martedì 30 ottobre 2007

E' d'obbligo l'aggiornamento dietologico del lunedì, anche se lunedì a dire il vero è trascorso da una ventina di minuti: ho dato precedenza ai festeggiamenti per il genetliaco della carissima Tere, ecco spiegato il mio ritardo. 
Ciò che conta è che un altro chilo e mezzo l'ho lasciato sulla strada di questa settimana, e dai 106,3 chili di tre settimane fa, peso adesso 100,8. Spero che dalla prossima visita io possa abbandonare la terza cifra... E sono sempre poco più accarezzato dal benessere. Serena notte...

domenica 28 ottobre 2007

Si torna piano alla normalità, e chiedo scusa a tutti se ho latitato, se non ho provveduto ad ottemperare a numerosi doveri morali, se ho lasciato giacere inconsolabili un po' di commenti, ma lo scoraggiamento melmoso, misto a giornate colme di impegni, non mi ha consentito di essere presente più di tanto tra queste righe.Cerco di rimediare sottovoce con questo post.

Mentre venerdì mattina andavo alla ricerca della mia povera automobile, orfana del posto auto sommerso dal fango, qualcosa stava per accadere a una quindicina di chilometri di distanza. Un tanto atteso evento non mi vedeva sereno spettatore dal primo minuto, ma non conta. Uscivo senza il conforto di una doccia, dai rubinetti solo fango, e poi tanto vuoto, ma neanche 
questo conta. Perchè di fronte a certi incontenibili flussi straripanti di pensiero, 
ben poco conta. 
Io pensavo solo al quasi dottore, pensavo ai tanti momenti che mi avevano condotto fino a quel giorno: pensavo all'esame di commerciale, il primo e il secondo finalmente fruttuoso. Pensavo al sofferto amministrativo, pensavo a quel giorno in aula 5, quando il caro dottor Filejaman appariva forte della sua trafelata figura, zuppo di sudore con lo zaino sulle spalle, e si presentava. Da quel giorno mille lezioni, una ventina di esami, numerose feste e schiticchi che lo vedevano sempre in prima fila nonostante la distanza geografica che lo separava da noi. Il caro dottor Filejaman è sempre il primo a prenotare il suo posto, nonostante il centinaio di chilometri che deve percorrere per raggiungerlo. E così mi ritrovo di 
nuovo in quell'aula 5 che ha visto nascere la nostra amicizia, ma stavolta è per tagliare il non ultimo traguardo che ci ha visti coinvolti. 
E in un attimo, seduto, in piedi, in trionfo. Fuori da quell'aula 5 con la consueta aria incantata e inconsapevole. Grazie al cielo i festeggiamenti non sono ancora finiti, e grazie al cielo i festeggiamenti non finiscono mai.
Adesso faccio tesoro dell'altra laurea conseguita, e anche se nessuna istituzione potrà certificarlo mai, sono pluri, pluri e plurilaureato. E lo siamo tutti noi, con queste lauree in condominio che ci fanno sentire tutti un po' più forti, un po' più saggi, un po' più colti. Grazie di questi primi cinque anni al sapore di nduja caro dottore...

sabato 27 ottobre 2007

Dopo il fango, la polvere. E l'aria si copre di un impalpabile velo dal colore indefinito, trasformando questo solare scenario in una foto mal virata a seppia. Ancora neanche il tempo di onorare i successi di un caro amico, ma ce la farò...

giovedì 25 ottobre 2007

Messina ionica è devastata... Un inferno di fango ha attraversato il mio paese e pare che i limitrofi si trovino in condizioni ancora peggiori. I Vigili del Fuoco ancora non sono passati di qui, carenza di personale e da circa cinque ore le linee sono intasate. Mi parlavano di automobili in autostrada travolte da frane, ma niente c'è ancora di certo. Io me la sono cavata con trenta centimetri d'acqua in garage, la comunità di marocchini di fronte a casa mia ha dovuto lasciare lo scantinato che abitava ma ha trovato pronta collocazione presso connazionali vicini. Tutto questo mentre un caro amico si prepara alla laurea. Tocca a Filejaman domani, e mi spiace non aver potuto prestare alcuna assistenza oggi, ma gli eventi hanno voluto così. In bocca al lupo dottore, sono con te anche se non mi sono fatto sentire, a domani...

mercoledì 24 ottobre 2007

Capita di sentire l'esigenza di voler giocare un jolly ogni tanto. E giocarlo per fermare la delusione che deriva alle persone care dal proprio comportamento. Ne giocherei tre, quattro al mese. Tre, quattro al mese basterebbero. Purtroppo non stiamo giocando, e i jolly restano confinati nella sfera fantastica che sappiamo non poter abitare.
E intanto mancano due giorni a Leopard, gustatevi questa incantevole anteprima.

lunedì 22 ottobre 2007

Giusto per non farvi stare in pensiero. Oggi è lunedì, diventa quasi consueto l'appuntamento dalla dietologa. Ho perso altri 2,3 chili, contro l'1,5 che avrei dovuto perdere e il mio peso è passato dai 106,3 chili iniziali ai 102,3 di questo pomeriggio. Non cantate vittoria però:
 due feste di laurea in arrivo, mi sono solo portato un po' avanti col lavoro per restare inevitabilmente indietro tra qualche giorno... speriamo bene :)

domenica 21 ottobre 2007

Di nuovo ventuno ottobre, ed è un ventuno ottobre d'autunno, col vento che soffia fino a farsi sentire, e le mareggiate che erodono la barriera del complesso residenziale di fronte, e fanno sentire la loro voce fin qui. Una giornata normale d'autunno forse. Forse. Perché oggi fanno due anni di parole su questa pagina più o meno esistente. Ero uno studente diligente due anni fa, la sera del ventuno ottobre, e mi accingevo alla laurea, e scrivevo per dire grazie a tutte quelle persone che avevano avuto il coraggio di traghettarmi dalla mia incerta condizione di uomo nuovo alla vita. E quante parole da quel giorno... è arrivata la laurea, sono arrivate centinaia di piccoli eventi, notti insonni regalate alla voce di questa tastiera, si sono svelate le vere amicizie, persino l'amore ha avuto il coraggio di giungere da lontano, scegliendo di schiantarsi proprio su questo foglio. E allora a questo foglio devo la vita, devo questi due anni nuovi, devo le mie amicizie, le mie passioni, il mio amore. E questo foglio non è stato altro che lo specchio della mia realtà, di quella vissuta con tutti voi, e di quella intima, del mio stupido pensiero, debole quanto incessante, che ho scelto di mettere a vostra disposizione. E allora questo foglio è stato la mia terapia contro i mali dai quali dovevo liberarmi, dei quali dovevo scuotermi. E allora questo foglio è stato oggetto di sfogo, illusione di popolarità, trama di una storia che si scrive ogni giorno, trama di una storia che mi aiutate a scrivere ogni giorno. In questi giorni, secondo le previsioni, avrei dovuto prepararmi alla seconda parte della mia laurea, e invece sono in ritardo. E francamente, questa pugnalata alla perfezione che per una vita ho tentato di inseguire è solo una cura per il mio egoismo, per la mia immensa stupidità dei giorni di un tempo. Oggi finalmente mi scopro più che mortale, ma sereno. E la precarietà della mia condizione non è altro che un incentivo a raccontare ancora, a trovare con il vostro aiuto il lontanissimo epilogo di queste pagine. Questa è senza dubbio la storia che mi ha dato più soddisfazioni, che mi ha più segnato, che ha messo sulla mia strada tutto ciò di cui avevo bisogno. Io e queste parole, io e la vostra presenza, sempre. Ogni giorno, ogni notte insonne come serena, ogni esame turbolento, ogni delusione, ogni traguardo. Grazie ragazzi, e perdonatemi tutto ciò che non ho saputo raccontare, perdonate ogni mia incertezza, ogni mio tentativo inutile di trasmettere ciò che voi, e solamente voi, avete saputo regalarmi.
E' stato l'anno questo, pure, dell'arrivo di amici blogger o lontani internauti su questa pagina, e queste parole non possono che essere anche per loro, in particolare per guccia, gloutchov, franca, gianni, neo-scapigliato, per quel tizio che si collega quasi quotidianamente dalla Germania, che mai credo si sia manifestato, e per tutti quanti sto colpevolmente dimenticando.
Apienavoce è la mia più grande creatura, e mai ne arriverà una seconda in grado di relegarla in secondo piano, apienavoce siamo noi, e la speranza più grande è che voi possiate sentirla come vostra ogni giorno, ogni volta che deciderete di cliccare su quel capitolo strano. Vorrei non staccarmi mai da questo post, perché sento di non essere riuscito a trasmettere l'emozione di questa mattina, ma vorrebbe dire non pubblicare neanche questo mal riuscito tentativo di dire ancora una volta, a piena voce, grazie.

venerdì 19 ottobre 2007

La Fontana oggi è stata profanata, e devo ammettere con un pizzico (forse anche un po' di più) di vergogna, che lo spettacolo mi ha affascinato. Mi auguro che i materiali utilizzati per il gesto dimostrativo fossero non nocivi, in ogni caso sono certo che Nicola Salvi se la stia ridendo da qualche parte. Scusate questa tremenda presa di posizione, ma futurismo, figli e figliastri hanno da sempre esercitato in me un certo fascino.
Tornando alle cose serie, succede, purtroppo, anche questo. Civiltà inferiore.

mercoledì 17 ottobre 2007

Alda Merini ha ricevuto la laurea ad honorem presso l'università degli studi di Messina. Bello, ma assolutamente ingiusto. Non si merita il riconoscimento da una università che in troppe occasioni ha mostrato la sua disonestà, il suo disprezzo per la cultura e per le scienze, la sufficienza con cui tratta i suoi studenti, l'assoluta carenza di passione di molti tra i suoi docenti. Che Alda Merini dovesse essere gettata così in basso, ecco, questo mi dispiace. Perché è meglio restare senza laurea, che esserne insigniti con il solo scopo di far dimenticare il verminaio che l'università degli studi di Messina è. Si legge in una nota dell'Ateneo che questo gesto costituisce un vero e proprio esempio di risarcimento culturale e morale nei confronti della voce poetica etc etc. Ma un risarcimento culturale e morale nei confronti dell'Università degli Studi di Messina, una tra le più storicamente prestigiose, quando arriverà? E quando lo stesso risarcimento arriverà ai suoi studenti? Che ci vogliano insignire tutti di una laurea honoris causa?
Tutto questo, da un ferito e orgoglioso studente della prestigiosa Università degli Studi di Messina.

martedì 16 ottobre 2007

Cosa sa dirmi questa sera, così asciutta, e così fredda, forte dei suoi venti gradi? Perchè la mia estate finisce a ventuno gradi, e ora che per la prima volta sono sfiorato dai venti, sento freddo, un poco. E cosa sa dirmi questa sera spoglia, unta da televisioni in lontananza, dipinta dal vento, e dalla mareggiata che spazza la spiaggia, a soli novanta metri da me, a soli novanta metri e un complesso residenziale? Probabilmente nulla ha da dirmi, e sono io che cerco risposte a domande che non immagino neanche di pormi. Sono io che aspetto l'ispirazione di un pensiero, quando mille pensieri di ispirazione giacciono accantonati in un angolo, stanchi del peso di una crudele immobilità. A letto presto anche oggi, credo. E sveglia presto anche domani, credo. In fondo basta credere un po' a qualsiasi cosa per sapere che si vive ancora, basta credere che un  traguardo, pur lontano, lontanissimo, c'è. Dietro chissà quale curva, dietro chissà quale sforzo. In fondo basta credere, che ciò che  speriamo di credere o crediamo di sperare, da qualche parte, ci sia.
Per oggi, questa abbuffata di virgole può anche bastare.

lunedì 15 ottobre 2007

Oggi è finita la mia settimana di ambientamento pre-dieta. La dottoressa ha constatato la felice dipartita di due chili (erano quattro ma un weekend selvaggio ha guastato l'opera). Ora la dieta inizia davvero, dovrei perdere 1,2 chili a settimana come minimo, cercando di arrotondare la cifra con l'attività fisica. La dieta è ricca e varia, e mai si direbbe che siamo nelle 1400 calorie al giorno. Molte verdure ogni giorno, proteine di qualità (scatolette addio) e tanta buona volontà. Consentito cenare fuori due volte a settimana, per un totale di una pizza margherita e un'insalatona con bresaola complessive. Cercherò di farmi bastare tutto, certo è che sono banditi gli sgarri per questo primo mese. La mentalità è ancora quella giusta, speriamo vada avanti così...

venerdì 12 ottobre 2007

Alla fine, filosofia spicciola a parte, il vero piacere sta nelle piccole cose. E così riscopro l'intimo e intenso piacere dell'addentare una mela. Prima gli incisivi superiori sfiorano la buccia sino ad affondare, poi gli inferiori agganciano una zolla di quell'universo così casto, e con una delicata manovra ecco che la superficie di quel pianeta scompare, lasciando ogni sorta di cratere. Una ferita che non sanguina, così innocente. Subentra poi l'avidità quasi da amante. Non basta più quel morso di scoperta, subentrano numerosi e rapidi addentamenti, veloci e ingordi, che presto lasciano un torsolo per nulla sconvolto dall'appassionante spietata battaglia. E il brontolare di uno stomaco mai troppo sazio leggermente si placa, per poco, lasciando in bocca quel sentore dolce e antico, denso di immagini e ricco di ricordi, fresco, come la pioggia di quest'autunno...

Certo, un'arancino però...

mercoledì 10 ottobre 2007

martedì 9 ottobre 2007

Avevo parlato tempo fa su queste pagine della vicenda birra Messina. Oggi sono lieto di annunciare che da qualche giorno la questione è (quasi) positivamente risolta. La famiglia Faranda, storica proprietaria del marchio birra Messina prima della cessione alla Heineken, ha acquisito lo stabilimento, e produrrà birra per conto terzi (parte della quale pare verrà acquistata e rivenduta dalla stessa Heineken). Il marchio resta purtroppo in mani olandesi. Nell'ottica di un possibile futuro sviluppo, la famiglia Faranda potrebbe rilanciare il marchio "trinacria" per la commercializzazione di bevande varie.
Il marchio birra Messina non sarà tolto dal mercato, la birra, come già accade adesso, continuerà ad essere prodotta negli stabilimenti pugliesi di Massafra.
Salvaguardati gli attuali livelli di occupazione.
E se adesso boicottassimo il marchio birra Messina a favore di una futuribile birra trinacria? Questo, chiaramente, solo fino alla riacquisizione in mani messinesi del nome al malto e luppolo della nostra sempre troppo depredata città.

lunedì 8 ottobre 2007

Sono stato dalla dietologa. L'obiettivo sono ventisei chili e mezzo da perdere. L'animo è forte, il morale però non è che sia proprio dei più alti. Spero di farcela questa volta.
Mal di testa lancinante e voglia solo di tornare alle lenzuola, in un gesto così modernamente primordiale. Credo di aver bisogno del vostro aiuto... Notte...

domenica 7 ottobre 2007

Il guaio è che non è neanche triste. Non è neanche triste ritrovarsi ad ammirare lo stretto e sentire il vuoto tra le spalle, fare i conti con la propria incompetenza, con la propria inettitudine. E' più che triste, è silenzioso. E non hai la voglia di aprire bocca sotto un cielo senza stelle, che a stento riconosci come notturno. L'unica ancora di salvezza ti fa da cuscino, e la paura che si dissolva è tanta. E mille persone su quei traghetti non sanno che sei lì, a guardare le luci degli oblò e a fare di queste le tue stelle, surrogati personali. E' triste, è silenzioso avere paura di tutto ciò che non conosci, come è triste passeggiare, camminare con un peso sul petto, è triste, è silenzioso non sentirti all'altezza della vita che ti è stata assegnata come ad una spietata riffa, è triste non sentirti all'altezza della tua ancora di salvezza. E i filosofi si chiedono da dove veniamo, dove andiamo. Io mi chiedo, che facciamo? Fermo, in balia delle correnti, ma troppo pesante per essere trascinato via. E allora davanti a me milioni di attimi non miei, e tanta paura di spiccare il volo.
E i traghetti ancora attraccano e salpano, e di me, fortunatamente, non sanno nulla. Della mia anima, rimasta su quella panchina per un po', neanche l'odore...

venerdì 5 ottobre 2007

Il morale è ancora basso, la città non ha reagito, un buon cinquanta percento dei messinesi (e sono ottimista) non ha idea di cosa sia successo. Attendiamo un bel commissario mentre il consiglio comunale chiede di poter sopravvivere in qualità di organo di controllo (e lo stipendio non guasta...). Salvi i consigli circoscrizionali (e relativi gettoni di presenza).
Nelle more di questo stato d'animo rassegnato mi rifaccio con qualche comunicazione di servizio:
a) ho aggiunto un meraviglioso flickr badge che potete ammirare in tutto il suo splendore sulla barra di destra.
b) non mi presto di solito a queste operazioni di carattere semicommerciale, tuttavia l'iPhone in palio (premio di dubbia legalità contrattuale, ma chiudo pure tutti e due gli occhi :)) mi costringe a recensire diventarericchi, un blog che seguo da tempo, e che, a dispetto del nome è tutto fuorchè banale. Ogni post è un'occasione per raccontare una storia di successo nell'intricato mondo dell'informatica, o suggerire modalità di risparmio collegate all'uso della rete. Lungi dal farvi diventare ricchi davvero, diventarericchi può comunque offrirvi qualche spunto di riflessione sul mondo delle tecnologie informatiche e sullo sviluppo ad esse collegato. Ben organizzato, ben scritto e ben curato. Dovessi fare un appunto, a parte l'inopportunità del nome del blog stesso, più specchietto da allodole che altro, mi riferirei certamente alla massiccia dose di pubblicità presente sulla pagina che risulta parecchio fastidiosa. Ho compiuto il mio dovere, non mi resta che essere il fortunato estratto che si aggiudicherà l'iPhone. Incrociate le dita per me, e, se riuscite a piegare il vostro animo da puri poeti vaganti per la rete, a basse logiche pubblicitarie e commerciali, partecipate pure voi!
Basterà la speranza di un iPhone gratuito in tasca per dimenticare ciò che accade quaggiù? Certamente no, ma almeno abbiamo scherzato qualche minuto...

giovedì 4 ottobre 2007

Non basta la leggera brezza di Ottobre, né il fresco di questa tastiera a dissipare la rabbia accumulata nella triste giornata di ieri. Ancora una volta la mia città si trova commissariata, e non solo senza più un sindaco, ma soprattutto senza giunta e senza consiglio comunale. Come questo possa accadere in una città di circa duecentocinquantamila abitanti è già un mistero. Questa volta la responsabilità non è di un sindaco che decide di servirsi dei beni pubblici per i propri affari personali (il sindaco a capo della giunta precedente, Giuseppe Buzzanca, fu dichiarato decaduto per essersi fatto accompagnare in viaggio di nozze con l'auto blu). Oggi la colpa è del duo De Michelis-Craxi, che per il danno prodotto dovrebbero vergognarsi tanto da sparire dalla faccia della politica italiana, loro e tutti i propri discendenti, nei secoli dei secoli. Questa la vicenda: nel duemilacinque i due prodi paladini rappresentanti delle nostre istituzioni democratiche si sfidavano a duello per l'uso del garofano nel simbolo dei rispettivi partiti socialisti (Sic!). L'amore di De Michelis per il proprio disprezzo istituzionale lo spinge a candidare nella città di Messina un sindaco e dei consiglieri provenienti dalla città di Napoli, che solo per aver accettato questo ignobile incarico, dubito abbiano l'intelligenza di segnare col ditino sulla cartina la posizione della città di Messina. Chiaramente l'indegna iniziativa di De Michelis rintraccia la sua genesi nel solo scopo di mostrarsi forte del garofano al cospetto del rivale Craxi. Succede che Craxi, punto dalle spine (sì, lo so che il garofano non ha spine) del garofano sottrattogli dall'avversario, riccorre al TAR che, a sua volta, inspiegabilmente non considerando il parere del Consiglio di Stato che suggeriva di risolvere la questione ad elezioni avvenute, depenna la lista di De Michelis dalla scheda elettorale che avrebbe stabilito le sorti della città di Messina. Francantonio Genovese viene eletto sindaco, De Michelis ricorre. Due anni dopo il supremo organi di giustizia amministrativa, in una maniera tanto inopportuna da sembrare subdola (e quanto mi duole partorire questa osservazione) annulla le intere elezioni. Messina non è più degna di un sindaco, né di una Giunta, né di un consiglio comunale. La Regione Sicilia è incaricata di scegliere un commissario, in qualità, credo, di tiranno, dovendo egli governare in assoluta solitudine la città fino alle prossime elezioni di primavera.
A me tutto questo fa proprio schifo. E mi fa schifo anche la reazione dei Messinesi, che osservano inermi, ormai intrisi di una sfiducia nelle Istituzioni che permette loro di pensare che la presenza di un sindaco, non possa cambiare le cose. Una civiltà degna di questo nome sarebbe in piazza in questo momento. Invece si muovono solo i tavoli nelle stanze buie dei partiti, si propongono nuovi candidati, si studiano nuove strategie del potere. Entrando in città ieri, il mio immaginario proponeva vignette di distruzione: ponti crollati, palazzi dati alle fiamme, ferrovie bloccate. Invece tutto come prima, nella logica di un inerme panta rei. Siamo ciò che ci meritiamo allora.
Starà brindando De Michelis l'idiota? E il candidato napoletano Di Trapani? Complimenti. A loro non posso che augurare tutto il male (politico) possibile, le conseguenze (politiche) più nefaste. E con ciò non mi si accusi di una gratuita difesa all'ex sindaco Francantonio Genovese, che ho accolto sempre con profondo scetticismo e che non ho mancato di criticare in numerosissime occasioni. Messina stava cominciando a muoversi, male, ma lo stava facendo. Certo Genovese non era l'uomo giusto, non era il vero condottiero della rinascita, ma era meglio di tutto ciò che avevamo dovuto subire negli ultimi decenni. Meritava a mio avviso di completare il suo lavoro, e per una volta nella storia, di lasciare Messina con meno ferite rispetto al momento in cui era stata presa in amministrazione.
Sono stanco, per me, per la mia città. Quanto si potrà sopportare ancora?

Aggiornamento: pochi minuti prima della pubblicazione di questo post, ho ricevuto un collegamento dalla Camera dei Deputati. La mia sfortuna non mi ha permesso di arrivare prima. Peccato.


martedì 2 ottobre 2007

Mi permetto di dare un pizzico in più di visibilità, attraverso il post che sto scrivendo, ad una interessantissima riflessione di guccia su una realtà che troppo spesso consideriamo scomoda e che troppo spesso viene trattata con i guanti (di gomma). Mi permetto di riproporla in questa sede in quanto sono certo di annoverare tra i miei lettori un vero esperto, il famigerato dottore, dal quale attendo un contributo che, non ho dubbi, potrà guidarci tutti un passo più vicino alla chiarezza. Buona lettura! La mia opinione è già in coda al post che sto pubblicizzando.

lunedì 1 ottobre 2007

Ok. Ho preso appuntamento dal dietologo. E' stata dura. Avete tempo fino a lunedì alle 16 per invitarmi a tutti i banchetti che avete intenzione di organizzare. Grazie. Vi voglio bene.