lunedì 20 agosto 2007

Amore,
ti scrivo quasi d'infamia, perchè so che non potrai leggere queste righe per qualche tempo. Ti scrivo perchè non è mai abbastanza il tempo che mi è concesso per parlarti. E le comunicazioni via etere a volte giocano brutti scherzi facendomi perdere qualche tua preziosa parola nel vento.
Ti scrivo perchè tu sola riesci a strapparmi un sorriso nei momenti di disperazione, tu sola m'incanti anche quando mi fai incazzare all'-nsima potenza, tu sola sai come governare le mie ansie e i miei amorevoli momenti trascorsi assieme all'amico panico.
Ma sai, non voglio ringraziarti, non voglio neanche tessere le tue lodi. E' solo che forse avverto il colpo della tua mancanza, e mentre so che sei in macchina a "soli" trenta Kilometri da qui non posso fare altro che scrivere per materializzarti, per averti qui con me, da uomo a monitor, per illudermi di poterti accarezzare con queste piccole parole, per convincere il mio animo triste che è possibile sfiorarsi anche da lontano. Eppure dovrei convincermene prima io, perchè comprendo che la mia autonomia dalla tua presenza misura da uno a quattro metri. Appena esci dalla stanza in cui mi trovo, appena abbandoni il mio campo visivo io piombo in uno stato di discoscienza. E potresti essere dietro il muro o in un altro continente, per me cambia poco quando non posso averti.
Sarebbe tragico se dicessi che è dura sopravvivere in queste condizioni, e per rispetto a quanti valutano dura la propria sorpavvivenza non lo dirò. Tuttavia non è certo piacevole perpetrare in questo stato di coscienza alterata, di semicoscienza. E' un continuo sentirmi mutilato, mutilato di te.
Per questo ti scrivo, per poterti vedere nelle mie parole, perchè ti conosco bene e so come rappresentarti in maniera neanche troppo artificiale. Spero non ti spiaccia che io mi permetta di ritrarti in questi termini, in questo luogo che forse ti sembra così inappropriato. Ma amore, questo spazio paradossalmente è quanto di più intimo io possegga, anche se potrebbe apparire difficile da capire. Ma torna indietro a rileggere, torna indietro di quasi due anni e rovista gli archivi: brandelli di me sono disseminati mese dopo mese, è un blog di carne questo, della mia stessa carne. Di quella che io stesso decido di affettare ogni tanto, di quella che tu, gli amici, i nemici, i fantasmi della mia e delle altrui coscienze decidete di affettare ogni tanto.
E quanto tempo passerà affinchè queste parole diventino cenere amore? Spero tanto, tutto quello che vuoi...

4 Comments:

Blogger Glauco Silvestri said...

Toccante... avrei voluto avere io quelle parole, quando ancora potevo salvare il salvabile...

21/8/07 11:10  
Anonymous Anonimo said...

..e' il profumo di questo miracolo messo per iscritto che continua a farmi attendere paziente...Vi voglio bene.

22/8/07 11:34  
Anonymous Anonimo said...

Non diventeranno mai cenere amore mio, mai... Ti amo.

23/8/07 01:44  
Blogger Gianfranco said...

Figghioli è tutto scritto tranquilli! :)

23/8/07 08:49  

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