martedì 6 febbraio 2007

E' tornato a casa il mio indispensabile iBook, portando con sè tonnellate di documenti arretrati, decine di impegni in sospeso, letture lasciate a metà. Ed è la prima volta che colgo l'importanza di un oggetto fuori dal comune solo dopo che questo è rientrato nelle mie mani. Il bello nella realtà dei calcolatori è che vivono di una vita tutta particolare: molti di voi ricorderanno le lievi incrostazioni di vita sulla tastiera e sul trackpad, quel sapore vissuto, quotidiano, reale. E invece tutto è tornato ripulito, niente grasso e polvere tra i tasti, e, scherzi del destino, tra le impostazioni leggo: "Age of your Mac: less than a week". E dove sono svaniti quei mesi trascorsi in un legame quasi intimo? Dove le notti a scrivere, le notti a valutare se fosse l'ora di dare vita al blog che mi era stato precluso per anni? I dati ci sono tutti, così come le configurazioni, le caselle di posta e le mail, le canzoni, le immagini... tutto come prima. E allora dove sono svaniti quei mesi trascorsi in un legame quasi intimo? Dovessi giurare, sono tutti ancora qui, sotto queste dita. E' la vita dei calcolatori che non è ore, giorni, settimane, mesi e anni. Mille componenti e mille amici che si lasciano in sospeso. E ricomincio a scrivere su una tastiera che mi conosce, che non guardo mentre mi restituisce le lettere giuste, battuta dopo battuta. Il bello dell'essere uomini è sapere di non potersi lasciare alle spalle giorni, mesi o settimane, tutti in groppa, istante dopo istante, senza facoltà di dimenticare. Perchè duque pensate venga la gobba e si perdano i centimetri sui corpi dei vecchi?

3 Comments:

Blogger lapigneri said...

mi associo, ma sempre con molto affetto!

6/2/07 21:55  
Blogger Gianfranco said...

Com'era la storia della volpe e dell'uva? :)

7/2/07 00:56  
Anonymous Anonimo said...

che depressione

7/2/07 19:39  

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