venerdì 25 gennaio 2008

Come di goccia che risuona in un lavandino notturno.

Avrei immaginato di scrivere della situazione politica del nostro Paese oggi, dello squallido teatrino Barbato vs Cusumano e della ancora più volgare mortadella ingurgitata in maialesco modo dal "Senatore" (e che bel senatore) Nino Strano di Alleanza Nazionale, avrei immaginato di parlare della Fiducia, che, mentre viene negata al fu Presidente del Consiglio Prodi, viene orgogliosamente confermata (cinquantatre voti contro trentadue) allo Zu Totò il favoreggiatore dei mafiosi (non della mafia, si badi bene). Avrei immaginato di condannare un centrodestra che ancora crede nella patacca di legge elettorale delle ultime elezioni, e emettere un verdetto simile nei confronti di un centrosinistra che per il coraggio non avuto probabilmente ha gettato alle ortiche una delle ultime possibilità del nostro Paese, avrei immaginato di sputare sui modi di fare politica dell'anonima Dini & Mastella. E allo stesso tempo avrei immaginato di poter teorizzare una Camera dei Deputati necessariamente under 40, un Senato di soli gentiluomini e le piazze brulicanti di uomini e donne spinti dalla sola intelligenza delle passioni. Quante cose avrei immaginato di poter e dover scrivere nelle ultime quarantotto ore. Ma se esco per qualche istante da quel silenzio che ho reputato indispensabile negli ultimi giorni, e se lo faccio con passo felpato, come di goccia che risuona in un lavandino notturno, è solo perchè tra un appunto e l'altro segnato a margine del Crisanto Mandrioli (e che vi ha fatto di male sto povero figlio per chiamarlo così) quasi istintivamente ho lanciato dalla mia libreria iTunes la colonna sonora di Amèlie, e altrettanto istintivamente ho dovuto cliccare su nuovo post, e ricordare che si può sognare e sorridere ogni giorno. E i pensieri, accarezzati da certe note, si palesano soffusi assieme ai ricordi recenti, gli amici riabbracciati più o meno concretamente ieri, il Dottore per il quale vengo prima di tutto, tranne ieri che, in fase di ristrutturazione emozionale, doveva tappare buchi a casa, Vale che scattìa a ridere in faccia alla commessa del negozio di articoli religiosi, che per aiutare la vecchina perpetua incapace di trasportare la pesante cassa del vinsanto proferiva: tranquilla signora, gliela carico io! Le Bafie (almeno due terzi) tornate alla base, il tempo passato assieme alle quali sembra sempre troppo fuggente, Filejaman che fa la spola tra facoltà e dipartimenti a inseguire chissàchi, e tutto il resto, tutti gli altri. E se è vero che avrei potuto scrivere il poema le miserie della mia vita, in questi giorni, adesso un po' mi vergogno, conscio della realtà così reale secondo la quale le mie miserie sempre più ricche sono delle ricchezze di una miseramente ricca realtà qualunque.

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3 Comments:

Blogger guccia said...

Mi consoli...

26/1/08 10:02  
Blogger Franca said...

Di fronte allo sfacelo totale...

26/1/08 13:28  
Anonymous Anonimo said...

Your blog keeps getting better and better! Your older articles are not as good as newer ones you have a lot more creativity and originality now keep it up!

7/1/10 04:06  

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