martedì 23 maggio 2006

Dov'è che si smette di ragionare e si comincia a vivere? Dove possiamo lasciare a terra i timori e raccogliere minuti di vita? Dove possiamo rinunciare alle agende e ai calendari e trovare gli amici all'improvviso? Io, come sempre, non so trovare una risposta, ma sono stanco. E credo che stanchi lo siamo tutti. A mantenermi vivo credo sia ormai la quotidiana esperienza di condivisione, e certo non è poco. Tuttavia l'inflazione dei pensieri non sempre è un'amica, poichè regala il nobel ai geni, molta confusione all'uomo medio come me. L'illusione più crudele è credere che ci sia qualcosa di insostenibile, e resta un illusione, perchè se fin oggi abbiamo sostenuto tutto, certo non possiamo scommettere sull'esistenza dell'insostenibilità.. Ed è un'illusione tragica poichè ti dà la possibilità di avvertire tutti i tuoi limiti, non ti concede però il lusso di provarli, ed è un limbo del quale non si intravede l'uscita, che però c'è. L'inflazione dei pensieri non è amica, perchè non concede la possibilità di condividere tutto, e qualcosa la ritrovi nelle tasche, sulle spalle, o incisa sulla pelle. Strano stato d'animo questa sera. Che sia ciò che chiamano paura? Può darsi, ma cosa importa, in fondo conta poco sapere cosa ci sia nello zaino quando bisogna comunque trasportarlo. Si arriverà alla destinazione, e forse lì sarà dato esaminarne il contenuto...