sabato 5 gennaio 2008

Quasi libero dal febbrile smog che ha obnubilato manciate di pensieri per giorni, mi riapproprio di queste casuali parole, bramando di sfornare un post di vaga ispirazione marinettiana, nel quale poter affermare il mio personale disgusto per tutte le famiglie reali senza distinzione alcuna prima di cominciare a cenare col dolce costituito da una tosse profondalmente bronchiale che finalmente allenta le sue maglie permettendomi un respiro almeno ogni sorso di secondi. L'esperienza del thinking blogger award mi ha onorato con più d'una segnalazione, e altrettanto mi ha onoratamente permesso di formulare le mie di nomine. E scorrendo la colonna del mio aggregatore RSS ho avuto il piacere di notare che almeno il settanta percento dei nomi in lista, da me seguiti quotidianamente, ha ottenuto almeno una nomina, ho potuto quindi compiacermi non solo per il mio essere thinking blogger nel profondo, ma anche lettore di thinking bloggers, una vera soddisfazione, la riscoperta di un palato digitale sopraffino!
Uno spazio devo dedicarlo pure a una sintetica riflessione su uno dei miei passatempi preferiti: la lettura delle chiavi di ricerca che conducono a questa pagina. E la riflessione questa volta non è tanto da riderci su, nasconde al contrario una intrinseca tragicità. Le chiavi di ricerca più tristemente tragiche degli ultimi mesi: il ricordo di un amico ad un anno dalla sua scomparsa, come se certi ricordi si possano trovare in giro per la rete, fantasmi affettuosi. O forse qualcuno doveva svolgere il compitino commemorativo di un amico non tanto amico; un giorno o l'altro ci rivedremo, lo spero per te, davvero; come convincere qualcuno a comprarmi qualcosa. Non sarebbe meglio mettere qualche risparmio da parte? Pensieri memorabili, così tanto da doverli cercare in rete; qualunque cosa accada ti sono vicino, caro amico Google, e te lo sussurro nella barra di ricerca; sms da dedicare a chi sta attraversando momenti bui per una malattia ...; studiare + dimagrimento, fidati, non funziona; rasature a zero di femmine col rasoio elettrico, preferisco trincerarmi dietro un no comment; ringrazio la mia relatrice, nel posto sbagliato però; dediche e ringraziamenti tesi, vedi sopra. E molto, molto altro ancora potrei buttare impietosamente quassù, ma non con disprezzo, con compassione, con tristezza. Perchè null'altro traspare da queste ricerche se non un profondo dolore, una penetrante solitudine, un pressante bisogno di qualcosa di necessario. E una soluzione non c'è, non c'è se non si sa a chi dedicare la propria tesi, se non si sa cosa dire a un amico malato o per ricordare un amico scomparso. Una soluzione, purtroppo, non c'è.
E poi, poi dovrei parlarvi di una duplice piacevole visita.
E poi, poi dovrei parlarvi di un regalo che aspettavo da anni. Anzi, non ve ne parlo, lo tengo per me. Serena serata a tutti...

3 Comments:

Blogger Franca said...

Le chiavi di ricerca sono, in genere, molto "istruttive".
Quelle che hai evidenziato tu, secondo me, lasciamo più che altro trasparire una pochezza d'animo se si è costretti a cercare in rete come esprimere certi sentimenti.
O forse sono solo il segno del cambiamento dei tempi...

6/1/08 10:28  
Blogger Finazio said...

Abbiamo molto in comune, compreso il disgusto per le famiglie reali, tutte.

8/1/08 19:10  
Anonymous Anonimo said...

Dieci anni fa anch'io ho ricevuto uno dei regali più importanti della mia vita, senza che me lo aspettassi, così semplicemente, come frutto di una generosità disinteressata di un ignoto mittente, come premio senza merito,come benedizione..e ricordo 4 mura, e delle sedie disordinatamente accostate ai banchi e tra i banchi il dischiudersi di un miracolo che continua a colorare la mia vita.. è solo una parte minima di questo colore che riesco a lasciarti su un pezzo di carta, ma è parte viva di me come lo sei tu.

16/1/08 11:52  

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