giovedì 9 febbraio 2006

Che giornata produttiva questa... addirittura tre post in un giorno solo... ed era tanto che non aggiornavo il blog a quest'ora, con questo silenzio che contraddistingue la sera, umiliato solo dall'abbaiare isterico e interrotto di un cane lontano, solcato da un'automobile ogni tre minuti... e tu dove sei adesso? Ti immagino stanca, di quella stanchezza congenita alla sera, di quella stanchezza lieve che preme sulle vertebre... e mi dedichi un pensiero che colgo come un dono di inestimabile valore. Le distanze spaventano, e non cessano di manifestare la loro tracotanza neanche a quest'ora.. feriscono, mi lasciano interdetto... non possiamo credere però che siano invincibili: se basta un treno, un automobile, un aereo per esorcizzarle, cosa possono contro il nostro pensiero? E allora queste parole siano un abbraccio, e una carezza... non necessitano di rotaie, di strade, neanche dell'aria... corrono nel pensiero, e spero giungano mortificando i kilometri, mortificando le ore...
Cos'è allora lo sconforto? Dov'è? Dello sconforto io posso essere l'oste, so dunque come inebriarlo, e, soprattutto, so che tra mezz'ora chiude la locanda... buonanotte ***...