venerdì 14 luglio 2006

Cercavo di riposare poco fa. Vinto dalla voglia di tenere gli occhi aperti decido che avrei fatto bene ad ascoltare un po' di musica. Afferro delicatamente il mio ipod, "play"... come accade sempre, il lettore riprende da dove si era fermato l'ultima volta. E ricordo quel pezzo lasciato a metà, ricordo lo stato d'animo di quella notte, una notte lontana, temuta e temibile. E' stato come se una parentesi fosse venuta a chiudersi, a schiantarsi. Come se in mezzo a questi due ascolti non vi sia stato niente, semplicemente la mia persona e due stati d'animo. E' stato bello ricordare esattamente il momento in cui avevo messo a tacere il mio fido ipod, e ritrovarmi così diverso dopo qualche giorno.
E' vero, l'estate è cominciata pure per me, ho cercato di aggredirla oggi con risultati devastanti. Avevo deciso di collaudare la mia nuova bici. Così salto in sella alle 6.30, credendo di non aver molta strada da fare considerato il pessimo stato di allenamento. Tuttavia dopo i primi fastidi entro in quella fase in cui corpo e mente cominciano a mettersi alla pari comunicando quella sensazione di invincibilità che mortifica fatica e dolore. In poco più di un'ora mi ritrovo a Sant'Alessio, non ci avrei mai creduto, ho percorso circa 25 km e sto bene. La mia mente è pervasa ormai solo da un'insano obiettivo: la "marcia su Taormina". Ce la faccio, sono forte. Divoro le strade di Sant'Alessio con disinvoltura, tra qualche centinaio di metri mi attende il "capo". Fin qui sarebbe l'epica trattazione del tentativo di una memorabile impresa. Qualcosa però va storto, come nei film. Cambia la musichetta di sottofondo, gli uccellini smettono di cinguettare. Ho intrapreso da qualche metro la piccola pendenza che porterà al "capo" e una voce dietro di me mi assale e mi sconvolge: "Spingi dai! Spingi!". No, non ero in sala parto, semplicemente uno sportivo vecchietto, provvedendo a superarmi cercava di dispensarmi qualche consiglio. Comincia col rivolgermi un appunto sulla moltiplica che avevo ingranato: "è troppo grossa!" e mi cita una serie di numeri riferibili alla misura di moltiplica che utilizzavo e a quella che avrei dovuto utilizzare. "Certo che non ce la fai a salire, è troppo pesante!". Qui penso che è tutta invidia, io pompavo come un disgraziato, lanciato per il capo e lui bello tranquillo... Decido di dargli retta, e gli spiego che non era il caso che facesse lo sbruffone per due motivi: a) lui è partito da Sant'Alessio, io ho già 25 km sulle gambe; b) è la prima volta che adagio il culo su una bici del genere ed è pure il mio primo giorno di allenamento. Ascoltate le mie rimostranze, invece di farsi i cavoli suoi mi cazzia per 2 motivi: a) non ho la borraccia ed è molto grave; b) "non ce la farai mai a fare il capo, tu non torni a casa!". Detto questo si ferma a riempire la borraccia proprio all'inizio della grande salita, io rispondo "tranquillo ce la faccio, vado a Taormina, arrivederci!". Improvvisamente quel "capo" che sembrava un piccolo sentiero in leggera salita mi appare come un mostro. Spinto dalle malanove del vecchietto decido, prima di cominciare che è meglio desistere. Inversione a "U", si torna. E' qui che i presagi del vecchietto ben equipaggiato con caschetto e borraccetta diventano realtà. Appena girata la bici pure le discese mi sembrano pesanti, sbaglio un indicazione e dopo 5 km di salita scopro che stavo andando a Limina, giro di nuovo la bici. A Santa Teresa le gambe cominciano a soffrire, e la moltiplica "grossa" cede il passo alla "piccola". Sono in debito. Un'ora e un quarto per arrivare a S.Alessio, quasi tre per tornare, afflitto dai crampi e da dolori lancinanti, i più severi dei quali decidono di interessare la venerabile parte che poggia sul sellino. Un disastro, arrivo a casa per inerzia... ma ce l'ho fatta. Domani credo, dovessi riuscire a poggiarmi sul sellino, prediligerò percorsi più tranquilli...

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Gianfranchino gianfranchino. Nn puoi pensare di essere indistruttibile. E' normale che dopo un anno di inattivita' nn puoi pretendere di arrivare con la bici fino a Taormina. Io conosco le tue forti motivazioni, ma nn sempre volere e' potere. Quindi forse e' meglio che prima ti alleni in maniera piu' tranquilla e costante, anche perche' la salita di Sant'Alessio nn e' che sia proprio una passeggiata. Cmq ci vediamo presto perche' sono troppo incuriosito da questa nuova bici. Ciao ed hai ragione Trilussa e' un grande

15/7/06 12:04  

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