domenica 1 gennaio 2006

Eccoci qui, primo post dell'anno e, coincidenza, post numero 100 per me... Tempo per riflettere poco per fortuna.. tra una serata tranquilla e il sonno da recuperare sono rimasti lontani i pensieri pesanti, e questo non mi sembra positivo, mi ricorda il panem et circenses di qualche secolo fa: "tu pensa a distrarti, che al resto ci penso io..". Adesso però sono sveglio, cosciente, e davanti al monitor...
Staccato il vecchio calendario, e con esso riposti nel cassetto tutti gli eventi, gli appuntamenti che lo hanno segnato, ed il bello dei cassetti è che tutto non si vede ma è a portata di mano, così domani dovrai riaprire tutto, e ritrovare tanto. Questo è bene, perchè vorrei non dimenticare mai nessun giorno trascorso, quelli felici, quelli dolorosi e quelli molto dolorosi di quest'anno strano, sapore forte di carne grezza arrosto e retrogusto dolciastro di cannella... non è proprio il mio genere di gusti ma va bene così. Ed ecco il calendario nuovo, già appeso sotto quello appena staccato, quasi a voler esorcizzare il timore di trascorrere anche un istante senza il prezioso alleato di dodici pagine.. ed eccolo lì, ancora rigido e non perfettamente a suo agio, sbattuto in primo piano in un istante, repentinamente.. forse un po' come me non si sente pronto ad una nuova avventura, ma il bello dei nostri giorni è che non si curano dei tuoi ritmi, così quello che vorresti non finisse mai ti sfugge in un istante, e quello che pesa sulle tue spalle fragili resta lì, a torturarti..
Con l'anno nuovo vorrei dare vita ad una nuova rubrica: mese per mese, annoterò (sperando di ricordarmene, ma voi siete qui per questo) una delle dodici strofe del brano di Guccini "canzone dei dodici mesi", giusto per vedere se i nostri occhi percepiscono alla stessa maniera il tempo che passa, anche se, ammetto, la risposta è già negativa...
Ce ne fosse ancora bisogno, buon anno, qualunque strada decidiate di percorrere, purchè sia la "vostra" strada, purchè alla meta posiate raggiungere uno dei vostri sogni, o anche lasciarvelo sfuggire per un istante, tra le imprecazioni.. come in una partita a poker, qualunque cosa tu abbia tra le mani, non ci sarà mai la certezza matematica della vittoria.. con la differenza che a poker puoi perdere i soldi, la casa o un rene, qui ti giochi la vita... ed è meraviglioso, ti prendi gioco di qualcosa che conta, o forse è quel qualcosa che si prende gioco di te... ed è meraviglioso...

Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato
fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato, il mio corpo malato...
Sono distese lungo la pianura bianche file di campi,
son come amanti dopo l'avventura neri alberi stanchi, neri alberi stanchi...