lunedì 13 agosto 2007

Ci ho messo tre giorni nominali a partorire questo post. Anche gli ultimi giorni sono passati senza tregua, tra un appuntamento e l'altro, e adesso, rinfrancato dalla visione del padrino due e da questa mezzanotte e un quarto che mi vede qui, ad ascoltare l'eco di un lido balneare non troppo lontano, ho qualcosa da dire.
Anzitutto sono tornato a Palermo, dopo quasi un decennio dalla mia prima ed unica visita. La mia delusione è ancora tangibile: l'ho trovata sporca, ostile e decadente. Ma non decadente di una decadenza prestigiosa o romantica, decadente di incuria, di disaffezione dei suoi stessi figli. Hanno salvato la giornata le bella compagnia, l'Africano, dolce decisamente goloso, il pane e panelle e la torta Setteveli. Tutto il resto è delusione. Delusione Ballarò e la Vucciria, delusione la Cattedrale e il pizzo richiesto per osservare Federico II nelle sue occulte spoglie mortali. Mi ha molto colpito l'ostilità di alcuni palermitani incontrati, che ho scoperto molto, molto distanti dai canoni di ospitalità che conosciamo qui, nella meravigliosa Sicilia Orientale che mi ospita, e di questo sono addolorato. Capitare per sbaglio in una via ed avere paura non è per nulla un buon biglietto da visita. Non credevo avrei mai potuto osservare un giorno una sicilianità così crudele e distante.
Ieri invece è toccato alla Fiera Campionaria Internazionale di Messina deludermi. Perchè non si tratta più di una fiera, non può definirsi campionaria, non è assolutamente internazionale se non per cinesi che vendono elettronica a basso prezzo e indiani che smerciano bigiotteria, e non rispecchia la sua ormai solo leggendaria messinesità. Inutile parlare di rilancio ogni anno, non ci credo più. Suggerisco a tutti i concittadini di investire in gratta e vinci i tre euro e cinquanta del biglietto piuttosto che visitare questo obbrobrio: regalarli ad un'Amministrazione che offre stand vuoti, sporcizia e disorganizzazione al limite dell'imbarazzo mi sembra troppo.
Questi i miei due giorni di silenzio, corroborati dal fedele router che pare tirare le cuoia. Di voi ho le notizie quotidiane dal cuore, i pensieri che mi accompagnano ogni giorno, che mi portano a immaginare angoli di futuro, un futuro che spero possa vedervi ancora una volta protagonisti nella mia vita. E anche questa notte, se sono qui a scrivere e a raccontarmi, lo devo a molti di voi, lo devo a questa vita che mi ha permesso di incontrarvi, lo devo al costante fluire dei pensieri ai quali offrite sicura dimora. Serena notte...
P.S. Non ho riletto il post... tanto sonno...

12 Comments:

Blogger Franca said...

Che brutta immagine dai della Sicilia!

13/8/07 08:45  
Blogger Gianfranco said...

5o adoro la mia Sicilia... Per questo vedere certe cose che non vanno, e che potrebbero essere sistemate con piccoli sforzi, mi addolora particolarmente. Non sono di quelli che dicono "la mafia non esiste". La mafia esiste, e ancora più esiste una classe politica fortemente incapace e corrotta... tutto questo mi fa soffrire smisuratamente...

13/8/07 11:06  
Blogger guccia said...

Io ho amato molto Palermo, invece, anche nella sua visibile sofferenza, sofferenza in parte evitabile, come dici tu. Le friggitorie, i mercati, le vie strette con migliaia di panni stesi; girare l'angolo e trovarsi di fronte una splendida chiesa (nonostante i bombardamenti americani). Però l'abbandono fa tristezza, provo a capire quanto sia dura fare i conti tutti i giorni con la violenza e la mancanza di lavoro, ma mollare no, non è da siciliani.
Un abbraccio e spero, almeno quanto te, che la prossima visita a Palermo ti dia un'altra immagine della città.
(io sto combattendo con l'ennesimo gattino abbandonato ;) Mau!)

13/8/07 14:24  
Blogger Mimmo said...

...sono scioccato da questo tua ...recensione.
Manco da un pò dalla Sicilia...e questa immagine decadente mi ha messo quasi tristezza. Possibile? spero che si risolvano i vari problemi.
Ricordo con affetto la fiera messinese...quando da piccolo giravo incantato per i vari stand.

13/8/07 21:23  
Blogger Gianfranco said...

Guccia: diciamo che a Palermo ho notato una mentalità fortemente diversa dai miei concittadini, che certamente non brillano in quanto a spirito di iniziativa. Forse una giornata non mi è bastata a comprendere appieno, certo Palermo non la ricordavo così, nè era questo il mio immaginario. Che si debba fare qualcosa è chiaramente sottinteso, che sia difficile, anzi difficilissimo, pure.

Mimmo: anzitutto bencapitato su queste pagine! Certo che il nome da messinese ce l'hai tutto ;). Un consiglio, se hai il ricordo della fiera di quindici, venti anni fa, tienitelo stretto: io ci andrò ogni anno a vedere come siamo messi, perchè peggio di così non si può (anche se lo ripeto da un paio d'anni :() e tanto vale sperare in un rilancio. Quando vedrai una buona recensione quassù allora ti autorizzo a tornare :). P.S. Ho messo da parte il feed rss del tuo blog!

13/8/07 22:50  
Blogger Mimmo said...

...ok...sarà fatto!
attendo ansioso il tuo benestare! :)
...a parte gli scherzi spero davvero di ritornarci e vedere le cose fatte per bene. Anche se credo che, forse, da piccoli tutto ha un altra..."magia".
;)

18/8/07 09:29  
Anonymous Anonimo said...

Credo, sinceramente, che l'immagine che dai di Palermo sia in buona parte errata, oggi è una città decisamente meno sporca e decadente di qualche anno fa, ed il centro storico è certamente più fruibile di quanto non lo sia stato in passato.
Non riesco a capire, inoltre, perché pagare una somma per visitare un monumento sia da considerare un "pizzo" a Palermo, mentre i "tickets" per osservare le opere d'arte di altre città "un doveroso contributo per la manutenzione e la salvaguardia del patrimonio storico-culturale"!
In merito alle segnalate diversità tra i siciliani "d'oriente e d'occidente" ritengo che si tratti di una manifestazione di "puro" campanilismo, oramai in disuso, almeno qui ad ovest!
Sappiamo poi benissimo che le fiere del Sud Italia non brillano certo per la presenza di gruppi imprenditoriali di caratura internazionale, ma riflettono, com'è normale che sia, la vocazione artigiana ed agricola della nostra gente, nonché quella gastronomica, che almeno sembra degna della tua approvazione!
A proposito, oltre ai dolci caratteristici da te citati (ed evidentemente gustati),dove li metti i "cannoli" e le "cassate siciliane" di leggendaria memoria?
Un caro saluto a tutti! (ovviamente da Palermo).

24/8/07 03:33  
Blogger Gianfranco said...

Caro Gianni, anzitutto ti ringrazio per il tuo intervento. Da palermitano certamente hai più strumenti di me per comprendere e chiarire la situazione della tua città. Ci tengo a precisare che di tutto fuorchè di campanilismo poteva trattarsi nel mio post. Non sono di quelli che vantano presunte supremazie o superiorità provinciali, nel calcio e, tantomeno, nella vita. Anzi godo dei successi e delle bellezze delle altre provincie siciliane. Perciò mi spiace che tu abbia inteso in questi termini il mio post, e di questo in ogni caso mi scuso pubblicamente. Ciò che volevo far trasparire dal mio post era semplicemente la delusione per tante piccole cose che, a mio modestissimo avviso, dequalificano la tua città, la mia capitale. Mi riferisco a quei vicoli alla Ciprì e Maresco, che fino all'altro giorno consideravo mera invenzione, e mi riferisco anche al biglietto per ammirare la tomba di Federico II perchè non ritengo, i soli sarcofagi, opere tali da richiedere necessario il pagamento di un biglietto. E' una semplice mia considerazione, in quanto vedo in quei monumenti marmorei un valore più ideale, concettuale che artistico. Per il resto ci mancherebbe, sono un grande fruitore di musei, e ritengo giusto pagare un biglietto ovunque, in sicilia come in ogni parte del mondo. Non ho fatto riferimento ai cannoli perchè, da buon siciliano quale sono anche io, non costituiscono per me una grossa novità, ne facciamo di buonissimi anche a Messina, così come la cassata. Purtroppo non sono un amante della ricotta dolce per cui...
Spero di averti chiarito la mia posizione. Grazie comunque per il tuo intervento e a rileggerti rpesto...

24/8/07 09:11  
Blogger Gianfranco said...

Un'ultimo appunto sulla voacazione delle fiere del sud: La fiera di Messina un tempo era una vera campionaria internazionale. I progressi tecnologici, come anche le personalità illustri, passavano prima da qui...

24/8/07 09:14  
Anonymous Anonimo said...

Caro Gianfranco, ti ringrazio per i chiarimenti che hai voluto, con cortesia, esprimere a risposta del mio ultimo commento.
Sento il bisogno di precisare che non volevo in alcun modo offenderti con la mia "accusa di campanilismo", né inibire il tuo spirito critico quando definisci "un pizzo" il pagamento del biglietto per vedere le spoglie mortali di Federico II, semmai mi permetto di contestare l’uso, a mio parere, inadeguato del termine; pur sottoscrivendo in pieno la massima attribuita a Voltaire: “Non condivido ciò che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”, ritengo doveroso aggiungere: “…nei dovuti modi”.
A dire il vero, il patrimonio artistico e storico dell'intero globo terracqueo dovrebbe essere accessibile a tutti, senza che sia necessario versare alcun "balzello", evitando così di mercificare tutto quanto è autentica cultura, ma capisco che per mantenere in vita un patrimonio davvero “monumentale”, anche in termini quantitativi, non bastano certo pochi quattrini.
Volevo anche rassicurarti sul rispetto e l’affezione che provo per la tua Città, dove mi reco spesso per motivi di lavoro, e la nostra Isola, da oriente a occidente.
Desidero anche ricordarti che fino ai primi anni del ‘900 la Sicilia è stata un punto di riferimento mondiale per la Scienza, l’Arte e la Cultura, e mi riservo di fornirti le prove documentali di quanto affermo; anche oggi non mancano di certo Siciliani illustri, ma purtroppo questi non fanno “notizia”, molto meglio, per i mass media, parlare di “mafia”, che indubbiamente esiste (eccome!), ed è bene che se ne parli, purché ciò sia fatto con cognizione di causa e non si sfrutti l’argomento come “piedistallo” ad uso e consumo dei politici “antimafia” di ogni ordine, grado ed appartenenza partitica.
In merito a cannoli e cassate entrambi sappiamo bene di cosa si tratta, ma mi è sembrato giusto citarli perché non è detto che gli altri conoscano a menadito nomi ed origini di queste autentiche delizie; giusta l’osservazione sulla dolcezza, forse eccessiva, della crema di ricotta che si produce nel palermitano, ciò è dovuto alle proprietà organolettiche del latte di produzione locale, che riesce ad “incorporare” fino a 600/800 grammi di zucchero x litro, contro i 300/500 grammi x litro del latte che si produce negli allevamenti situati nella Sicilia orientale.
Circa la torta Setteveli di produzione palermitana credo che ogni commento sia superfluo, sembra ne sappia qualcosa l’ex Presidente della Repubblica Ciampi, a quanto pare estremamente ghiotto di questa specialità, che regolarmente ordina presso una nota pasticceria di Palermo facendosela spedire per via aerea!
Per concludere, caro Gianfranco, scusandomi per averla fatta decisamente lunga, spero che la tua opinione su Palermo possa un giorno cambiare, magari con un “pizzico” di obiettività in più da parte tua ed uno sforzo maggiore dei miei concittadini per farsi meglio apprezzare da chi viene a farci visita.
Con Affetto e Simpatia..
Gianni.

24/8/07 16:14  
Blogger Gianfranco said...

Pace fatta dunque! Per onestà intellettuale e correttezza pubblicherò un link a questo post con i relativi commenti al prossimo post, in quanto la discussione si è fatta interessante. Grazie ancora e torna a leggermi se ti va!

24/8/07 16:42  
Anonymous Anonimo said...

Grazie Gianfranco, non ho dubbi sulla tua onestà intellettuale,e tornerò certamente a leggerti con piacere.
Un abbraccio da Palermo da...Gianni.

24/8/07 21:36  

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