mercoledì 7 dicembre 2005

Che ne pensate dei ponti? Si, dei ponti.. quei cosi che partono da una parte e arrivano a un'altra.. e sotto c'è acqua, o vuoto.. Io ho imparato a rifiutare il concetto di ponte partendo da una delle tante vicende epocali che coinvolgono la mia città.. partendo come al solito con il semplice intento di impiegare dieci minuti in esercizi dialettico-simbolici ho cominciato a studiarmeli questi ponti.. era il periodo in cui persino il papa avrebbe voluto una generazione di costruttori di ponti, perchè i ponti avrebbero dovuto unire.. Io ci ho pensato, e rifiuto il concetto di ponte. Lo rifiuto perchè se il ponte unisce in linea orizzontale divide in linea verticale.. le due sponde si toccano, e sotto il ponte nasce l'emarginazione, e divide una realtà dal cielo, priva una realtà del cielo. Il ponte è quanto di più triste possa immaginarsi, perchè ti consente di passare sopra, di passarci sopra, e non ti permette di osservare sotto.. e sotto c'è immondizia, povertà ed emarginazione.. mentre uniamo due sponde emarginiamo e isoliamo due diverse realtà. Sarebbe meglio procedere a nuoto, abbandonare l'incedere distratto, comodo.. e abbracciare le difficoltà degli altri, le nostre difficoltà. Non è sempre la via più comoda quella giusta.. da quel momento, ogni volta che attraverso un ponte non mi concentro sulla destinazione, non cerco l'altra sponda.. immagino quanto possa esserci sotto, immagino quanto non mi è dato vedere. I ponti non uniscono, dividono.
Felice serata...