lunedì 5 giugno 2006

Un'altra notte che sa di treno mi attende, leggermente diversa questa volta, la destinazione finale non è Roma infatti, che toccherò solo per qualche ora, ma Perugia. Ed è strano, molto. E' strano perchè non troverò nessuno ad aspettarmi, come è triste perchè finora non avrò nessuno con cui condividere questi kilometri, ma arriveranno tempi più felici. Per il momento solo un po' di estraneità da me stesso: perchè non parto per piacere, non parto per lavoro, nè per affari... parto e basta. Parto perchè un giorno leggi un bando e mandi una raccomandata, così, quasi per gioco... e dopo qualche mese ti sembra scorretto non onorare l'impegno assunto con i due euro depositati alla gentile signora della posta. E ti trovi su un treno, senza sapere perchè, sperando che i binari possano separare i nodi composti dei tuoi pensieri... Ha un senso questo viaggio? Farei troppo presto a dire "no"... per questo mi ripeto, dopo averlo ripetuto a molti di voi, che tutto deve avere un senso, anche quando non si intravede, neanche a fatica. Allora lascio scegliere ai miei binari, mi portino dove desiderano... e sarà comodo obbedire solo a scambi obbligati, vivere due giorni diversi, tornare, rivedere le mie lenzuola e solo allora chiedermi: "cosa è stato? Cosa è rimasto?". Di una cosa sono certo, molti tra voi vedranno con me Perugia domani, attraverso i miei occhi. Anche se è scomodo, mi spiace, ma di molti tra voi non posso fare a meno, ovunque io sia... e allora buon viaggio...