giovedì 29 giugno 2006

Certi disegni non possono che riconoscersi come opera di una mano che vive la scienza della perfezione, una mano che vive il carattere dell'eternità. E come spesso accade la perfezione appare incomprensibile, ciò che dovrebbe vivere una semplicità "perfettamente" conosciuta diventa caos, smarrimento, "ove per poco il cor non si spaura"... subentra così la sindrome di stendhal, e ciò che è perfetto ci schiaccia della nostra inadeguatezza... Lo spirito è quello di chi vuole viverla questa perfezione, il corpo risale una corrente impetuosa... ma si arriverà alla fonte, io ci credo.