domenica 7 ottobre 2007

Il guaio è che non è neanche triste. Non è neanche triste ritrovarsi ad ammirare lo stretto e sentire il vuoto tra le spalle, fare i conti con la propria incompetenza, con la propria inettitudine. E' più che triste, è silenzioso. E non hai la voglia di aprire bocca sotto un cielo senza stelle, che a stento riconosci come notturno. L'unica ancora di salvezza ti fa da cuscino, e la paura che si dissolva è tanta. E mille persone su quei traghetti non sanno che sei lì, a guardare le luci degli oblò e a fare di queste le tue stelle, surrogati personali. E' triste, è silenzioso avere paura di tutto ciò che non conosci, come è triste passeggiare, camminare con un peso sul petto, è triste, è silenzioso non sentirti all'altezza della vita che ti è stata assegnata come ad una spietata riffa, è triste non sentirti all'altezza della tua ancora di salvezza. E i filosofi si chiedono da dove veniamo, dove andiamo. Io mi chiedo, che facciamo? Fermo, in balia delle correnti, ma troppo pesante per essere trascinato via. E allora davanti a me milioni di attimi non miei, e tanta paura di spiccare il volo.
E i traghetti ancora attraccano e salpano, e di me, fortunatamente, non sanno nulla. Della mia anima, rimasta su quella panchina per un po', neanche l'odore...

8 Comments:

Blogger guccia said...

Se hai paura di volare cammina. Gli angeli volano ma non possono assaporare una mela, accarezzare una donna o gustarsi il profumo del pane appena sfornato.
Strana generazione la nostra, che si trova in un pessimo momento economico, politico, sociale, culturale ma ha comunque il disperato bisogno di sentirsi utile e di realizzare grandi cose. Però le grandi cose vengono quando uno non le cerca e spesso il nostro bisogno di superare l'insicurezza della condizione di studente non ci fa vedere che inserirsi non è solo positivo. E' così che ci scordiamo di osservare le stelle. Ma forse ho perso i contorni del tuo sentimento e l'ho confuso col mio.

7/10/07 12:39  
Blogger Gianfranco said...

Beh, le stelle ieri proprio non c'erano. E ogni tanto ti stufi a camminare in certi luoghi... e avresti voglia di sorvolare. Probabilmente hai confuso, e chissà se sapremo darci una conferma, tra cinque, dieci anni...

7/10/07 17:19  
Blogger occhiverdi said...

a volte capita di non sentirci all'altezza di determinate situazioni...capisco in pieno lo stato d'animo che si evince dal tuo post..anche questi momenti sono importanti per la nostra crescita interiore....

7/10/07 18:39  
Anonymous Anonimo said...

Hai scritto una bella pagina, Gianfranco, un po' malinconica ma ricca di tanta poesia.
Ti ha fatto eco un splendido commento di Guccia, che sprigiona un profumo meraviglioso appena venato di nostalgia, ma che nel contempo mi spinge a rivolgere lo sguardo verso l'alto per ritrovare quelle stelle che da bambino mi lasciavano a bocca aperta per il loro brillare, che da ragazzo ho perso di vista, e che oggi da uomo adulto e padre torno a cercare, per ritrovare la voglia di tornare ad inseguire i miei sogni antichi.
Vi abbraccio con tanto affetto.
Buona Notte....Gianni.

8/10/07 00:47  
Blogger Franca said...

"Vola solo chi osa farlo" (Sepulveda)

8/10/07 10:16  
Blogger Gianfranco said...

occhiverdi e gianni: grazie...

franca: probabilmente ha ragione Sepulveda...

8/10/07 21:10  
Blogger guccia said...

uuuhhhh buonooooo, è quella con le melanzane no?
Comunque l'aiuto nostro finora....
:P

9/10/07 17:33  
Blogger Gianfranco said...

Anche se penso che tu abbia sbagliato post a cui rispondere... beh sì, è quella con le melanzane fritte e la ricotta infornata grattugiata! Non si può capire... la disgrazia più grande è che non avete neanche la pizza alla norma, nè la focaccia! Dio mio che posti tristi :p

9/10/07 20:55  

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