lunedì 3 settembre 2007

Sacrificio, comunione e pace. Ecco la mia ultima settimana.
Potrei pure fermarmi qui, ma la voglia di raccontare è troppa, troppi i motivi per cui è d'obbligo sussurrare piano quassù queste parole. E dunque scrivo perchè spero di poter ricordare sempre, ammesso che queste pagine resistano alla furia devastante del tempo e del progresso. Scrivo perchè tanti sono gli amici che devono sapere cosa ho visto per loro. Scrivo perchè così tante sono i punti di vista sulla realtà che ho cambiato in questa esperienza che rischio quasi di restare scemo a vita.
E quindi cominciamo dall'inizio, dal mio incontro allegramente perplesso con la carovana. Mi confortavano gli occhi di Tere e Mari, già esperte del settore. L'unico a titubare forse ero proprio io, cercando il conforto di Vale che arrivava a stento, perchè forse in tutto quel festoso caos era la più simile a me, scettico e felice solo per il momento di avere qualche amico con cui condividere la strada.
Olivarella-Messina, Messina-Salerno via nave di Franza Cartour Gamma, Salerno-Bevagna. Dalla Sicilia all'Umbria in un balzo di sedici ore.
Le ragazze trovano posto in un lussuoso convento cinque stelle con bagno in camera, noi uomini duri ci accampiamo nei corridoi di una palestra: cinquanta persone per tre bagni. Comincia qui un'esperienza che mi avrebbe segnato il cuore così a fondo da lasciarmi ancora in una pace surreale mentre racconto. Dovessi proporre la mia solita cronostoria avrei serie difficoltà nel contenimento dei byte, perciò divido tutto in tre capitoli, nessun ordine cronologico, solo frammenti di vita, che dove siano non conta, che quando siano stati non conta, conta solo che siano ancora qui:

Sacrificio.
La nottata sulla Cartour: niente posti prenotati. Pernottamento ai tavoli scomodi di un bar. Tentativo di riposare sul ponte e conseguente risveglio dopo mezz'ora alla temperatura di meno quindici, coperto di rugiada. Ancora non si tratta di sofferenza ascetica, certo è che è stata utile ad avvicinarci, noi sei, piccoli portabandiera bafioti.
I bagni della scuola: pochi, e mai avrei creduto di poter essere capace di usufruirne. E invece un inedito spirito di appartenenza ad una confraternita di sconosciuti mi ha permesso di diventare uguale come gli altri, e adattarmi anche io alle uniche forme così rigide che non immaginavo spianabili: in altri termini ho defecato in tazze veramente poco pulite, giusto per non fare troppa poesia.
Tre notti sul pavimento: non classificato, falso sacrificio, o meglio sacrificio consapevole che ha confezionato il distacco che volevo prepararmi.
I bagni chimici sulla spianata di Montorso: questi, ahimè, non sono riuscito a digerirli neanche come sacrificio. No comment.
N kilometri che separavano il parcheggio due dalla spianata di montorso: fatti con amore, sia all'andata che al ritorno. Qui il dolore è diventato il mio più grande alleato, e mi ha spinto a portare per qualche kilometro una cassa d'acqua pur essendo consapevole del fatto che non sarebbe servito a nulla: l'acqua la davano pure dentro.
La nottata di rientro sul pullman: sacrificio vero, ma solo perchè mi separava dai miei amici e dalla realtà che in meno di una settimana ero riuscito a seminare e coltivare con profonda dedizione.

Comunione.
Mari, Tere, Pina, Laura, Vale: mi sembra così idiota aprire questo paragrafo. Sono state loro a spianare la mia strada, a confortarmi nei momenti di scetticismo, a vedere le mie lacrime nei momenti di commozione, a far finta, come sempre, di compiacersi delle mie battute stupide.
Luigi, Bat, Antonio, Salvina, Rita, la mia famiglia, il mio coro e tutte le persone che conosco e che porto nel cuore: dire che non fossero presenti sarebbe un grosso errore. E non mi riferisco solo ai messaggi e le chiamate ricevute incessantemente, penso piuttosto alla missione che mi ero imposto, ritrovare cioè nella serenità che cercavo la loro stessa serenità, le loro intenzioni, le loro necessità.
Bevagna tutta, Silvano in Particolare: Mai mi sarei aspettato una generosità così accentuata, un affetto così incontenibile. Non c'è stato un attimo in cui non mi sia sentito a casa. Ho toccato con mano i sacrifici della comunità che ci ha accolto, sacrifici sempre affrontati con il sorriso. Centinaia di pasti ogni giorno, preparati con cura e attenzione. Spazi della Città a nostra completa disposizione. Amicizia, tanta amicizia, gratuita e sincera.
Il pullman tutto, Stefano in particolare: è soprattutto di quest'ultimo che voglio parlare, emblema della bontà, teorico di umiltà. Sincero e spontaneo, probabilmente il più saggio, il più puro, la persona di cui avevo bisogno per comprendere molti dei concetti che, in raccoglimento, ho tentato di affrontare.
Benedetto XVI: e qua potete cominciare a ridere tutti, perchè neanche io avrei mai immaginato di difendere un Papa, così sfiorato da quella vena di anticlericalismo che mi ha sempre contraddistinto e reso critico in ogni circostanza. Eppure la sua omelia mi è piaciuta, l'ho avvertita come il momento più toccante di una manifestazione che, "forte" della partecipazione di circa ciqnuecentomila persone, ha stentato a rappresentare l'idea del luogo di preghiera, silenzio e raccoglimento che, almeno io, andavo cercando. Coraggio e Umiltà da oggi sono saldi alleati per me, lo terrò sempre a mente.
Mari: no, non è un deja-vu, solo l'esigenza di rimarcare certi ruoli, di trarre da questa splendida realtà un "grazie" leggermente accentuato. L'ho sfottuta dal primo all'ultimo momento, appellata calapacchi dall'inizio alla fine, stuzzicata quasi fino alla noia, ma non ho certo dimenticato che se oggi scrivo questo post è quasi esclusivamente per merito suo. Per questo la mia gratitudine nei suoi confronti non conosce limiti. Grazie di cuore Mari.
Tere: per me ha sempre rappresentato l'ideale della fede forte e incondizionata, un esempio da imitare, una guida da seguire. E' stato a lei che mi sono rivolto innumerevoli volte per cercare di capire di più, direttamente o indirettamente. Immagino che anche lei avrà i suoi scazzi quotidiani, le sue tribolazioni come tutti, certo è che non riesco ad immaginarla adirata nè sconfortata. Mi hai dato tanta forza, grazie Tere.
Il Dottore: Se è vero che il suo corpo non era a puzzare in mezzo ai nostri, e le sue mani non attentavano al mio sedere quasi a voler sfidare la legge naturale che vuole che la padella si prenda dal manico, è anche vero che la sua presenza io ho voluto avvertirla costantemente. Questo perchè non dimenticherò mai certe parole, anche dure a volte. Non dimenticherò mai i miei stati di necessità alla deriva magistralmente ricondotti in porto. Non dimenticherò mai che un petto non basta a contenere un momento di felicità che per forza di cose va necessariamente condivisa. E per questo non farò mai abbastanza per te Dott, ma sappi che è uno stato d'animo del quale sono consapevole, e ti chiedo di accettarmi così per molto, e molto ancora. Grazie Dott.
Bat e Anto: potrebbe sembrare una strana coppia, li accomuno perchè ho sempre ritenuto che fossero due persone che hanno sempre avuto molto meno di quanto meritino per le loro azioni e per il loro modo di essere. Una grossa fetta dei miei pensieri è stata per voi, per le vostre aspirazioni, per le vostre capacità e i vostri sogni. Abbiate sempre coraggio, e continuate ad essere ciò che per me sempre siete stati.
Vale: ormai è definitivamente chiara la posizione che riveste nella mia vita. Ed è finalmente chiara anzitutto a me che ormai comprendo di non essere più in grado di immaginare un domani senza lei al mio fianco. Non potrei fare più a meno di molte cose, di innumerevoli gesti, delle sue parole, dei suoi suggerimenti, dei suoi sorrisi, gli unici che possano vivere di vita propria. Non potrei più fare a meno del suo viso che tocco ogni istante anche con forza per accertarmi della sua non fittizia esistenza. E siccome esiste davvero, non posso fare in modo che svanisca, svanirei anche io. Mai mancano le incomprensioni, e ogni riavvicinarsi è un riavvicinarsi più forti. Ti amo.

Pace.
Basilica di San Francesco: forse sarebbe bastato dire San Francesco. Il guaio è che non so raccontare cosa sia accaduto davanti a quella roccia. So solo di aver capito qualcosa di veramente essenziale, fondamentale. Ma ancora non ho capito quale. E siccome i santi sono state persone, e le esperienze di uno sono patrimonio di tutti, invito chiunque, credente o meno a recarsi davanti a quel sepolcro in silenzio. Si udirà una voce, e chissà che qualcuno di voi non riesca a capire ciò che io ho realizzato senza ancora comprendere.
La Cascia di Santa Rita: ho ammirato tanta semplicità, tanta coerenza, tanto umile silenzio. Ho pensato che dal letame nascono i fiori (De Andrè, Via del campo) così come dall'amore nascono i più bei tralci. Ho pensato che sono così piccolo, all'altezza di nulla, eppure potenzialmente così forte. Il più piccolo granello di polvere è capace di inceppare il più solido degli ingranaggi...
Bevagna alle sei e trenta del mattino: solo luce bassa e silenzio.

Sono certo di aver dimenticato molto, e sono quasi certo di non essere riuscito a dare un senso a questo post. Ma credetemi, è difficile portare a monitor un'esperienza così personale, un cammino così intensamente vissuto. E' difficile parlare di gioia nella sofferenza, di gioia nella comunione, di gioia nella pace, è difficile. E' difficile persino vivere questo stato d'animo a volte. E quanto sono riduttivi i TG di oggi, che parlano di Papaboys e cazzate del genere. Come sono stato limitato io a parlare in passato di Papaboys, di Papa e di Dio. Credetemi, non abbiamo mai capito nulla, non ho capito nulla io per primo. Ma permettetemi di affermare quasi con arroganza che io so perchè sono felice adesso, magari non sono in grado di spiegarlo ma lo so. La chiave triste del discorso che mi accingo finalmente a concludere probabilmente apre la porta ad un'unica soluzione: spesso per essere felici ci manca solo una componente: il coraggio. Vorrei averlo sempre questo coraggio, come lo ho in questo momento. Mai credere di aver capito qualcosa, mai. E non capisco da dove mi giunga tutto questo coraggio per essere così felice. Mi serve un altro petto, e un altro ancora e ancora per contenere tutto questo. Io affido a voi questa mia parola, questa mia umile e assolutamente personale riflessione. Io vorrei darvi tutta la pace che in questo momento mi pervade, so di non essere in grado di farlo con le parole, so di non essere in grado di farlo con la vita, ma se sono in pace io adesso, sono certo che possiamo esserlo tutti. Non smettete mai di cercare la mia stessa pace, abbiate tutto il coraggio che vi serve per la ricerca, non mollate mai nemmeno per un'istante la ricerca, e non mollate mai il coraggio. Nella sofferenza, nella fatica, nello sconforto ecco che emergerà in fondo questa infinitamente piccola quanto brillante scintilla che oggi chiamo pace.
Perchè non riesco a farvi capire quanto sono felice, quanto si può essere felici? Perchè non ho queste possiblità? Vi prego, ci provi uno di voi che abbia maggiore confidenza di me con le parole, vi prego...
Qui le foto, e qui la traduzione del testo di Hallelujah di Jeff Buckley, colonna sonora in loop di questo post dopo la fine dei due album di Allevi, che mi ha aiutato a comprendere che non esiste un profano da contrapporre al sacro, che mi ha fatto capire che tutto è sacro. Ascoltatela vi prego.

14 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Uno stupendo racconto da leggere e rileggere in religioso silenzio.
La spiritualità che esiste in ognuno di noi non ha bisogno di noi per vivere, quando viene alla luce illumina tutto e ti porta fino a toccare l'infinito, dove non avresti mai immaginato di poter arrivare se non con lo sguardo, dove coesiste tutto ed il contrario di tutto, dove l'illusione diventa realtà per poi dissolversi nel nulla, da cui proviene tutto quanto esiste di concreto.
Tranquillo Gianfranco! Non prendermi per matto, è solo un frammento dei pensieri che ogni tanto frullano nella mia mente.
Hai scritto una pagina splendida, continua così.
Con Stima e Amicizia....Gianni.

4/9/07 00:25  
Blogger Glauco Silvestri said...

Un racconto "pieno di sapori" e bellissime foto. Dev'essere stata una bellissima esperienza.

4/9/07 09:29  
Anonymous Anonimo said...

Non riuscirò mai a spiegarvi cosa ho provato, non ci sono parole per esprimere la gioia e l'amore che ci circondava... Ho scoperto e riscoperto tanto, ho conosciuto persone meravigliose, mi sentivo più che a casa, protetta, in un luogo naturalmente mio...
Sembrerà banale dirlo ma ho provato la gioia del sacrificio, nel mio piccolo s'intende, e mi ha riempito incredibilmente...
Amore mio, ogni parola è superflua, è tutto nel nostro cuore, un unico cuore ormai... Ti amo

4/9/07 09:32  
Blogger Franca said...

Dopo l'Umbria dei Santi, il Papa a Loreto...
Un tour tutto religioso sul quale il commento di un estraneo come me mi sembra inadatto

4/9/07 09:36  
Blogger luigi said...

senza parole....peccato non si possano vedere gli occhi di chi non ha parole per esprimersi

4/9/07 11:44  
Anonymous Anonimo said...

Grazie per avermi reso parte della tua pace e della tua serenità come solo tu sai fare "semplicemente" esistendo.

4/9/07 12:59  
Blogger Gianfranco said...

Gianni: grazie!

Gloutchov: veramente indimenticabile. Complimenti per il pacco ricevuto! ;)

Vale: :P

Franca: nessuno è estraneo sul mio blog, sentiti libera di commentare!

Luigi: dottore, ci siamo capiti...

Bat: Meriti tutto, e lo sai...

4/9/07 15:34  
Blogger Glauco Silvestri said...

ci vorrà ancora un pochino. Forse a fine novembre, inizio dicembre. La presentazione è prevista per quel periodo. Nel frattempo dovrò fare un po' di promozione...

Maggiori info le trovi su 31ottobre.blogspot.com :D

4/9/07 15:57  
Blogger Franca said...

Intendevo "estraneo" a quelle sensazioni così intime, difficili da commentare per chi non le ha vissute in prima persona

5/9/07 14:06  
Blogger Gianfranco said...

Gloutchov: seguo il blog, tranquillo... ti stavo facendo un po' di pubblicità in attesa dell'uscita :)

Franca: avevo frainteso, scusa... adesso è tutto chiaro.

5/9/07 15:20  
Blogger Glauco Silvestri said...

Mmh... la Tivoli? Caspita. Mi ci vuole un mutuo!! :/

5/9/07 15:34  
Anonymous Anonimo said...

Sono appena arrivato a casa.... mi unisco ai commenti di luigi e bat.. perchè ogni mia parola mi sembra vana.. solo: GRAZIE!!!!! di tutto veramente... :)

5/9/07 18:42  
Blogger Gianfranco said...

Dottore ti meriti tutto...

6/9/07 07:52  
Blogger guccia said...

Io ti faccio solo partecipe della mia presenza e non aggiungo altro. Ci sono delle foto veramente stupende, per non parlare delle parole.

9/9/07 10:16  

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