sabato 21 ottobre 2006

Post numero trecentossessantacinque. Può voler dire solo una cosa. Ed è l'unica certezza, in quanto in un anno ho invece voluto dire molto più di trecentossessantacinque cose. Ed è tutto molto strano: non credevo di resistere così a lungo su questa appendice della mia vita, su quest'isola saldamente in movivmento. Ed è strano osservare che ciascuno dei giorni consumati da un anno a questa parte sia oggi tracciabile, strano ricordare la sera in cui ebbi questa idea assurda e il giorno successivo in cui decisi davvero di scrivere il primo post. Sana incoscienza, e allo stesso tempo fonte di vita e àncora di salvezza. Ricordo molte delle notti in cui scrissi i vari post, ricordo gli eventi della mia vita che mi costrinsero a correre qui per credere di aver realizzato davvero qualcosa, ricordo che mancava una settimana esatta alla mia laurea. Ricordo... e con pazienza sono riuscito a creare una dimensione parallela della mia memoria, un solco visibile nella mia immaginazione. Vi invito tutti ad andare a rileggere quello che è stato il primo vero post, il post del ventuno ottobre duemilacinque: mi affacciavo sui vostri monitor, e soprattutto sul mio, che mai mi era sembrato così simile ad uno specchio, e affacciandomi chiedevo quasi scusa per il disturbo e precisavo che era questo il modo che preferivo per dire "grazie" alle persone che in quei momenti avevano reso la mia vita di nuovo una vita. Oggi chiedo di nuovo scusa per il disturbo, scusa per questi trecentosessantacinque post, e vi chiedo di poter continuare a sussurrare ancora una volta, ogni giorno, il mio "grazie". E sento, sento che questa non è una mia creatura, non è solo parte di me. E' anche parte di voi se vorrete concedermi questo onore. In fondo ho narrato me stesso nei vostri occhi, forse abusando addirittura della vostra persona, dei sentimenti che vi attribuivo. Sono quello di un anno fa, ma diverso. Ed una sola cosa non è cambiata nella mia vita: voi. Voi che ho conosciuto, voi da me riscoperti, te, da me ritrovata... Ed è stato un continuo distruggere e ricostruire e così sarà per sempre.
Scusate ancora per il disturbo, e datemi ancora la possibilità di leggermi nei vostri sguardi, fate che ancora una volta io possa dire "grazie", e accettate oggi che io mi ripresenti: "Piacere, sono io, e nella vita faccio colui che vive... di voi..."

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ah se non ci fosse stato questo blog... :) auguri francuccio :*

22/10/06 11:57  
Blogger lapigneri said...

Un buon NON-COMPLEANNO a te...a me!!!:)

23/10/06 16:09  
Anonymous Anonimo said...

sei semplicemente unico. Non devi chiedere scusa, siamo noi che dobbiamo ringraziarti per essere riuscito a leggere nei nostri occhi che sono e saranno sempre anche i tuoi e per aver trovato di volta in volta le parole giuste che riuscissero a rendere visibile ciò che non può esserlo per sua natura. Grazie francuzzo.Grazie di esistere.

25/10/06 13:59  

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