sabato 18 novembre 2006

Ho saputo pensarti questa sera, ho saputo ascoltarti anche nel silenzio distante. Ho saputo lodare le tue qualità e ho saputo benedire il tuo nome. Ho cercato di immaginarti, di sentire il tuo profumo, ascoltare la tua voce. Ho pensato a ciò che rappresenti, a ciò che prefiguri, ho pensato che potresti essere la vita, ma anche solo una lezione di vita. Ho pensato di aver allontanato da me i silenzi, ho pensato al ricolmare di sogni... e mentre immagino, mentre penso, mi accorgo di non immaginare e pensare, mi accorgo semplicemente di vivere, e di vivere davvero. Ed è vero, immaginare, pensare, sperare, credere... tutti palliativi della vita, tutti placebo. Perchè basta aprirli questi occhi per ritrovarti qui e smetterla di pensare e di credere. Basta aprire i miei occhi e ricordare spontaneamente come si sorride. Il coraggio non ti manca, e il coraggio sto imparando a capire. Imparo da tutto ciò che mi circonda e adesso a insegnare sei anche tu. Mi ritrovo ancora una volta preda di dolce malleabilità, perchè senza cambiare visibilmente il proprio stato, nessuno può affermare di aver imparato qualcosa, e senza aver imparato nulla, nessuno può ritrovarsi consapevole serena vittima di ciò che i saggi chiamano amore...