venerdì 11 maggio 2007

Mi è capitato di credere che avrei avuto ragione, che sarebbe stato come immaginavo. E invece era l'immaginazione che si prendeva gioco di me, erano le ragioni a scavalcare i pensieri e la vita. Adesso la vita è finalmente nelle mie mani, tanto da comprendere che non posso disporne appieno, come ogni oggetto di valore che osiamo accarezzare di una gioia timorosa. E cosa sarebbe oggi la mia carezza se non avessi mai quasi casualmente dissotterrato quell'oggetto soffocato da strati di polvere secca e amara, da strati su strati? Le mani nel fango vanno immerse solo per lavoro o per piacere, mai per caso, mai eseguendo un ordine, e soprattutto se chi impartisce gli ordini non è mai esistito se non nel disegno modesto di una mente che ha voluto limitarsi.
E per festeggiare oggi, per capire cosa voglia dire vita, tutti alla Sala Laudamo, ore 22:15. Sento già profumo di Zagara, lo sento e finalmente posso ragionarne i sentori secondo quella che ho riscoperto mia volontà...