venerdì 17 agosto 2007

Così ci siamo trovati in quattro, muniti di quattro biglietti a sentirci fortunati di aver bruciato sul tempo il tutto esaurito. E d'un tratto, noi quattro, abbiamo recuperato un posto in tribuna non numerata. Brusio e un pianoforte nascosto dall'ombra di un palco non ancora illuminato. Nuovo Giardino Corallo: un angolo di città senza tetto, teatro tra quattro strade. Poi tutti i posti vengono occupati, presentazioni di rito e Giovanni Allevi sale sul palco. Si mostra immediatamente di un'amozione semplice, di una empatia positivamente infantile. Due parole e poi le dita, Panic. Un brivido mi stempera dalla settima vertebra all'osso sacro. Non so dire quanto il concerto sia durato, non ho mai volto lo sguardo all'orologio, so solo che fino ai due bis mi sono visto investito da una serenità assolutamente inenarrabile.
Ho potuto abbandonare le mie forme mortali per essere guidato su un sentiero a cinque righe, scalini bianchi grossi, e neri sottili. Da tempo non mi sentivo così leggero, così vero, così sinceramente sereno. Io non so cosa Giovanni immagini mentre compone, come preferisca farlo. Certo non immagina il potenziale delle sue note su quanti ascoltano. Ero un burattino, ma senza alcuna costrizione, senza fili, senza ipnosi. Ero felice di essere condotto dove Giovanni mi conduceva, ero felice di scomparire e ritrovarmi in luoghi così realmente fantastici.
E non mi sono trovato al cospetto di un musicista, ma soprattutto di un uomo capace di vivere inscindibilmente la vita di carne e quella di ebano e avorio. Ci ha ricevuti, tanti autografi, qualche scatto... non ho avuto la forza di dirgli nulla. In fondo già era stato lui a parlarmi per l'intera serata, e le risposte le avevo tutte trovate.
Grazie Giovanni, e grazie per aver percepito lo spirito di questa città stanca di essere povera, grazie per aver avuto la forza di accettare il confronto con il millenovecentootto: dalle tue mani, dai tuoi percorsi, passerà la memoria di un esercito buono di amorevoli ricordi spezzati.

6 Comments:

Blogger Mimmo said...

...è stato sicuramente un bel concerto! Mi sembra un ottimo musicista...di quelli che suonano non per far soldi.
Ottima recensione!!

18/8/07 09:26  
Blogger Franca said...

Allevi è un mio corregionale, precisamente di Ascoli Piceno, che quest'anno sarà il testimonial della Giornata delle Marche (10 dicembre).
La regione Marche ha istituito questa giornata per ricordare e coinvolgere in iniziative che durano alcuni mesi i tanti marchigiani sparsi nel mondo.
Quest'anno è la volta del Canada (dopo Argentina e Belgio. La serie delle iniziative è iniziata con l'esposizione dei "Bronzi dorati di Cartoceto" al Museo des Beaux Artes di Montreal

18/8/07 09:59  
Blogger Gianfranco said...

Mimmo: Grazie!

Franca: Qui invece ha accettato di comporre la "colonna sonora" per la commemorazione del centenario dal terremoto del 1908...

18/8/07 13:12  
Blogger isline said...

Io lo adoro, ma non ho avuto la fortuna di ascoltarlo dal vivo. I suoi album e "le onde" di Einaudi mi fanno da colonna sonora quando scrivo. Alla fine ho la sensazione che siano stati loro a suggerirmi quello che stavo raccontando...

19/8/07 17:28  
Blogger Gianfranco said...

Ciao Isline, e ben trovata su queste pagine. Einaudi è una conoscenza meno recente rispetto ad Allevi, e se frequenti questo blog da molto tempo forse già lo sai. Devo la conoscenza di Einaudi al Dottore che spesso nomino quassù. Tuttavia Allevi mi dà qualcosa in più a livello emozionale. Sarà, come dice parte della critica, che è "mieloso", fatto stà che non posso separarmi dalla sua musica da qualche tempo a questa parte. Lo ascolto e sono sereno...

19/8/07 18:23  
Blogger guccia said...

Solo tante serate come questa fanno una vita

21/8/07 11:02  

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