domenica 18 novembre 2007

Mentre Studio Aperto cerca ancora oggi di fare odiens sulle lacrime dei parenti delle vittime della strada, mi fermo a riflettere. E riflettere ancora sulle sorprese amare di questi giorni. Dilip se n'è andato davvero, domani persino i funerali, un'atmosfera tutto fuorchè reale. Questi due giorni sono stati ricchi di interventi, di ricordi lasciati su questa pagina da anonimi amici come da vecchi compagni, tutti orfani di qualcosa, tutti privati brutalmente dei momenti che sarebbero stati. Il nonsenso di molte cose si percepisce appieno in certe occasioni, così come si percepisce l'impotenza della quale siamo imbevuti. Se è vero che di fronte all'estremo istante siamo tutti uguali, è anche vero che ci sono uomini più uguali degli altri, che ci lasciano non per errore, per volontà, a causa di scelte scellerate, ci lasciano quasi nel compimento del dovere, nel compimento di una vita condivisa fino in fondo, al servizio degli altri e in particolare di quanti si sentono, a torto, svantaggiati. Davanti all'esempio di Dilip avevo smesso, circa un decennio fa, di credere all'esistenza degli handicap, avevo smesso di credere alle commiserazioni di varia natura, avevo smesso di credere a mille aborti della fantasia degli ignoranti. Resteranno da oggi le testimonianze, i ricordi, gli esempi. Probabilmente non sapremo farne tesoro fino in fondo, e probabilmente poco importa.
Non mi resta neanche la forza di salutarti Dilip, e questi post non bastano a sussurrare ciò che non ho mai avuto l'occasione di dirti. A rivederci...

1 Comments:

Blogger Franca said...

Le persone a cui teniamo non se ne vanno mai del tutto.
Di loro ci resta il ricordo e l'esempio

19/11/07 10:33  

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