giovedì 16 novembre 2006

Certe notti ti consegnano il buonumore. Stelle nitide e numerose, appariscenti, stelle da toccare, da accarezzare, da respirare. E poi tanto calore, e riscoprirsi fortunati. Non voglio rubare nulla al pensiero epicureo, ma è innegabile: il benessere è sempre a portata di mano, è lì per il ricco come per il povero, per il colto come per l'ignorante, per il timido come per il coraggioso. E questa notte il benessere è tutto per me, intriso di una tenerezza che desidero vicina. Costruire capanne precarie, sostenere tetti con travi di braccia, confondere la propria esistenza fino a confondere il proprio corpo, confondere i propri pensieri fino a confondere le proprie voci, confondere le proprie emozioni fino a confondere il proprio respiro... e correre fino allo sfinimento, agitarsi fino a far crollare le braccia... questa oggi la mia felicità, stabile quanto aperta al turbamento. Vado avanti ancora una volta e continuo a sperare, continuo a credere che la felicità possa essere di tutti, e quindi anche mia. Non solo per una notte, non solo per qualche istante. Di felicità si può anche vivere.

1 Comments:

Blogger alba said...

concordo pienamente caro Francuzzo...a volte basta poco.
un bacio

17/11/06 17:46  

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