domenica 29 luglio 2007

Quanto è lunga la mia vita? Quanto la mia giornata? Quanto l'esistenza intera? Centouno kilometri. Quei centouno kilometri che ieri mi hanno permesso di vivere ancora una volta intensamente, tra istanti di gioia e attimi di profonda tristezza: tutto quanto basta a rendere una giornata veramente vissuta, sfruttata dalle prime luci dell'alba e congedata a notte fonda. Non è stata fino in fondo una giornata di intensa spensieratezza a causa di qualche brutta notizia arrivata a ricordarci i mille stati d'animo di una vita. E' comunque stata una serata vissuta con i soliti amici, con quanti sanno farmi stare veramente bene in ogni istante. E come ogni volta è stata una giornata diversa nei luoghi ma identica nella sincerità, nella vita, nelle aspirazioni.
Centouno kilometri che benedico, centouno kilometri capaci di riportarmi a casa distrutto di esperienze, centouno kilometri che mi hanno permesso di ringraziare il Cielo se, passando attraverso una città tappezzata di manifesti con la faccia di Satoshitomi, io debba chiedermi: ma chi ca**o è 'sto Satoshitoshi... Che luc fescion urban stail... E quanto siamo fortunati in fondo...

3 Comments:

Blogger Franca said...

La consapevolezza di una giornata vissuta pienamente con gli amici e con gli affetti più veri regala una pace profonda che infonde la forza per affrontare il nuovo giorno con rinnovata ostinazione a capirlo

29/7/07 12:26  
Blogger guccia said...

Vorrei sapermi godere certi momenti minuto per minuto come fai tu. Io comincio a farlo veramente solo nella nostalgia del fatto già passato.
Un minuto di pausa, appena alzata dopo il turno di notte, lo passo qui da te con immensa gioia.
Un saluto!

31/7/07 18:46  
Blogger Gianfranco said...

E io ti ringrazio per questo prezioso minuto. In fondo la nostalgia del fatto passato non è poi dissimile dalla gioia dell'istante che si vive, e che inesorabilmente, ogni volta, volge precipitosamente al termine... Buon lavoro Guccia!

1/8/07 00:04  

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