sabato 3 febbraio 2007

Mi sono chiesto cosa avrei fatto io se mi fossi trovato all'interno di una di quelle camionette della Polizia che ieri sera formavano cerchi concentrici per disperdere i violenti fuori dal Cibali di Catania. Ho riflettuto e non potevo fare a meno di riportare il ricordo a Piazza Alimonda, chissà perchè poi. Due storie di violenza, simili e diverse, due vittime speculari, una tra le guardie e una tra i ladri. Contrariamente a quanto pensai in occasione di quel g7, ieri ho pensato che se fossi stato alla guida della camionetta non mi sarei fatto molti scrupoli per cercare di evitare certi "pedoni". E' stata una notte di terrore, e non mi riferisco al terrore di quanti erano fuori dal "Massimino", io parlo del mio terrore, intimo e personale. Non esiste una pena giusta in questi casi, neanche per me che sono garantista all'ennesima potenza. E ieri non era Genova, non esisteva un finto ideale da scagliare sulle camionette, non esistevano i fumi delle droghe, e non era nemmeno guerriglia, quest'ultima cela un senso nobile. Ieri era solo violenza premeditata, violenza irrispettosa, gratuita. Mi torna in mente "Il PCI ai giovani" di Pasolini, ed è qui il mio terrore: forse ho capito che non esistono violenze diverse, nè diverse ragioni per usare violenza. Tutto ciò mi terrorizza. Forse ho solo paura delle mie certezze che non si reggono più in piedi.