mercoledì 12 dicembre 2007

Prima dell'avvento della routine che già oggi mi attende al varco, ho sentito il bisogno, ieri sera, di pensare un po' al mio equilibrio psicofisico. Complici esami e totale assenza dei colleghi forestieri, mi sono regalato in dolce compagnia la più classica delle serate: cinema e pizza. In un periodo di privazioni e sacrifici cinema e pizza significa serenità e tanta, tanta voglia di respirare. Il film scelto è stato La musica nell'anima - August Rush, uno di quei film che solitamente non apprezzo. Come al solito però il suggerimento di Vale si è rivelato estermamente affidabile. Una fiaba, nulla di più, ma una bella fiaba colma di musica, Gibson a profusione e numerosi pedalini boss. Vale la pena gustarsi questi novanta minuti di pellicola, semplici e sognanti, lontani dalla realtà ma vicini al cuore di ognuno. E sulla poltroncina metri e metri di ricordi si avvolgevano alle bobine del film, evocando stati d'animo e passate aspirazioni. C'era parte di me da qualche parte, delle mie ormai lontane velleità da musicista. C'era parte di me nei maglioni sdruciti e portati con naturalezza, parte di me tra abete stika, mogano e palissandro, parte di me un po' ovunque, finita chissà dove. Ho avuto modo di osservare gli innumerevoli divenire di una vita, e mi domandavo cosa avrei detto del mio essere odierno sei o sette anni fa. Mi sarei fatto schifo con adolescente passione, avrei collezionato conati e conati di vomito dietro le camicie e le cravatte, le giacche e i pantaloni che indosso oggi nelle giornate importanti. E non mi sarei ripreso dallo shock di sapere che oggi provo un intimo superbo e vanitoso piacere nello stringere quel nodo alla gola, quel cappio di libertà, quel gancio di comprensione e verità. Non avevo paura di essere me stesso sei o sette anni fa, e se di una cosa mi compiaccio è notare come non ho paura di essere me stesso oggi, con i miei gesti inutili e le mie smanie di astratto personalismo. La natura di ciascuno di noi va accettata quotidianamente, vissuta senza vergogna, compressa quanto basta per emergere spontaneamente, relegata nel piano marginale corretto. Cosa c'è di male nello scoprirsi felici e intimamente soddisfatti di una vita che non avremmo immaginato anni prima? Felice e intimamente soddisfatto nonostante i limiti e le difficoltà, le paure e la sacra inettitudine del mio vivere quotidiano. La gioia di scoprire che essere nulla può significare avere la possibilità di essere sempre qualcosa in più.
Dal cinema Lux al locale di Iyad sono circa trenta metri, e pure ieri ho ringraziato il cielo di poter vivere in una città, Messina, dove gli immigrati non sono relegati ai margini ma possono essere protagonisti, e permettersi di avere un locale pieno il martedì sera, possono permettersi di diffondere una cultura culinaria che non avrebbe paura di confrontarsi con le guide Michelin o Gambero Rosso, permettersi di ostentare il piacere della tavola che si accompagna a una atmosfera frizzante e leggera, permettersi di essere originalmente unici. Ieri la dieta non è esistita, ieri patate con una mistica crema di salmone noci tartufo e formaggi, ieri due pizze da galleria d'arte del gusto, tra olii aromatici e sapori dosati con casuale esperienza, tra condimenti scelti con cura e impasti fatti col cuore. Piatti eccezionali, davanti ai quali la contemplazione è impossibile, e che a Iyad procurano solo l'imbarazzo di dover nasconderne, dietro un sipario di sdrammatizzazioni, la natura miracolosa.
Avrò pure esagerato, ma è la mia natura: posso vivere con intenso trasporto ogni istante di una giornata, senza preoccuparmi di cantare l'acqua bollita. Posso essere persino nemico giurato dell'acqua corrente.

5 Comments:

Blogger Franca said...

Il tempo trascorre e la vita ci cambia.
L'importante è accettarsi per come si è oggi e non vergognarsi per come si era ieri

12/12/07 12:48  
Blogger magico_vinello said...

Beh penso che il nostro equilibrio psicofisico sia la cosa più importante, quindi va più che bene il cinema, la pizza,la pausa nella dieta e soprattutto la dolce compagnia. Riguardo i tuoi passati da musicista, io mi ricordo di te mentre suonavi i Deep Purple completamente preso dalla musica tanto che nn ti eri accorto che ero entrato nella stanza e mi ero seduto nel divano davanti a te. Beh quella è passione e secondo me basta quello per essere musicisti. (Ma perchè nn metti online qualche tua vecchia registrazione?)
Te l'ho detto anche nel post precedente quando ti ho visto in giacca e cravatta mi ha fatto un pò impressione :). Mi ricordo di te in inverno con la T-shirt dei Metallica e un pizzetto lunghissimo :).
Messina avrà un mare di problemi, ma qualcosa di buono c'è anche e che spesso noi nn ce ne rendiamo conto.

12/12/07 14:14  
Anonymous Anonimo said...

Iyad è un grande e le sue patate sono troppo buone.Chissenefrega della dieta.
http://giugioni.ilcannocchiale.it

13/12/07 19:46  
Blogger guccia said...

Sento esattamente come te, riscopro nei tuoi pensieri e nelle tue emozioni tutto quello che sento.

15/12/07 14:12  
Blogger guccia said...

...E aggiungo che sei ormai un carissimo amico per me :)

15/12/07 14:15  

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