sabato 31 marzo 2007

Esiste l'indipendenza? Fortunatamente no. Sarebbe impossibile sciogliere la nostra esistenza da quel fulcro più o meno distante, più o meno parte di noi, ospite o padrone di casa. E in fondo per cosa vivremmo se non per soddisfare ciò per cui siamo indotti a un ragionamento, a un'azione qualunque? Potremmo vivere solo per noi stessi? E a che scopo? Potremmo sganciare il nostro essere dall'essere che non siamo ma per il quale siamo? Tutte domande (inutili), e queste parentesi esistono perchè nessun aggettivo si addice al sostantivo "domanda", lemma incompiuto per eccellenza anche nell'accezione Gadameriana. Non esistono aggettivi parziali per sostantivi parziali. Esistono aggettivi compiuti per pensieri densamente tangibili. E mi sento come la bottiglia d'acqua diffusamente abitata da quello che a Messina chiamiamo lippu, parsimoniosa e incostante nel far sgorgare ciò che contiene, sgradevole e sgradita quanto affascinante e affascinata. Inutile e incompiuta, emarginata osservatrice. Per quanto tutto sia così solo stranamente bello, non potrebbe essere meglio, un po' come le tele Picassiane...