28 settembre 2007

Nonostante il molto tempo libero a disposizione, non riesco a stare a capo della mia parte di vita digitale. Le mail si moltiplicano, e con esse gli avvisi eBay, la notifica di nuove foto degli amici flickr, il lettore feed rss sputa avvisi da ogni angolo...
Giornata da dimenticare quella di ieri, che mi ha lasciato una sensazione di inutilità palpabile. Ho creduto per molti istanti di non essere poi così utile alle persone delle quali mi circondo. Brutta sensazione, una delle più brutte degli ultimi primi due anni di vita.
E adesso cos'è? la fine dell'autunno o l'inizio della primavera? Si sta bene con le finestre aperte, lenzuola solo dalle quattro del mattino e tanta, tanta voglia di scattare qualche foto interessante. Puntualmente insoddisfatta.

mercoledì 26 settembre 2007

Avrei avuto mille notizie da riportare: dal parziale mutamento sulla politica di one laptop for child ai recenti sproloqui di Aldo Grasso, dal premium reseller Apple di prossima apertura a Messina a qualcosa che in questo momento dimentico. E invece cerco di perdermi tra un post che non c'è, confuso dalle suite espanola di Segovia e innervosito da un'attesa particolare, più tesa di quanto immaginassi.
Pioggia finalmente, e pioggia di nuovo svanita, di quelle che lasciano solo milioni di formiche con le ali a riemergere dalla terra. Pioggia che non lava e che rinfresca appena. Arriverà l'autunno vero, arriveranno le gocce di pioggia sul vetro a rendermi più simile  a me stesso.
Attendo, di una serenità appena appassita... 

martedì 25 settembre 2007

Secondo giorno di vendemmia... Chi vuole può raggiungermi tra i filari, lauto banchetto! :)

sabato 22 settembre 2007

Viva il Ministero della Salute. Qualche giorno fa, complici le Ferrovie dello Stato che hanno trasformato un viaggetto in treno in un'odissea ferroviaria, ho deciso, giusto per ingannare quei quaranta minuti di ritardo, di acquistare una rivista in edicola. La pubblicazione è bella e incellofanata. Mi siedo sulla panchina e scarto con sadica perizia il giornale. Liberatolo da quella patina asfissiante, volano a terra altri tre fardelli: il primo è il bollettino per l'abbonamento alla rivista che finisce immediatamente nel cestino; il secondo è un catalogo di supplementi d'arredo e segue le sorti del primo; un sottile opuscolo rimane a reclamare il mio sommario esame. Si tratta di un agile foglio A4 piegato in due, e si intitola nonsoloaids. Niente fronzoli grafici, niente disegnini, niente carta patinata. Apro il foglio e vi trovo la descrizione di sette malattie sessualmente trasmissibili: AIDS, herpes genitale, papillomavirus, epatiti virali, sifilide, gonorrea, uretriti e cerviciti da clamydia. Per ogni morbo sono indicati i sintomi e le modalità di contagio. In quarta di copertina una serie di informazioni comuni e avvertimenti oltre a un numero verde (800-861061) che "garantisce l'informazione anche in inglese, francese, rumeno, spagnolo, arabo, cinese e russo". Sono lontani i tempi in cui nelle scuole veniva consegnato un corposo pamphlet pieno di disegnini che invitava i giovani all'astensione. Oggi quantomeno si considera il pubblico destinatario di queste iniziative capace di comprendere quanto viene proposto in un linguaggio semplice ma senza inutili e bigotte censure. Unica pecca: non viene citato alcun sito internet ove reperire le stesse informazioni, tuttavia una breve ricerca mi ha permesso di trovare l'opuscolo oggetto delle mie attenzioni. Non posso che invitare alla lettura e alla diffusione. Grazie Ministero (una volta tanto...)!

venerdì 21 settembre 2007

Un po' di calma e il tempo, finalmente, di recensire 31 ottobre, romanzo del caro Glauco Silvestri. Come al solito (:)), nonostante la ferma intenzione di acquistare il volume dopo aver ricevuto in premio La spada, destino ha voluto designarmi  vincitore di un'altra competizione. Così ecco immeritatamente tra le mie mani una copia omaggio del thriller, per di più in anteprima!


Glauco Silvestri, 31 OTTOBRE. 
Edito da Casa editrice Il filo, collana Vertigo nuove voci.
132 pagine per quattordici euro.

Misteriosi omicidi a Bologna: una ragazza, sui trent’anni, uccisa in piena notte mentre tornava a casa; un ragazzo morto in seguito a uno strano incidente con un autobus privo di autista; infine un’altra ragazza, ammazzata davanti a casa, mentre aspettava il suo ragazzo. Ciò che di orribile hanno queste morti è che l’assassino ha aperto alle vittime il ventre dal petto all’inguine e si è divertito a estrarne le viscere. Di fronte agli occhi degli investigatori, un tenente dei Carabinieri e un’affascinante sottotenente della Scientifica, si mostrano scenari devastanti, che hanno tutti qualcosa in comune: la parete più vicina è annerita da fiamme e sembra ritrarre il delitto nel suo momento più cruento. Oltre a questo una presenza inquietante: vicino alle vittime viene sempre trovato un miagolante gatto, completamente nero, se non fosse per le chiazze rossastre del sangue, che gioca con gli organi di quelle. Proprio il felino sembra essere l’unico possibile collegamento tra i tre casi. Tutto accade alla vigilia della notte di Halloween. E forse proprio qui si nasconde il segreto di questi efferati omicidi che sconvolgono la pace della, mai come ora, misteriosa Bologna.

Il volume si presenta perfettamente impaginato e rilegato. La copertina, morbida, reca una elaborazione fotografica, realizzata dallo stesso Autore, rappresentante un panorama di Bologna sovrastato dal ghigno di una inquietante zucca di Halloween. Unico appunto, giusto per essere pignoli, l'odore del libro, un po' troppo sintetico (e vabbè ;)).

Cosa mi è piaciuto.
La lettura è molto piacevole e cattura sin dalle prime pagine: nel mio caso l'intero racconto è scivolato tra le rotaie di un viaggio in treno. Mai ho sentito l'esigenza di interrompere la lettura, la storia è ben strutturata e molto ben scritta.
Come ho potuto notare in La spada, tutto sembra molto cinematografico. Credo di aver invidiato numerose volte i cittadini di Bologna: la storia si articola tra i portici e le strade di questa splendida città, e mi sarebbe proprio piaciuto conoscerla bene per poter effettivamente rappresentare in termini iperrealistici la scena, che comunque, ribadisco, è sempre ricca di particolari.
Molto ben costruiti i personaggi sia nella dimensione psichica che relazionale.
Finale perfetto.

Cosa non mi è piaciuto.
Una scena di sesso poco coinvolgente, mi ha dato un'impressione di sterilità aggravata.
Quei quattro o cinque refusi che ci scappano sempre ;).
L'utilizzo del termine rusco.

Nel complesso un ottimo racconto, storia ricercata e mai banale. Non posso che consigliarne la lettura e attendere gli sviluppi letterari del nostro caro Glauco!
Preferisco non svelare altri particolari o altre impressioni che potrebbero impoverire una lettura che mi auguro avrete il piacere di affrontare.

giovedì 20 settembre 2007

Eccomi qui, con un po' di ritardo, a narrare di piccoli sacrifici quotidiani, di imprese più o meno impossibili, di amici sempre presenti. Non ho avuto una grande prontezza di riflessi nello scrivere queste righe, sono infatti passate circa quaranta ore dall'esame di procedura penale, ma, appena liquidato, mi sono accorto che avevo qualcosa di importante da fare, qualcosa che mi ha tenuto lontano da questa tastiera, e alla quale non ho voluto rinunciare. Sono al quinto giorno consecutivo di emicrania, non riesco a lottare contro questi sottili crampi cerebrali, e non ci faccio quasi più caso. In fondo donarsi a certi stati di stress non è che una (in)sana forma di masochismo.
E mentre cerco di essere a fatica di nuovo sereno, posso osservare una nuova riga imbrattata sul libretto, un ventiquattro equo, meritato e gradito. Sento sfumare il 110 ormai, ma non è importante per me.
E in tutto questo, Antonio, Filejaman, ha sostenuto il suo ultimo esame e si appresta a vivere un periodo meraviglioso della sua vita, come lo vissi io qualche tempo fa. Peccato che duri solo una settimana.
Forse ho già parlato troppo di me in questo post, perchè questo post era, come sempre, il mio modo di ringraziare voi ancora una volta. Faccio fatica a ricordare quanti mi siano stati vicini in questi giorni, dal preesame ai postumi della cattedra trinceale. So solamente che mai mi sono sentito solo: tra chiamate, sms, commenti su questo blog che mi dona ogni giorno una persona cara in più, pacche sulla spalla e percosse di ogni genere ho tentato di mantenere saldi i nervi, e di avere coraggio quantomeno per voi, per le vostre aspettative.
E dunque si ricomincia da questa fresca mattina di settembre che taglia in due con la sua brezza una stanza forse stanca di ospitarmi ancora.
Semplicemente, ancora una volta, grazie.

mercoledì 19 settembre 2007

Tre comunicazioni velocissime giusto per non farvi stare sulle spine:

a) Con questo post taglio il traguardo dei seicento;
b) Ho letto 31 Ottobre e presto seguirà dettagliata recensione;
c) Filejaman ha finito le materie

e, rullo di tamburi...

c) Procedura Penale è andata!!! 

Per i dettagli attendete ancora qualche ora! :) Grazie intanto a tutti per il supporto.

lunedì 17 settembre 2007

Venti e cinquanta, solo voglia di raggiungere le lenzuola. Il rinvio ci voleva: appello, cassazione e Legge Pecorella sono stati approfonditi. A domattina l'ultimo strappo sul codice. Comunque vada, la mia coscienza sarà un po' più pulita. Notte...
Esame rinviato a domani... restate sintonizzati!!! :)

domenica 16 settembre 2007

Stremato, non più tranquillo, anzi, inquieto. Tuttavia, forse, sereno. Vedremo cosa mi riserva questo domani già scritto, vedremo se tenterà di tirare fuori una rabbia che non c'è. A me basta non sapermi solo...

venerdì 14 settembre 2007

Anomalie di un'attesa, profonda tranquillità, impegno generoso e calma, molta calma. Per il resto tutto normale: dalla forfora preesame all'improvviso consueto non curarmi delle più elementari regole dell'igiene personale. Gli esami mi fanno puzzare come un caprone nonostante la rigenerante doccia delle diciannove e quindici. Ho pranzato con una squisita pasta tonno e peperoncino, e nella calma dell'assuefazione da carboidrato vi metto al corrente di qualche stupidaggine raccolta qua e là.

Stupidaggine a): Lasciamo stare le bastonate di Borghezio e le idiozie di Calderoli, ma guardate cosa si legge sul corriere della sera:


Incredibile! Corriere assumi me!!! E pensare che un tempo ci scrivevano Montale e Pasolini...

Stupidaggine b): Da segnalare assolutamente la vignetta di The Joy of Tech che prende spunto dalle ultime vicende di Steve Jobs alle prese con la riduzione di prezzo dell'iPhone che tanto clamore ha suscitato. Letteralmente imperdibile.

Un'ultima osservazione seria invece, doverosa: ieri il post che avrei voluto scrivere è stato bruciato sul tempo da una riflessione di Vale: probabilmente hai ragione, siamo noi gli artefici della nostra stessa serenità...

P.S. Grazie a tutti per gli incoraggiamenti che mi giungono continuamente: ce la farò a superare procedura penale, state tranquilli. Non dovessi farcela... è uguale :)

mercoledì 12 settembre 2007

Mi sento uno studente pieno di zelo oggi, all'improvviso i timori dell'esame incombente sono stati scacciati da un'intensa seduta di studio. Non so quanto durerà, ma non posso che godere di questi istanti.
E in tutto questo ho avuto pure da perdere qualche istante dietro le mie passioni così leggere, ho constatato che il mio account flickr ha superato le cinquecento visite, numerosi si fanno i commenti e posso vantare diversi favoriti e addirittura una foto su explore. Inoltre, e questo va a memoria di una splendida serata di luglio tra amici, ho finalmente le prove che Satoscitomi esiste!!! Visto che ci sono, dallo stesso sito potete scegliere i vostri doni per me...
Strano stato d'animo, accessibile senza passaporto. Strano stato d'animo, separato solo da una chimica che non conosco, da alchimie di pensiero così apparentemente inaccessibili.
Quattro giorni all'esame, e non solo sono sereno, sono persino felice. Mi sento cambiato...

martedì 11 settembre 2007

Di nuovo undici settembre. Non ho acceso la TV oggi, sono troppo impegnato con le mie pagine. Immagino tuttavia sia iniziato il circolo delle commemorazioni usa e getta, delle lacrime riposte negli armadi, in naftalina, pronte ad essere ripescate nel momento del bisogno.
Gloutchov suggerisce di andare a sfogliare la pagina di wikipedia relativa all'undici settembre, ed è un ottimo suggerimento. Franca invece ricorda l'undici settembre cileno, del quale forse l'america si vergogna troppo poco, e non posso far altro che condividere le sue impressioni.
Io, dal canto mio cerco di riflettere, e inevitabilmente un pensiero è dovuto alle vittime, a mio parere evitabilissime, del 2001. Ancor di più però guardo a quel 1973 dimenticato, alla morte non di migliaia di persone, che in questi casi cade in secondo piano, quanto al feroce assassinio della democrazia, assassinio mai passato al livello della giustizia. E rifletto, rifletto ancora. Mentre ogni cittadino su questa terra, e in maniera particolare ogni cittadino statunitense piange le proprie vittime, forse sarebbe il caso di guardare anche indietro, e valutare se non ci sia un sottile filo rosso tra i morti del settantatre e quelli del duemilauno.
Visione consigliata: 11 settembre, il film. In particolare l'episodio che espressamente si riferisce ai fatti cileni, del quale in questo momento non rammento, e me ne scuso, titolo e regista, e l'indimenticabile frammento di sean penn...

sabato 8 settembre 2007

Ho visto SiCKO, l'ultimo documentario di Michael Moore. Nonostante lo scetticismo di parte della critica, che accusa il regista di retorica e demagogia, mi sono accostato alla pellicola in grande serenità, in quanto adoro la retorica e la demagogia se a farla è Moore. Del sistema sanitario americano qualcosa sapevo, ma certamente gli episodi di ER riuscivano a celare spesso quella parolina strana "assicurazione" che a quanto pare riveste il ruolo di vocabolo più ricorrente nel campo. Sono state due ore di angoscia, di profondo disprezzo per un sistema che definire barbaro sarebbe un complimento. Un sistema che non conosce, giusto per fare un esempio estremamente riduttivo, quei valori fondamentali che sono alla base di ogni sistema non necessariamente democratico. Ho provato infinita vergogna per una classe di amministratori che mi ha fatto invidiare la politica italiana, e infinita pena per un popolo mantenuto nell'ignoranza e nella paura. Decine le questioni che Moore snocciola con semplicità minuto dopo minuto. Il mio suggerimento è solo uno: guardatelo. Se non volete andare al cinema scaricatelo pure in quanto si tratta di uno di quei film che è importante assimilare in stile vaccinazione, e che non ha contropartite economiche sostenibili da onorare. Non so se nascerà un dibattito su queste pagine, certo è che certe problematiche vanno conosciute oltre la barriera del sentito dire, certi nemici vanno affrontati con fermezza. Impegnamoci a non finire mai come loro... E guai a sentir parlare di malasanità domani, nonostante le pinze nello stomaco, nonostante una gamba destra operata al posto della sinistra. Credetemi, rispetto a quanto ho osservato ieri sono dettagli.

venerdì 7 settembre 2007

Semplicemente qualche comunicazione, in questa che non è per nulla una giornata eccezionale tra amici che non stanno bene e tanto, tanto studio.
Anzitutto volevo rendere pubblica la mia adesione a pro sport migliori in TV, iniziativa del "collega" blogger diploD. Rinvio al suo blog, che contiene un'analisi lucidissima e ben curata, per approfondire l'interessantissimo tema. Qualora vogliate supportare la meritoria campagna potete parlarne sui vostri blog e magari inserire uno dei gradevoli bottoni realizzati dallo stesso diploD, come ho fatto io sulla barra laterale.
In secondo luogo, leggendo distrattamente qualche testata locale, mi sono imbattuto nella scoperta di un rivoluzionario mezzo di trasporto: il piedibus. Pare che il comune di Cosenza stia per istituirlo. Ora a me sembrava un'idea veramente poco intelligente (per usare un eufemismo), tuttavia il tanto originale mezzo è nato in Danimarca, deve quindi esserci una ragione di grande opportunità che spinga all'utilizzo del rivoluzionario mezzo. Io non la trovo. Chi mi aiuta?

giovedì 6 settembre 2007

Settembre davvero. E da un giorno all'altro alle sette di sera è già buio. Finita davvero l'estate. Gocce di pioggia e aria fresca, termometro sui venticinque, erano mesi che non accadeva. Mi aggrappo ai testi di procedura penale, ritornano gli occhi stanchi. Con quest'autunno fittizio ritornano le notizie, o forse c'erano pure prima ma era poco il tempo per andarle a cercare. Così tra lutti più o meno eccellenti, clonazioni più o meno integrali, ipod più o meno nuovi comincio a riacquistare la routine, comincio ad avere sete di uscite tra colleghi, anche se quest'anno sarà inevitabilmente diverso: niente lezioni, solo quei due o tre esami che ci separano dalla laurea. E poi? Poi dottori perdavvero, assolutamente come prima...

lunedì 3 settembre 2007

Sacrificio, comunione e pace. Ecco la mia ultima settimana.
Potrei pure fermarmi qui, ma la voglia di raccontare è troppa, troppi i motivi per cui è d'obbligo sussurrare piano quassù queste parole. E dunque scrivo perchè spero di poter ricordare sempre, ammesso che queste pagine resistano alla furia devastante del tempo e del progresso. Scrivo perchè tanti sono gli amici che devono sapere cosa ho visto per loro. Scrivo perchè così tante sono i punti di vista sulla realtà che ho cambiato in questa esperienza che rischio quasi di restare scemo a vita.
E quindi cominciamo dall'inizio, dal mio incontro allegramente perplesso con la carovana. Mi confortavano gli occhi di Tere e Mari, già esperte del settore. L'unico a titubare forse ero proprio io, cercando il conforto di Vale che arrivava a stento, perchè forse in tutto quel festoso caos era la più simile a me, scettico e felice solo per il momento di avere qualche amico con cui condividere la strada.
Olivarella-Messina, Messina-Salerno via nave di Franza Cartour Gamma, Salerno-Bevagna. Dalla Sicilia all'Umbria in un balzo di sedici ore.
Le ragazze trovano posto in un lussuoso convento cinque stelle con bagno in camera, noi uomini duri ci accampiamo nei corridoi di una palestra: cinquanta persone per tre bagni. Comincia qui un'esperienza che mi avrebbe segnato il cuore così a fondo da lasciarmi ancora in una pace surreale mentre racconto. Dovessi proporre la mia solita cronostoria avrei serie difficoltà nel contenimento dei byte, perciò divido tutto in tre capitoli, nessun ordine cronologico, solo frammenti di vita, che dove siano non conta, che quando siano stati non conta, conta solo che siano ancora qui:

Sacrificio.
La nottata sulla Cartour: niente posti prenotati. Pernottamento ai tavoli scomodi di un bar. Tentativo di riposare sul ponte e conseguente risveglio dopo mezz'ora alla temperatura di meno quindici, coperto di rugiada. Ancora non si tratta di sofferenza ascetica, certo è che è stata utile ad avvicinarci, noi sei, piccoli portabandiera bafioti.
I bagni della scuola: pochi, e mai avrei creduto di poter essere capace di usufruirne. E invece un inedito spirito di appartenenza ad una confraternita di sconosciuti mi ha permesso di diventare uguale come gli altri, e adattarmi anche io alle uniche forme così rigide che non immaginavo spianabili: in altri termini ho defecato in tazze veramente poco pulite, giusto per non fare troppa poesia.
Tre notti sul pavimento: non classificato, falso sacrificio, o meglio sacrificio consapevole che ha confezionato il distacco che volevo prepararmi.
I bagni chimici sulla spianata di Montorso: questi, ahimè, non sono riuscito a digerirli neanche come sacrificio. No comment.
N kilometri che separavano il parcheggio due dalla spianata di montorso: fatti con amore, sia all'andata che al ritorno. Qui il dolore è diventato il mio più grande alleato, e mi ha spinto a portare per qualche kilometro una cassa d'acqua pur essendo consapevole del fatto che non sarebbe servito a nulla: l'acqua la davano pure dentro.
La nottata di rientro sul pullman: sacrificio vero, ma solo perchè mi separava dai miei amici e dalla realtà che in meno di una settimana ero riuscito a seminare e coltivare con profonda dedizione.

Comunione.
Mari, Tere, Pina, Laura, Vale: mi sembra così idiota aprire questo paragrafo. Sono state loro a spianare la mia strada, a confortarmi nei momenti di scetticismo, a vedere le mie lacrime nei momenti di commozione, a far finta, come sempre, di compiacersi delle mie battute stupide.
Luigi, Bat, Antonio, Salvina, Rita, la mia famiglia, il mio coro e tutte le persone che conosco e che porto nel cuore: dire che non fossero presenti sarebbe un grosso errore. E non mi riferisco solo ai messaggi e le chiamate ricevute incessantemente, penso piuttosto alla missione che mi ero imposto, ritrovare cioè nella serenità che cercavo la loro stessa serenità, le loro intenzioni, le loro necessità.
Bevagna tutta, Silvano in Particolare: Mai mi sarei aspettato una generosità così accentuata, un affetto così incontenibile. Non c'è stato un attimo in cui non mi sia sentito a casa. Ho toccato con mano i sacrifici della comunità che ci ha accolto, sacrifici sempre affrontati con il sorriso. Centinaia di pasti ogni giorno, preparati con cura e attenzione. Spazi della Città a nostra completa disposizione. Amicizia, tanta amicizia, gratuita e sincera.
Il pullman tutto, Stefano in particolare: è soprattutto di quest'ultimo che voglio parlare, emblema della bontà, teorico di umiltà. Sincero e spontaneo, probabilmente il più saggio, il più puro, la persona di cui avevo bisogno per comprendere molti dei concetti che, in raccoglimento, ho tentato di affrontare.
Benedetto XVI: e qua potete cominciare a ridere tutti, perchè neanche io avrei mai immaginato di difendere un Papa, così sfiorato da quella vena di anticlericalismo che mi ha sempre contraddistinto e reso critico in ogni circostanza. Eppure la sua omelia mi è piaciuta, l'ho avvertita come il momento più toccante di una manifestazione che, "forte" della partecipazione di circa ciqnuecentomila persone, ha stentato a rappresentare l'idea del luogo di preghiera, silenzio e raccoglimento che, almeno io, andavo cercando. Coraggio e Umiltà da oggi sono saldi alleati per me, lo terrò sempre a mente.
Mari: no, non è un deja-vu, solo l'esigenza di rimarcare certi ruoli, di trarre da questa splendida realtà un "grazie" leggermente accentuato. L'ho sfottuta dal primo all'ultimo momento, appellata calapacchi dall'inizio alla fine, stuzzicata quasi fino alla noia, ma non ho certo dimenticato che se oggi scrivo questo post è quasi esclusivamente per merito suo. Per questo la mia gratitudine nei suoi confronti non conosce limiti. Grazie di cuore Mari.
Tere: per me ha sempre rappresentato l'ideale della fede forte e incondizionata, un esempio da imitare, una guida da seguire. E' stato a lei che mi sono rivolto innumerevoli volte per cercare di capire di più, direttamente o indirettamente. Immagino che anche lei avrà i suoi scazzi quotidiani, le sue tribolazioni come tutti, certo è che non riesco ad immaginarla adirata nè sconfortata. Mi hai dato tanta forza, grazie Tere.
Il Dottore: Se è vero che il suo corpo non era a puzzare in mezzo ai nostri, e le sue mani non attentavano al mio sedere quasi a voler sfidare la legge naturale che vuole che la padella si prenda dal manico, è anche vero che la sua presenza io ho voluto avvertirla costantemente. Questo perchè non dimenticherò mai certe parole, anche dure a volte. Non dimenticherò mai i miei stati di necessità alla deriva magistralmente ricondotti in porto. Non dimenticherò mai che un petto non basta a contenere un momento di felicità che per forza di cose va necessariamente condivisa. E per questo non farò mai abbastanza per te Dott, ma sappi che è uno stato d'animo del quale sono consapevole, e ti chiedo di accettarmi così per molto, e molto ancora. Grazie Dott.
Bat e Anto: potrebbe sembrare una strana coppia, li accomuno perchè ho sempre ritenuto che fossero due persone che hanno sempre avuto molto meno di quanto meritino per le loro azioni e per il loro modo di essere. Una grossa fetta dei miei pensieri è stata per voi, per le vostre aspirazioni, per le vostre capacità e i vostri sogni. Abbiate sempre coraggio, e continuate ad essere ciò che per me sempre siete stati.
Vale: ormai è definitivamente chiara la posizione che riveste nella mia vita. Ed è finalmente chiara anzitutto a me che ormai comprendo di non essere più in grado di immaginare un domani senza lei al mio fianco. Non potrei fare più a meno di molte cose, di innumerevoli gesti, delle sue parole, dei suoi suggerimenti, dei suoi sorrisi, gli unici che possano vivere di vita propria. Non potrei più fare a meno del suo viso che tocco ogni istante anche con forza per accertarmi della sua non fittizia esistenza. E siccome esiste davvero, non posso fare in modo che svanisca, svanirei anche io. Mai mancano le incomprensioni, e ogni riavvicinarsi è un riavvicinarsi più forti. Ti amo.

Pace.
Basilica di San Francesco: forse sarebbe bastato dire San Francesco. Il guaio è che non so raccontare cosa sia accaduto davanti a quella roccia. So solo di aver capito qualcosa di veramente essenziale, fondamentale. Ma ancora non ho capito quale. E siccome i santi sono state persone, e le esperienze di uno sono patrimonio di tutti, invito chiunque, credente o meno a recarsi davanti a quel sepolcro in silenzio. Si udirà una voce, e chissà che qualcuno di voi non riesca a capire ciò che io ho realizzato senza ancora comprendere.
La Cascia di Santa Rita: ho ammirato tanta semplicità, tanta coerenza, tanto umile silenzio. Ho pensato che dal letame nascono i fiori (De Andrè, Via del campo) così come dall'amore nascono i più bei tralci. Ho pensato che sono così piccolo, all'altezza di nulla, eppure potenzialmente così forte. Il più piccolo granello di polvere è capace di inceppare il più solido degli ingranaggi...
Bevagna alle sei e trenta del mattino: solo luce bassa e silenzio.

Sono certo di aver dimenticato molto, e sono quasi certo di non essere riuscito a dare un senso a questo post. Ma credetemi, è difficile portare a monitor un'esperienza così personale, un cammino così intensamente vissuto. E' difficile parlare di gioia nella sofferenza, di gioia nella comunione, di gioia nella pace, è difficile. E' difficile persino vivere questo stato d'animo a volte. E quanto sono riduttivi i TG di oggi, che parlano di Papaboys e cazzate del genere. Come sono stato limitato io a parlare in passato di Papaboys, di Papa e di Dio. Credetemi, non abbiamo mai capito nulla, non ho capito nulla io per primo. Ma permettetemi di affermare quasi con arroganza che io so perchè sono felice adesso, magari non sono in grado di spiegarlo ma lo so. La chiave triste del discorso che mi accingo finalmente a concludere probabilmente apre la porta ad un'unica soluzione: spesso per essere felici ci manca solo una componente: il coraggio. Vorrei averlo sempre questo coraggio, come lo ho in questo momento. Mai credere di aver capito qualcosa, mai. E non capisco da dove mi giunga tutto questo coraggio per essere così felice. Mi serve un altro petto, e un altro ancora e ancora per contenere tutto questo. Io affido a voi questa mia parola, questa mia umile e assolutamente personale riflessione. Io vorrei darvi tutta la pace che in questo momento mi pervade, so di non essere in grado di farlo con le parole, so di non essere in grado di farlo con la vita, ma se sono in pace io adesso, sono certo che possiamo esserlo tutti. Non smettete mai di cercare la mia stessa pace, abbiate tutto il coraggio che vi serve per la ricerca, non mollate mai nemmeno per un'istante la ricerca, e non mollate mai il coraggio. Nella sofferenza, nella fatica, nello sconforto ecco che emergerà in fondo questa infinitamente piccola quanto brillante scintilla che oggi chiamo pace.
Perchè non riesco a farvi capire quanto sono felice, quanto si può essere felici? Perchè non ho queste possiblità? Vi prego, ci provi uno di voi che abbia maggiore confidenza di me con le parole, vi prego...
Qui le foto, e qui la traduzione del testo di Hallelujah di Jeff Buckley, colonna sonora in loop di questo post dopo la fine dei due album di Allevi, che mi ha aiutato a comprendere che non esiste un profano da contrapporre al sacro, che mi ha fatto capire che tutto è sacro. Ascoltatela vi prego.
Manca ancora un po' provvedereò in serata a raccogliere le mie impressioni. Intanto godetevi l'aggiornamento Flickr con le foto più significative di questi giorni...
Eccomi di nuovo da voi... ancora qualche ora di pazienza e avrò modo di raccontarvi molto. Grazie di tutto...