martedì 31 ottobre 2006

Ore che vanno, ore che tornano semiconsuete. Persone andate forse per sempre, e persone che ritornano, che non si accontentono di attraversarla la mia vita, vogliono impregnarla della loro esistenza, vogliono viverla con me. Pomeriggi di studio, quello studio dei quindici giorni prima, telefonate surreali e l'illusione che ci scombiniamo per gioco, recitiamo la parte dei cattivi, degli intransigenti... ma in fondo ci vediamo nella nostra vera essenza e ammetteremo nella serata che è stato tutto uno scherzo, che gli equivoci quando sono finti dissolvono la loro spiacevolezza. Consoliamoci di noi, nel buio di pomeriggi cupi. Consoliamoci di noi, con parole che ristorano, con sguardi solo immaginabili. Consoliamoci di noi, affinchè possiamo essere noi a consolare ciò che va consolato...