sabato 10 giugno 2006

E'spiacevole accorgersi di come sia superficiale emettere giudizi. Ed è grave accorgersene proprio quando si rischia seriamente di essere il prossimo oggetto del giudizio degli altri. Ancora una lezione, sperando di mantenere ferme le facoltà la prossima volta in cui sarò chiamato a (non) emetterne di giudizi affrettati.
Per il resto un comune pomeriggio, l'ansia degli studi, l'attesa di una serata tra amici, e due viaggi che mi attendono. Torno su quel treno domani sera, il solito. E ci torno anche domani mattina, stessa destinazione ma più apprensione... che sia un buon viaggio, e non può che essere un buon viaggio se tende a migliorarci, dal quale siamo tesi a crederci di più. Abbiamo vissuto distanze desolanti, siamo stati separati da deserti desolati... come può spaventarci allora qualche chilometro di ferrovia. Ancora separati da una notte, che stavolta non avrà il tempo di vincere, sarò io a percorrerla mentre essa potrà solo dimostrarmi la sua impotenza mentre viene divorata... di cosa avere paura allora? Buon viaggio, di cuore...