sabato 24 febbraio 2007

Silenzio, ancora una volta. E un'unica intenzione: covare i pensieri di una giornata, aspettando che possano schiudersi in lacrime tra qualche manciata di minuti nel fresco di lenzuola grezze. Essere stanchi alle ventidue e un quarto è quasi un privilegio, è la condizione che consente di scomporti in moduli, catalogarti e ricomporti solo dopo aver ben mondato ogni piccola parte. E mentre sono occupato a ricompormi rifletto libero da costrizioni, e rivedo l'ordine delle mie membra alla luce dell'amore che mi lega a diversi tra voi. A che ora mi toccherà finire stanotte? Sono cosciente del fatto che potrei addormentarmi a metà dell'opera, e in quel caso non dispero, perchè qualcuno provvederà al posto mio. Mi sveglierò dunque sconvolto da una limpidità d'animo inconsueta per la vita che mi ha trascinato fin qui. E' la fortuna di poter contare su uno spirito di adattamento inverso, è la fortuna di poter sempre pensare che tutto possa andare bene, che tutto vada bene. Solo di un calore ho voglia questa sera, preferirò quindi abbandonarmi al sonno e aspettare di essere ricomposto da mani che mi amano più di quanto possano le mie...