giovedì 7 settembre 2006

Capita che per raccontare certe cose, per raccontare certe cose meravigliose, certe cose immensamente avvolgenti che accadono non approfitti della notte, della notte che ha salutato il giorno di quegli eventi, e devi aspettare il giorno dopo. E il giorno dopo fai a pugni con la tua incapacità, perchè ti accorgi che sei in grado solamente di stampare delle letterine di pixel su un monitor pieno di pixel. E almeno questi piccoli segni neri servano a ricordare, a ricordare e a farti notare che non tutto può essere narrato, e che ci sono mille realtà, quelle vissute, tristi, e quelle che vivi, ancora da vivere, che non puoi dominare e che ti sfrecciano accanto, ti investono. "E' sopraggiunta all'improvviso, non potevo vederla...". E te la tieni, felicemente ammaccato, capace di notare che il futuro non è quello che immaginavi, che una inconsapevolmente triste realtà si è andata a disintegrare... mangiare una pizza ha un significato diverso da qualche tempo a questa parte. Mangiare una pizza, sorridere, salutare, correre a casa e non vedere l'ora di poter raccontare alle lenzuola i progressi di un'esistenza ineguagliabile...