mercoledì 10 gennaio 2007

Mi accorgo, forse per la prima volta nella mia vita, di essere riuscito a dare un peso alla mia volontà. Nel vortice dei buoni propositi post-festivi, dopo diciotto anni impiegati a studiare, sono riuscito a forzare la mia voglia di evadere a placarsi fino al termine delle pagine programmate. E mi vedo impazzito nell'aprire il libro, mettere il mac in stop e studiare, fino all'ultima pagina prevista. Finite le distrazioni, finito tutto ciò che non è necessario. E con grande sorpresa scopro che, oltre a ritrovare molto più tempo libero di prima, mi relaziono meglio con i concetti, e sono più sereno. Forse ci sono arrivato troppo tardi, ma ne è valsa la pena. Nel tempo libero che recupero così, e che pare essere di qualità superiore rispetto a quello vissuto finora, torno alla mia vita, torno a me stesso.
E quella di ieri è stata una giornata eccezionale, quella attesa da ogni amante della mela, il Macworld Expo. Così, finite le mie pagine, mi sono sintonizzato su uno dei molti canali telematici che offrivano la cronaca testuale: immaginate una pagina che si aggiorna ogni sessanta secondi, ogni sessanta secondi una linea di testo che si aggiunge, che cerca di descriverti ciò che sta accadendo al Moscone Center di San Francisco. Steve Jobs ha deciso di andare per la sua strada ancora una volta, scelte coraggiosissime che hanno scontentato molti tra i suoi affezionati: Apple Computers Inc. è diventata semplicemente Apple Inc, e, soprattutto, è stato presentato l' iPhone. Dell'iPhone si parlava da anni, e pareva restare una chimera, poi l'annuncio di ieri e lo scetticismo immediato. Fin quando questo iPhone è apparso. Aveva ragione Steve: Apple ha reinventato il telefono. Ed in perfetto stile Apple mi importa poco se il mercato darà il suo assenso, a mio modestissimo avviso l'iPhone si candida ad essere comunque una delle poche creazioni a costituire punto di svolta nel corso di un secolo tecnologico, così come il Macintosh nel 1984 e l'iPod nel 2001. E mi importa anche poco se ieri nessuna delle macchine Apple è stata aggiornata, velocizzata, ridisegnata. A me basta questo, basta continuare a sognare che il progresso possa essere a misura d'uomo, basta continuare a credere che non tutti i dispositivi tecnologici debbano necessariamente essere appellati "diavolerie". E mi importa pure poco del fatto che non potrò permettermi un iPhone, già avverto il privilegio di possedere un sudato iBook, e di poterlo affiancare all'ultimo arrivato, un "vecchio" iMac G3, probabilmente il più bel regalo mai ricevuto... perchè solo le macchine invecchiano, invecchiano gli uomini, i sogni no. E perdonatemi l'orgoglio nell'affermare che su questa scrivania non ho due PC, io possiedo due Mac.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

:)

11/1/07 20:27  

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