martedì 10 aprile 2007

E forse il mio più grande desiderio era commuovermi di dirotta felicità. Ma ho dovuto trattenermi. Credo di aver semplicemente cominciato a capire, a capire un po' tutto, a capire come girano certi sistemi. E credo di aver sfogliato mille vite ed essere tornato a dividere le pagine della mia con lo stesso segnalibro. Ho vissuto di esperienze impaziente di poter tornare a vivere le mie, e adesso comincio a intravedere orizzonti non immaginari, spazi concreti, mura solide e aree aperte. Alla fine di una giornata indimenticabile, ieri ho come al solito ripercorso la via di casa. Ad un tratto una veloce occhiata si è impossessata di un'immagine dal sapore strano: con la coda dell'occhio ho scrutato le decine di finestre che si affacciano dall' Hotel Europa, catena Best Western. E tra le tante finestre serrate molti spiragli di luce. Credo di aver spiato ognuna di quelle celle in un frammento di secondo: Tanti erano i silenzi addormentati, tante le stanze vuote. Due letti invece emanavano solitudine desolata e inconsolabile. Accanto, forse, due persone stavano amandosi...