venerdì 18 novembre 2005

Se fossimo degli specchi avremmo molte più opportunità di riflettere, ma va bene così, una dose di opacità ci è consegnata per trattenere con noi molta della luce che ci balza addosso. Spesso però è doloroso, perchè la luce che riceviamo vorremmo restituirla con gli interessi e invece non abbiamo capacità diverse dal trattenerla con noi in gran parte, e goderne.. da soli.. è triste ma inevitabile e non è un fenomeno irreversibile per fortuna, perchè la luce che non riusciamo a riflettere produce i suoi frutti dentro di noi, frutti che speriamo di poter condividere con tanti commensali un giorno, magari subito, o domani.. se esaminassimo ogni giorno quanto ci è accaduto nel corso delle dodici ore appena trascorse noteremmo che avremo ricevuto tanto, perchè mille sono i soli.. allo stesso modo qualcosa avremo emanato anche noi.. in misura inferiore, ma siamo un sole solo.. o almeno ci illudiamo di esserlo o ci illudiamo che vorremmo esserlo.. e la luce non viaggia in linea retta, è una curva, è una molteplicità di curve che possono avvolgerci, dal sapore decisamente femminile, ma questo, credo, solo perchè il binomio donna-curva è abbastanza simbolicamente espressivo per un individuo di sesso maschile :)..
Quando invece non si riesce a riflettere, e numerose sono le zone d'ombra che ci affliggono non saprei a chi attribuirne la responsabilità, ma è probabile, quasi tautologico, che la colpa sia nostra, figlia solo di una mancanza di coraggio che non dovremmo perdonarci mai.. perchè il nostro coraggio è anche la luce degli altri, la luce per gli altri. Rinunciarvi è grave, rinunciarvi è rinunciare alla luce.. Se viviamo tra molte zone d'ombra forse è opportuno riflettere, e dopo scegliere. Scegliere anche dolorosamente, tanto... è la luce che sana le ferite, le nostre e quelle degli altri... grazie a quanti hanno scelto, per loro, per me, per gli altri, per noi.. grazie..